Ventisette|What the hell are you doing here?

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Finisco di lavarmi e scendo al piano di sotto, mi ritrovo da sola, dato che i miei non sono ancora rientrati dal loro weekend di relax e, Rosemary è a trovare il figlio al college.
La casa è così vuota da farmi quasi paura, uno spazio così grande da farmi soffocare.
Provo a chiamare Cal per sentire se può passare da me per un po'.
Non voglio starmene da sola tutta la sera.
Dopo alcuni squilli il Calum risponde al cellulare e lo sento tossire dall'altro lato della cornetta.
Passiamo un po' di tempo a chiacchierare, ma purtroppo lui non potrà passare la sera con me visto che non si sente molto bene.
Sono molto dispiaciuta che non staremo insieme la serata, ma lo sono di più perché non sta bene.

Dopo aver attaccato il telefono, me ne vado in cucina per prendermi qualcosa da bere, ma il campanello suona all'impazzata.
Non sto aspettando nessuna visita, e cerco di capire chi possa venire ad interrompere la mia quiete.
Mi avvio verso la porta per cacciare quel o quella maleducata che ha deciso di presentarsi qui senza invito.
Quando apro, non riesco a credere a ciò che vedo.

Ashton è qui.

"Che diavolo ci fai tu qui?" Chiedo cercando di sembrare il più minacciosa possibile.

"Anche io sono felice di vederti."

"Devi sempre scherzare?" Domando battendo la punta del piede in terra più volte.
Questo maledetto ragazzo mi fa sentire nervosa.

"Sei una palla." Sbuffa come un bambino di sette anni che non ha ricevuto la bicicletta per natale e io alzo gli occhi al cielo per faglielo notare.

"Lo so Ashton,lo so."

"Comunque,sono qui per vedere come stavi."

"Adesso che hai visto che sto alla grande, puoi anche andartene." Cerco di chiudere la porta, ma lui oppone resistenza e riesce a riaprirla con facilità.

"Che fai Delilah,hai dimenticato le buone maniere?"

"E tu le hai mai imparate?"

"chapeau Scott."

Faccio un inchino con la testa e poi lo guardo.

"Mi fai entrare quindi?"

"No." Cerco di nuovo di sbattergli la porta in faccia ma naturalmente lui la blocca ed entra, facendo come se fosse a casa sua.

"Fai pure come se fossi a casa tua." Dico con un tono acido ed ironico allo stesso tempo.

"Grazie, sei molto gentile." Risponde poggiando la giacca sul divano.

"Me lo dicono tutti." Gli rivolgo un sorriso beffardo.

"Lilah sono serio. Cosa ti succede?"

"Cosa mi succede beh... sono quasi stata stuprata e adesso ho una paura matta di qualunque persona mi sfiori o semplicemente mi guardi per più di tre secondi. Ecco cosa mi succede."Lui mi afferra un braccio e mi tira verso sè, mi stringe forte, talmente tanto che sento che mi manca l'aria, ma non voglio assolutamente che quest'abbraccio finisca.

"E di me? Di me hai paura?" Mi sussurra all'orecchio quasi avesse paura della risposta. Alzo lo sguardo e i miei occhi vanno dritti nei suoi.

"No."Affermo senza lasciare il suo sguardo.

"Bene."

"Bene" ribadisco.

"Dove sono i tuoi?" Mi chiede con il fiatone come se avesse corso due ore senza mai fermersi.

"Sono nel loro week end di relax, non tornano fino a domani sera, perchè?"

"Così posso farti compagnia."

""E la tua ragazza?"

"Non ho una ragazza. Pensavo tu mi conoscessi Delilah."

"Purtroppo è così"

"Non mi sembra che ti sia dispiaciuto baciarmi."

"La stessa cosa vale per te."Dico prendendolo in giro,.

"Non mi sembra di aver mai detto il contrario." Conclude, io sorrido impercettibilmente soddisfatta, la sua risposta mi è piaciuta più del dovuto.

"Andiamo a dormire Lil?"

"Lil?"

"Si, Lilah è noioso. Tutti ti chiamano così, Harry ti chiama principessa e io voglio chiamarti Lil."

"Lil...non mi dispiace dai."

Quando sono ormai in procinto di addormentarmi, Ashton dice qualcosa o meglio lo sussurra:"sai Lil ti ho mentito". Spalanco gli occhi, adesso di cosa parla? Sapevo che non era un bene fidarsi di Irwin.

"Riguardo a cosa?"

"La prima volta che ci siamo parlati, dopo lo scontro in corridoio, ti dissi che odiavo il tuo nome, invece lo adoro. Credo che a nessuno possa star bene un nome così, ma a te ti sta d'incanto. A meno che tu non voglia rubarmi la forza tagliandomi i capelli."

"Sei un coglione Ashton." Gli lascio un bacio sulla guancia e sorrido come una bambina.

"Adesso posso dormire in pace, ma ti prego non toccare i miei bellissimi ricci." Scoppio a ridere per la sua battuta su Sansone.

"Buonanotte Ash."

"Sogni d'oro Lil".

Crabby BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora