Due ragazze pervertite Eli e Fede.

capitolo 34 (Fede)

La notte passò in fretta, e quando ci svegliammo eravamo entrambe raffreddate, non ci bastava la febbre del giorno prima.
F:te l'avevo detto che non era una buona idea.
E: ho deciso di farmi un tatuaggio
F: posso venire anch'io?
E: e me lo chiedi pure?
F: posso guidare io, sai dopo le vacanze dovrei fare l'esame di guida e io non ho guidato quasi mai la macchina
E: certo che puoi guidare.
Ci alzammo dal letto e finalmente misi i miei soliti vestiti.
Mentre mi vestivo pensavo ad Eli, a quello che mi disse sul matrimonio, quando le raccontai che volevo stare io all'altare mi sorrise e basta, chissà che voleva dire.
Comunque continuai a vestirmi e a pensare al matrimonio e a quale tatuaggio vuole farsi Eli.
Io pure volevo farne un paio, appena sotto il collo volevo tatuarmi un paio di ali e nel polso sinistro volevo farmi un pentagramma, ma non avevo il coraggio di farlo, per non so quale motivo oscuro.
Appena fummo pronte uscimmo di casa e mi misi alla guida, arivammo dopo una buona mezz'ora arivammo al negozio ed Eli non volle che rimanessi con lei, era incazzata, chissà perché!
Quando uscì dalla stanza vidi che aveva due cerotti proprio nei punti in cui volevo i tatuaggi io, che coincidenze.
Mentre lei si faceva i tatuaggi, io mi feci fare il labret, ma credo che non se ne accorse neanche.
F:allora posso vedere?
E: appena tolgo il tutto lo vedi
Capivo che aveva qualcosa, non mi guardava neanche in faccia, per questo non si accorse del piercing.
F: tutto bene
E: si si
Sapevo che non era così, fu troppo sbrigativa.
Andammo in giro per negozi e io mi presi qualche felpe enormi nere e lei dei jeans.
Appena uscimmo mi misi in macchina ed Eli si stava calmando infatti mise la mano sulla mia mentre guidavo e mi metteva le marce lei, dio che cosa dolce.
E: ho voglia di gelato.
Ed ecco che vedo una gelateria, ci fermammo li a prendere il gelato. Lei si prese un cono al cioccolato e io al bacio.
Arrivate in macchina si mise alla guida lei ma prima di partire mi guardò negli occhi, la prima volta in quella giornata.
E: vuoi stare con me?
Non capivo, stavamo già assieme, eravamo una coppia, perché mi stava chiedendo quelle cose. Nel frattempo lei stava aprendo una scatolina con un anello, non aveva brillanti, non era un'anello particolare, era d'aregento, e nonostante la sua semplicità lo amavo.
E: vuoi essere definitivamente la mia ragazza
A quelle parole capii tutto, voleva rendere ufficiale il nostro fidanzamento, voleva che ci mostravamo a tutti per come eravamo, cioè una coppia.
F: certo che si.
La baciai e sotto occhio notai le persone, o quegli animali, che ci guardavano male, come se fossimo il rifiuto dell'universo, ma a dire la verità STI GRAN CAZZI! Stavo con quella ragazza e dovevano saperlo tutti.
Finito quel momento ci incamminammo verso la mia vecchia casa, mi mancava la mia vecchia stanza, le pareti nere, i poster di demi, i miei ricordi, i bracciali, quanti pianti fatti li dentro, e quante risate.
Arrivate in casa mi venne una malinconia e una rabbia incredibile ma appena ci trovammo dentro la mia stanza la mia infanzia e la mia adolescenza passarono davanti ai miei occhi, da quando quella stanza aveva le pareti blu ad ora con le pareti nere tapezzate di poster di Demi e di altri cantanti, ma la cosa che mi fece emozionare era il letto, quel letto che mi fece ricordare Eli stra fatta e ubriaca sdraiata lì, dolce come non mai.
E: andiamo?
F: si scusa
Appena eravamo in macchina io mi ripresi, i ricordi sparirono e la voce di Eli spezzò i miei pensieri.
E: che sono stupida, e quello quando l'hai fatto?
Disse indicandomi il piercing
F: mentre ru facevi i tatuaggi ho deciso di passarmi il tempo
Le dissi sorridendo
E: ti sta una meraviglia
Disse avvicinandosi alle mie labbra e sussurrando, ci voleva poco e la scopavo li dov'eravamo.
Mi baciò e poi mi tirò il labbro inferiore con i denti guardandomi dritta negli occhi.
Quando finì di farmi eccitare andammo a casa a preparare la cena, ma io aspettavo di vedere i tatuaggi e basta.
Chissà cosa nasconde ancora.