capitolo 6 (Fede)

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Passarono alcuni giorni e di Eli non c'era ombra.
Quella ragazza era entrata nella mia testa e non mi era uscita più, si eera impossessata dei miei pensieri e non aveva intenzione di restituirmeli.
Avevo sempre la testa al trove al tal punto di aver litigato non so quante volte con Izzy, però stranamente non mi faceva ne caldo e ne freddo, non mi mancava, ormai ero distante da lei ma non riuscivo a lasciarla.
Un pomeriggio avevo avuto una lite pesante con Izzy e lei mi disse che se avrei continuato così mi avrebbe lasciato, in più non vedevo Eli da tanto e naturalmente si ci mette mia madre con i suoi soliti discorsi rompi palle, insomma tutte le persone più vicine a me, ed Eli che era vicina nei miei pensieri, si era allontanate da me con qualche lite.
Quel pomeriggio, stetti sul davanzale della finestra con le cuffie per delle ore fino a quando mi arrivò un messaggio.
Anna: ehi Fede vuoi venire ad una festa, siamo tutti i tuoi amici
F: ma si perché no...a che ora ci vediamo?
A: alle 23.30 a casa mia
F:perfetto.

Non erano proprio miei amici, ma conoscenti, mi avevano voltato tutti le spalle e poi erano tornati strisciando per un paio di volte e adesso avevo bisogno di svagarmi per questo dissi di si.
Andai in bagno per farmi una doccia, prima di entrare però mi feci un taglio sul polso sinistro che avrei coperto con i miei amati bracciali.
Appena ero uscita dalla doccia mi vestii con un Jeans nero attillatissimo, una maglia nera con le maniche di pelle, le converse nere e mi presi una giacca col cappuccio per evitare di sentire freddo fuori.
Prima di uscire mi cambiai i piercing che avevo al labbro e alle orecchie.
Non avvisai neanche a mia madre, non ci parlavamo, e uscii.
Arrivata a casa di Anna vidi un'ombra familiare, sembrava Eli, aveva la sua stessa andatura, ma la poca luce non mi permetteva di vederle il volto o i capelli quindi lasciai perdere.
A:eccoti qua! Da quanto tempo
F: già quanto tempo
A: e il labbret? Quando l'hai fatto?
F: quando tu ne sei andata
Le dico con una nota di rabbia
A: dai andiamo che poi di fa tardi
Una volta salita nella macchina rossa di Anna mi misi a pensare a quell'ombra, chissà se era lei, chissà dove andava.
Mentre pensavo la macchina si fermò dopo una mezz'oretta.
F:siamo arrivati?
A: si scendi
Appena scesi dalla macchina vidi tutti i miei "amici" quegli stronzi adesso mi volevano bene, che coglioni.
Non avevo bevuto niente perché sapevo che Anna si sarebbe ridotta ubriaca fradicia e così fu, alle 4.00 del mattino infatti Anna era ubriaca e non aveva intenzione di tornare, quindi io me ne andai a piedi.
Faceva freddo e feci bene a portarmi la giacca.
Mi alzai il cappuccio e iniziai a camminare.
Sembrava che non dovevo arrivare mai più a casa ma ad un certo punto avevo riconosciuto la strada dove avevo visto l'ombra, mentre osservavo la strada una persona, completamente ubriaca mi cadde addosso.
Era Eli!
Era ubriaca, e faceva puzza di erba, stava tremando dal freddo perché era pure a maniche corte.
Non persi tempo a metterle la mia giacca di sopra per riscaldarla un po'.
Le presi il braccio e me lo misi nelle mie spalle per portarla a casa mia.
Arrivata a casa mia madre non c'era, sicuramente era dal suo compagno.
Presi Eli in braccio e la salii nella mia stanza le tolsi la giacca e le scarpe e la feci distendere nel mio letto e la misi molti cuscini intorno, in quelle condizioni rischiava di cadere e non accorgersene.
La lasciai riposare in pace mentre io mi andai a lavare, mi misi il pigiama e poi andai in stanza da Eli. Mi sedetti sulla poltrona in pelle nera della mia stanza e restai a guardarla per ore, non chiusi occhio.
Era cosi bella non potevo che non guardarla, avrei voluto sdraiarmi accanto a lei abbracciarla e baciarla ma non potevo, lei stava riposando e io ero ancora fidanzata, stanca di questa situazione inviai un messaggio a Izzy.
F: ehi Isabelle, scusa non possiamo continuare così, stiamo una merda e una di noi doveva trovare il coraggio di darci un taglio
I: hai ragione, se non lo facevi tu l'avrei fatto io, ti voglio bene fede
Non le risposi e adai giù a bere.
Sentivo dei rumori, non capivo inizialmente ma poi il mio pensiero andò ad Eli quindi mi misi a correre verso di lei, entrai in stanza ma non c'era quindi andai in bagno.
Infatti era li, a terra inginocchiata davanti al cesso che vomitava
F: ehi, stai bene?
E: fede?
F: si sono io, come stai?
E: insomma confusa
F: con tutto quell'alcol ci credo, ma adesso hai riposato, ti prendo un'aspirina per il mal di testa, arrivo subito.
Scendo le scale e mi lasciai quell'angelo nel pavimento del mio bagno a disintossicarsi da tutta quella merda che aveva ingerito.

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora