capitolo 35 (Eli)

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La mattina seguente mi svegliai incazzata,ma non sapevo il perché. Fede era andata a fare la spesa e io ero a casa a giocherellare con il telefono,quando ad un certo punto mi ricordai di togliere i cerotti dai tatuaggi. Sul polso avevo una "F" con un ancora vicino mentre dietro sul collo avevo una scritta. "Now I'm a Warrior" proprio come Demi. Mi guardavo allo specchio e mi piacevano da morire quei tatuaggi,ora mancava il septum ed ero apposto.
Squillò il telefono ed era proprio Fede.
E:ciao amore
F:ciao piccola. Ascolta,sto tornando a casa,andiamo a fare un giro in centro?
E:sisi,prima però mangiamo che sto morendo di fame. Ti aspetto,ti amo.
F:anche io.
Chiusi la chiamata e andai a farmi la doccia,il tempo di asciugarsi e vestirmi che Fede tornò a casa.
Mi saltò addosso,era così bella,a volte mi chiedevo se meritavo una ragazza stupenda come lei.
Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare,le feci vedere i tatuaggi e quando vide la "F" mi sorrise.
E:ora siamo veramente legate per tutta la vita piccola
F:puoi contarci
Mi baciò e tornammo a mangiare.
Io tornai incazzata,sbattevo le porte e piangevo senza motivo.
Guardai dentro gli armadietti delle medicine se c'era un calmante o delle pillole e ne trovai qualcuna,ma forse era meglio se mi facevo visitare da un dottore.
Infatti dopo pranzo guidammo fino al dottore più vicino,ero nervosa a dire la verità,tutto ciò non mi era mai successo.
Fede rimase fuori mentre io parlavo con il dottore,era un sintomo di bipolarismo,dovevo prendere delle medicine apposite per l'umore e non mi piaceva affatto la cosa.
Dissi a Fede che non avevo niente,che ero solo stressata,non volevo farla preoccupare,meglio così.
Presi le pastiglie e andammo al centro,nevicava ed era bello vedere come le persone si divertivano,alcune coppie ci chiesero di farci una foto con loro mentre ci baciavamo,eravamo felicissime di poter mostrare a tutti il nostro amore. Le ore passavano,Fede mi portava a destra e a sinistra,in tutti i negozi possibili e immaginabili,non si stancava mai mentre io ero con le vesciche ai piedi per i tacchi.
Ad un certo punto si fermò davanti ad un negozio di vestiti matrimoniali,le presi la mano e la guardai,le brillavano gli occhi ed era così dolce a pensare al nostro matrimonio nonostante avessimo solo diciotto e diciannove anni.
Chissá se ci saremmo sposate veramente.

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora