Tre|Friday Night

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Durante tutta la settimana a scuola non si è fatto altro che parlare della super mega festa di Michael, anche Suzanne non la smetteva più.
Finalmente è Venerdì così, dopo che questa giornata infernale sarà finita nessuno la nominerà più, ne parlerà più o ci penserà più, almeno spero.

Io ed Ashton non ci siamo più parlati a parte quella volta in cui sono inciampata e accidentalmente un libro mi è volato su di lui, ma non penso che conti come conversazione.
Ieri ho trovato la sua bandana nascosta nel cassetto dei miei costumi da bagno, quindi oggi devo trovare un modo per restituirgliela.

Mi alzo completamente stordita dal sonno, e vado verso il bagno barcollando come un orsetto epilettico, mi lavo e mi sistemo decentemente i capelli. Mi vesto in fretta senza dare troppo peso a ciò che sto indossando, sono troppo stanca per scegliere come vestirmi con giudizio.
Scendo le scale di fretta stando molto attenta a non spaccarmi tutti i denti, prendo un Pancake e saluto i miei.

Visto che oggi c'è brutto tempo decido di prendere la macchina in modo da non bagnarmi tutta in caso di pioggia.

Naturalmente sono in anticipo e mi siedo su un gradino ad aspettare Ashton.
Lo vedo scuotere i suoi ricci fasciati da una bandana nera, noto che la ragazza al suo fianco lo guarda come se fosse un Dio.
Non la capisco, davvero. Non posso capacitarmi di come tutte le ragazze lo guardino adoranti, come se lui fosse una divinità da venerare o il piatto di ravioli cinesi più buoni del mondo, mi fa venire il voltastomaco pensare a quanto potere lui abbia sulle altre persone.
Mi incammino spavalda verso di lui, o almeno credo, vado a passo svelto sperando di non inciampare in qualche sasso o in qualche radice di albero.
Sospiro di felicità non appena arrivo di fronte a lui.

"Ashton" cerco di attirare la sua attenzione con un movimento della mano.

"Che vuoi sfigata? Lo dovresti sapere che non faccio sesso con quelle come te" prova ad impressionare la ragazza di fianco a lui, perché non appena dice quella frase la stringe verso di sé e mi fissa con occhi di sfida.

"Sai quanto mi importa, comunque smettila di fare l'immaturo, devo parlarti."

Lui si acciglia ma andiamo in un posto nascosto dove nessuno può vederci ed io lo seguo senza emettere un suono.

"Non voglio che ci vedano insieme" fa spallucce.

"Nemmeno io" lo rassicuro.

Lui mi guarda storto ed io lo ignoro completamente, non soltanto lui ha una reputazione da mantenere. Se Calum dovesse vedermi parlare con il suo amico? O ancora di più, se Suzanne ci vedesse? Non la smetterebbe più di farmi domande e non la sopporto quando diventa petulante, quindi mi sta bene così.

"Quindi" dice alzando un sopracciglio mentre incrocia le braccia al petto "che vuoi da me?"

"Questa!" Emetto un gridolino sventolandogli la bandana davanti agli occhi. "La prossima volta cerca di non lasciare le tue cose nei miei cassetti o in qualsiasi altro posto di mia proprietà, grazie." Rabbrividisco al pensiero di Ashton che tocca le mie cose intime ma cerco di ignorare il disgusto.

"Posso spiegare" dice in sua difesa, ma ha sempre sulla faccia stampato quel sorrisetto divertito, che mi fa salire una rabbia e vorrei solo picchiarlo.

"Non voglio sapere Ashton" lo ammonisco con un gesto della mano. Vedo Calum dietro la spalla del riccio e mi acciglio, non voglio per nulla al mondo che mi veda con lui e che pensi anche solo per un secondo che io possa essere un'altra delle sue conquiste.

"Io..ehm..devo andare ciao."

Mi avvio verso Calum, ma poi, all'ultimo secondo me la faccio sotto e cambio strada. Fortunatamente mi volto e vedo Suzanne, parlare con un tipo mai visto, così le faccio cenno di raggiungermi e lei saltella fino a me. La osservo sorridermi, è la tentazione di raccontarle tutto e ripeterle quando Ashton sia fastidioso è veramente forte, ma so che è una cosa inutile, non parlerò più con Ashton, mai e poi mai.

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