Dieci|Sick...

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Irwin continua a spostare lo sguardo da me ad Austin, mentre la bionda gli sta avvinghiata intrecciandosi una ciocca di capelli fra le dita.
Io sono pietrificata e imbarazzata, non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.

"Che diavolo ci fa Irwin qui?" Mi domanda furioso e confuso Austin.

"No, la domanda giusta è che ci fai tu qui? In casa mia!"
Casa sua?
Questa caro Ashton è anche casa mia, non ha nessun diritto di decidere chi posso e chi non posso portare in casa NOSTRA.
Austin mi guarda sempre più confuso, e io alzo lo sguardo sbuffando.

"Lui è il figlio degli amici dei miei. Lo so è terribile!"

"Capisco, mi dispiace per te allora." Sogghigna Austin per la sua battuta.
Mi scappa una risatina complice guadagnandomi un'occhiataccia da Ashton, ma la cosa mi fa ridere ancora di più.
Lui non ha capito che non ha potere su di me, non sarò mai come le ragazzine che lo venerano e sacrificherebbero un cucciolo per stare con lui.

"Forse è meglio che vada." Dice Austin non volendo che la situazione diventasse ancora più imbarazzante.

"Si, decisamente." Blatera il riccio serrando la mascella e contraendo i muscoli del braccio.
Lui scocca un'occhiata a Irwin e poi si concentra nuovamente su di me.

"Mi ha fatto davvero piacere rivederti Lilah. Quando torni dimmelo, ti porterò di nuovo al Drive-in."

Sorrido e annuisco freneticamente, dopodiché Austin mi lascia un bacio umidiccio sulla guancia e si dissolve nel buio.
Quando alzo lo sguardo noto con gioia che anche Ashton sta mandando via quella ragazza.
Rientra sbattendo violentemente la porta dietro di sè. Sussulto spaventata, odio vederlo così arrabbiato, perché so che è ora di litigare, e sinceramente non ne ho voglia.

"Che cazzo ci fai qui?" Urla a squarcia gola.

"Quello che voglio Ashton, non sei il padrone del mondo o forse mi sono persa qualcosa?" Ribatto gridando a mia volta.

"E rimettiti una maglia per favore. Non posso credere che..." Non finisce la frase, odio quando le persone non finiscono le frasi, mi fa proprio saltare i nervi.

"A cosa non puoi credere eh?" Grido spalancando le braccia in un gesto plateale per fino per me.

"Stavi per perdere la verginità con uno come lui." Sputa quasi disgustato, io serro istintivamente le braccia al petto e lo fulmino con lo sguardo.

Sta davvero oltrepassando il limite, perché diavolo sono venuta qui?

"E sentiamo con chi la dovrei perdere? Con uno come te? No grazie." Adesso sono io quella disgustata, non mi farei mai toccare da Ashton.

Lui stringe la mascella e serra i pugni tanto che le nocche gli diventano bianche, vederlo così mi spaventa e di conseguenza mi ritiro nelle spalle per sentirmi più protetta.

"Sai una cosa? Non m'importa niente con chi fai sesso, puoi farti sbattere da tutti se vuoi."

"Appunto! Non capisco cosa te ne importi." Lo guardo più arrabbiata che mai. "Io vado a dormire, mi sono stancata di te. Buonanotte."

"Si, buonanotte." Borbotta piano lui.

Alle 4.30 del mattino sento bussare alla mia porta, e trovo Ashton ubriaco marcio. Ha gli occhi iniettati di sangue e puzza di alcol da morire. Mi viene da vomitare. Sbuffo, dato che non mi fa così piacere ricevere persone ubriache nel cuore della notte, in particolar modo se si chiamano Ashton Irwin. Ma mi dispiace per lui, sembra stare davvero male, quindi decido di mettere da parte le nostre divergenze e aiutarlo. Lo spoglio e lo metto a letto, mi sdraio vicino a lui e lo sento borbottare qualcosa tipo: "grazie". Sgrano gli occhi e sorrido dolcemente. Probabilmente domani non si ricorderà niente, ma è già qualcosa.

Crabby BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora