capitolo 45 (Fede)

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La portai in camera, adesso ero sicura che stesse dormendo.
Rimasi vicino a lei per un'ora abbondante ad accarezzarle i capelli e con la paura che potesse peggiorare.
Cazzo le pillole!
Aveva preso tutte le pillole per l'umore, e anche se lei non me l'aveva ancora detto io lo sapevo che non era stress il suo. Quindi andai a comprarle, non poteva stare male.
Appena mi alzai un capogiro mi stava mettendo K.O ma ero riuscita ad arrivare fino ad avanti lo specchio, quello specchio che mi mostrò come mi ero ridotta.
Avevo i capelli scoloriti e con la ricrescita, le mani fasciate e le braccia tagliate, i miei vestiti aderenti che mi venivano larghi, e gli occhi neri per le occhiaie. Non mangiavo senza vomitare da non mi ricordo quando, andava tutto male. Ed io ero diventata una morta vivente.
Andai a prenderle le pillole prima che si svegliasse, mostrai il pacco alla farmacista che in men che non si dica me lo porse.
Mentre tornavo a casa pensavo alla promessa che avevo fatto a Eli, come potevo cambiare quella merda se ero diventata una merda io? Come potevo salvare lei se stavamo perdendo i rapporti? Eravamo fredde fra di noi ma nessuno doveva toccare l'altra. Non sapevo se dovevo lasciarla o rimanere con lei ma dopo quello che aveva fatto mi resi conto che perdere lei sarebbe stata la cosa più brutta di questo mondo, non potevo perdere la mia ragione di vita. Avevo deciso, avrei lottato per entrambe.
Appena entrai in casa vidi Eli stesa sul divano, che meraviglia vederla viva, controllai se aveva la febbre fortuna non ne aveva.
F: come stai?
E: abbastanza bene, me la sto cavando.
Si sedette e mi fece cenno di sedermi, io l'accontetai e mi misi vicino a lei che mi prese la mano.
Rimasimo mano nella mano per tutto il tempo, ogni tanto la lasciavo sul divano per prenderle qualcosa da mangiare, doveva recuperare le forze.
F: amore tieni il succo, ha le vitamine che ti fanno mettere in piedi subito.
Lei non parlava, neanche io, le dicevo lo stretto e necessario.
Per pranzo le preparai la pasta, io non avevo fame, mi bastava guardare lei che mangiava.
F: amore ti va di fare un giro?
Non so nemmeno perché glielo chiesi, non mi sentivo neanche tanto bene ma lei accettò.
L'aiutai ad andare in bagno, e mi assicurai che non c'era niente di pericoloso, intanto c'era la porta rotta, l'avrei siatemata più tardi.
Stare in piedi era faticoso, mi girava la testa e mi tremavano le gambe non sapevo che avevo ma ignorai i sintomi e quando Eli fu pronta andai in macchina, mi misi alla guida e non riuscivo a mettere le chiavi nel quadro perché mi tremavano le mani, stavo tremando tutta, i capogiri aumentarono come il freddo e l'ultima cosa che senti fu la voce di eli che mi chiedeva cosa avessi.
Mi svegliai sul letto, accanto a me c'era Eli che aveva avuto la forza di portarmi su in camera nonostante le poche forze.
Che giornata di merda!
E: finalmente sveglia! Arrivo subito
Dove cazzo stava andandando adesso?
Appena tornò aveva un vassoio con un piatto di pasta e l'acqua
F: perché mi hai portato queste cose?
Stavo per aggiungere che stavo bene, ma sapevamo e entrambe che non era vero
E: sei svenuta perché non mangi mai cazzo
L'aveva notato...
Si sedette di fronte a me, su quella vecchia poltrona grigia, e rimase a guardarmi mentre mangiavo.
Avevo la nausea, non riuscivo a mangiare più di due forchettate, ma dovevo far finta di riuscirci, quindi ogni tanto mi fermavo a bere e a massaggiarmi la pancia, tutto questo sotto gli occhi attenti di Eli.
Appena avevo finito stavo malissimo, avevo lo stomaco sotto sopra ma rimasi a guardare Eli con il viso soddisfatto come per dirle "visto che ho mangiato", ma quando si avvicinò per baciarmi mi venne in mente la sua immagine a terra nel bagno morta, e pensai che ancora avevo le pillole io, non me ne aveva ancora parlato.
Allora decisi di abbassarmi il volto dando lei la possibilità di baciarmi solo la fronte
F: sto ancora male per il fatto che ti stavi suicidando sai?
E: scusa
F: non devi dire scusa, non puoi dire scusa, se solo fossi arrivata un po' più tardi saresti morta, ti avrei persa cazzo, non posso starti così lontana e non per sempe capisci? Ti amo più della mia stessa vita, e non potrei tradirti ne ora ne mai, per te, per il nostro distacco, per ricordarti di mangiare di prendere le pillole e il resto ho messo da parte me, e non me ne pento sai? Io ti amo e farò di tutto per farti stare bene.
Eli non rispose ma aveva gli occhi pieni di lacrime
F: Eli sei la mia ragazza, la mia donna, la mia Eli, sei mia e non ti dividerò mai con nessuno se no con un nostro ipotetico figlio.....ti ricordi cosa ti ho detto in bagno?
E: si...
F: ecco! Sono forte abbastanza per lottare per entrambe. Lotterò per te, lotterò per noi, lotterò contro tutti per riuscire ad averti come moglie e cambierò questa merda. Siamo un noi e lo faremo sapere al mondo intero ok?
Eli stava piangendo, e non capivo se era tristezza o felicità, ma io nel fra tempo le avevo detto tutto quello che provavo, finalmente c'ero riuscita.
E: ah e infine prendi le pillole per il bipolarismo che non mi hai detto di avere
Le porsi le pillole con una mano e con l'altra le asciugai le lacrime.

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora