Undici|Back in high school

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Il ritorno a scuola è stato strano.
Tutti si chiedevano perché Ashton Irwin e la sfigata fossero mancati esattamente negli stessi giorni, e la maggior parte ha tirato le somme.
Suzanne non aveva preso molto bene il fatto che io ed Irwin fossimo stati nella stessa casa, ma per fortuna non ne ha fatto una tragedia e Calum lo stesso.
Ovviamente io ed Ashton ci siamo ignorati completamente, a parte qualche occhiata fugace ma niente di significativo.

Quando arrivo a scuola incontro la mia amica fuori dal portone e iniziamo a discutere sulle serie tv che abbiamo visto nel fine settimana.
Entrando nella scuola vengo pervasa dall'odore di corpi sudati e ansia.
La campanella suona e questo significa che le lezioni stanno per iniziare.
Saluto la mia amica e mi dirigo controvoglia verso la classe di spagnolo.
Il mio entusiasmo per la lezione è pari a zero, visto che devo stare per un'ora nella stessa classe di Ashton.
Però questa tortura ha anche riscontri positivi, ovvero Calum.
Mi siedo al solito banco cercando di non attirare l'attenzione di nessuno su di me.
Ultimamente non riesco a non pensare ad Ashton e ai giorni passati insieme.
E' frustrante.
Non ascolto una parola di quello che dice la professoressa e continuo a guardare nel vuoto scarabocchiando cose insensate sul mio quaderno. Rifletto sulla mia vita e a quanto non abbia avuto un senso recentemente.
Da quando il riccio è entrato a far parte dei miei giorni, niente ha più avuto senso.

"Pss" sento un sussurro provenire dalla mia sinistra, e Scarlett Hemilton mi passa un foglietto, la osservo stupita e aggrotto la fronte confusa, lo afferro e lo leggo.

E' di Calum:

Ti va di uscire con me oggi? -Cal-

Mi va? Cavolo si che mi va!
Guardo verso di lui e con un enorme sorriso annuisco mimando un "si"con le labbra.
Calum mi sorride con una dolcezza disarmante e con un cenno mi fa capire che ne avremmo parlato più tardi.
Impaziente aspetto la fine della lezione, che sembra non avere mai termine.
Non appena quella dannata campanella suona mi dirigo fremente a parlare con Calum in privato.

"Delilah." Dice il moro.

"Hey Calum."

"Allora per oggi va bene?"

Annuisco.
Ancora non riesco a credere che uscirò con Calum Hood, un appuntamento vero e proprio.
Non riesco a smettere di sorridere euforica.

"Porta anche Suzanne," inizia imbarazzato, "Ashton ha insistito per fare un'uscita a quattro." Conclude guardandomi come se volesse scusarsi.

Ottimo, come sempre Ashton rovina tutto.
Spero che abbia una buona scusa stavolta, non sarò clemente.
Perché deve sempre rovinare tutte le cose belle che mi succedono con la sua presenza?
Non sopporto più tutte queste sue manie di onnipresenza e onnipotenza, mi manderà al manicomio.

"D'accordo." Rispondo infastidita.

"Ti passo a prendere?" Mi domanda cercando di calmare la situazione.

"Nono tranquillo, a dopo."

Come una furia, anzi come tutte e tre le Erinni vado alla ricerca di Ashton.
Vago per i corridoi fino a quando non lo scorgo appoggiato al suo armadietto a parlare con Luke. Fortunatamente non è una ragazza altrimenti non mi avrebbe nemmeno considerata.

"Luke," richiamo la loro attenzione, "potrei parlare un secondo da sola con Ashton per favore?" Chiedo gentilmente al ragazzo, che mi osserva giocherellando con l'anellino che ha sul labbro.

"Certo Delilah." Risponde cordialmente lui regalandomi un sorriso radioso.
Mi piace Luke, lo trovo un ragazzo gentile e cordiale, vorrei che anche Ashton fosse così.
Gli sorrido e appena svolta l'angolo concentro la mia attenzione verso Ashton, voltandomi con lo sguardo più truce che ho.
Scruto il viso del riccio e capisco che già sa esattamente il motivo per il quale sono lì.

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