Ventinove|Bullshit

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Finalmente sono riuscita a spedire la mia domanda per il college, l'ho inviata sia a Sydney che a Melbourne.
Io e Suz l'abbiamo mandata insieme e speriamo entrambe che ci accettino nello stesso posto.

Guardo fuori dalla finestra ed è una giornata magnifica, non voglio e non ho nessuna intenzione stare in casa, così invio un messaggio alla mia amica.

Suz:
Suz, oggi facciamo qualcosa?

da Suz:
scusami Lilah ma domani ho il test di matematica. Facciamo domani?

Sorrido triste e le scrivo che non ci sono problemi, anche se in realtà sono un po' dispiaciuta.
Harry e Lou sono impegnati con la casa, Calum non sta ancora molto bene, dunque, la mia ultima opzione è Ashton.
So che è un'idea pessima ma a mali estremi estremi rimedi.

Irwin:
Passami a prendere tra un'ora. Non tardare.

Non mi da nemmeno il tempo di chiudere il telefono che mi arriva subito la sua risposta.

Da Irwin:
Cosa avresti intenzione di fare?

Immagino già la sua faccia da schiaffi nello scrivere questo messaggio.

Irwin:
Niente delle cose che ti stai immaginando.
Pervertito!

Da Irwin:
Sei una palla!

Irwin:
E tu sei ripetitivo. Ci vediamo tra un'ora.

Corro subito a lavarmi, poi provo a truccarmi ma con scarsi, scarsissimi risultati.
Mi strucco e riprovo, ma anche sta volta non è il massimo quindi rinuncio e volo verso l'armadio.
Mi sento euforica, vorrei correre e gridare a squarcia gola.
Ashton verrà a prendermi!
Non so cosa stia succedendo ma in questo periodo parliamo e cosa ancora più improbabile non ci scanniamo quando lo facciamo.

Mi vesto cercando di essere il più presentabile possibile e poi mi siedo sul letto a fissare il vuoto aspettando che Ashton arrivi.

Calum sembra strano in questo periodo, lo sento distante ma in realtà siamo entrambi distanti.
È vero che nessuno dei due fa niente per risanare il rapporto e ristabilirlo.
Probabilmente tutto quello che c'era tra noi si sta esaurendo.
Anche Suz è strana, non mi parla più di tutto quello che fa e che non fa Luke, se ne sta tutto il giorno a studiare, non capisco cosa le prenda. Uno di questi giorni dovrò parlarle.

Ashton arriva come sempre interrompendo la mia riflessione interiore, corro per raggiungerlo e il signorino non si scomoda nemmeno ad uscire dall'auto.
La cosa richiederebbe un livello base di buona educazione e lui ha qualche lacuna in proposito.

"Buongiorno Lil." Mi sorride raggiante e io non posso far a meno di sciogliermi come gelato al sole.

"Buongiorno anche a te." Cerco di ricompormi.

"Hai qualche preferenza sul posto in cui andremo a mangiare?"

"Si ho una voglia matta di sushi" e in effetti ho davvero voglia di pesce crudo e riso.

"Sushi eh...e in quale ristorante vorresti andare?" Mi chiede come solo il gentil uomo che è in lui saprebbe fare.

"Quello fuori città, dicono che sia il migliore." Lui sembra come risvegliarsi da un sonno profondo. Sgrana gli occhi e si volta verso di me, percepisco la sua agitazione e la cosa non mi piace.

"No,quello no." Rimango impietrita dalla sua risposta secca e immediata.

"Per quale cavolo di motivo non possiamo andarci?"

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