Trentaquattro|Revelations

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Rimango ferma, seduta sul mio letto fissando la porta che Ashton si é appena lasciato alle spalle. Sono confusa da questo suo strano comportamento.
Nel pomeriggio Harry vuole vedermi e così lo raggiungo nel nostro posto di fiducia: un piccolo bar in un angolo nascosto della città.

"Mi ha lasciata lí, sola e confusa." Mi lamento.
"Principessa, probabilmente lui é molto più confuso di te. Ha bisogno di riflettere, penso che tu possa capirlo o mi sbaglio?" Storgo il naso, ma so benissimo che Ashton ha solo bisogno di tempo. Annuisco ad Harry e lui mi sorride.
Torno a casa sperando di trovare Ash ad aspettarmi ma ovviamente ciò non accade.
Delusa entro all'interno dell'abitazione e senza salutare nessun membro della famiglia filo in camera.
Continuo a riflettere sul tradimento di Gemma, penso a quanto Ashton stia soffrendo e sento una fitta al cuore come se avessi un masso che mi impedisce di respirare.

Per non pensare più prendo la decisione più dolorosa della mia vita: esco per andare a correre! Non appena scendo le scale mia madre mi guarda incredula.
"Lilah cosa stai facendo?" Sbuffo, perché mi chiede una cosa del genere quando mi pare abbastanza ovvio?
"Sto andando a correre." Dico in uno sbuffo annoiato.
Lei annuisce e mi guarda triste. Faccio un saluto veloce con la testa ed esco dal grande portone.

Inizio a correre, corro così tanto che ad un certo punto penso che il cuore possa uscirmi dal petto, me ne frego e non mi fermo.
Mi domando il perché di tante cose, ad esempio: perché Suzanne e Calum mi abbiano fatto una cosa del genere, oppure, perché Gemma abbia tradito suo marito... ad entrambe non riesco a dare risposta.
Arrivo al parco e li mi fermo, osservo le persone divertirsi con i propri amici o i propri familiari, poi noto qualcuno che al contrario di tutti non si sta affatto divertendo.
Mi avvicino e mi siedo insieme a lui nel prato.
"Ciao," esclamo sedendomi.
Lui si gira e i suoi occhi verdi sono colmi di -quelle che non pensavo esistessero nel suo organismo-lacrime. Fa male, fa troppo male.
Siamo talmente connessi che provo il suo dolore e, questo fa terribilmente male.
Lui non risponde, mi guarda soffrire. Gli afferro il braccio e ci appoggio la testa delicatamente.
"Fa male..." sussurra in un sospiro di dolore.
"Lo so Ash, lo so." Gli accarezzo la guancia ascugando una lacrima che riga il suo volto angelico.
"Non volevo che mi vedessi così", come se mi leggesse nella mente risponde alla domanda che mi sono posta per tutto il giorno: perché mi ha lasciata da sola?.
"Non ti avrei giudicato." Rispondo.
"Lo so, ma non volevo che mi vedessi piangere, per me é sinonimo di debolezza." Lo guardo con dissenso.
"È una stupidaggine Ashton! Stai soffrendo é giusto che tu esprima i tuoi sentimenti, so che li hai." Sorride e io faccio lo stesso facendo si che il masso che mi bloccava il cuore si disintegri.
Do un'occhiata all'orologio e mi accorgo di quanto sia tardi.
"Ash me ne devo andare." Dico alzandomi dell'erba fresca.
"Aspetta Lil, devo parlarti."
"Scusa Ash devo scappare, puoi dirmelo domani?"
Lui annuisce ed io corro verso casa. Non appena entro mia madre arriva come una furia o meglio come tutte e tre le Erinni.
"Dove sei stata? Saresti dovuta tornare un'ora fa." Sono mortificata.
"Scusa mamma, ho perso la cognizione del tempo. Non sai quanto sia dispiaciuta." Chino la testa per chiedere scusa e lei si ammorbidisce.
"Vai in cucina, c'é la cena." Detto questo se ne va, lasciandomi sola e mortificata per il mio enorme ritardo.

Salgo in camera mia dopo essermi fatta una doccia ed aver mangiato la mia cena fredda. Mi getto a peso morto sul maestoso letto tondo e sprofondo.
Mi giro e rigiro non riuscendo a prendere sonno, ho troppi problemi per la testa e troppa tensione nel corpo. Quando riesco, finalmente, a prendere sonno sento dei rumori provenire dalla mia finestra.
Con il cuore in gola afferro una scarpa dal pavimento e mi avvicino quatta alla finestra che da alla terrazza. Mi sporgo leggermente e una massa scura si avvicina a me, istintivamente gli punto contro la scarpa tenendo gli occhi chiusi.

"Delilah sei scema per caso?" Tutta questa gentilezza mi fa sentire davvero apprezzata, riapro lentamente gli occhi sapendo che mi sarei ritrovata davanti. Quando apro gli occhi lo vedo sghignazzare divertito e io mi sento davvero una scema ma non voglio darlo a vedere. Mi scosto dalla porta lascandogli libero accesso.

"Ashton mi puoi dire cosa diavolo ci fai qui?" Lui si gratta la nuca e si schiarisce la gola nervoso.

"Devo parlarti Lil;" spero che stia scherzando!

"Ash non potevi aspettare domani mattina per dirmelo?"

"No, siediti!" Mi ordina nervoso, camminando avanti e indietro.

"Non voglio sedermi!" Tutta questa sua agitazione fa innervosire anche me.

"Lil, per favore." Lo guardo per un secondo negl'occhi e capisco che è qualcosa di davvero importante, quindi faccio come dice.

Mi siedo sul letto e con il cuore in gola aspetto che dica qualcosa, ma lui non dice nulla. Se ne sta in piedi davanti a me e fissa il pavimento.

"Cosa devi dirmi Ash?" Chiedo cauta schiarendomi la voce.

"Beh... è difficile Lil, però so che se non lo dico ora non troverò mai più il coraggio di farlo." Lo guardo cercando di incitarlo a continuare il discorso. Ashton inizia nuovamente a camminare avanti e indietro, indietro e avanti.

"Non so da dove cominciare, non ho mai dovuto farlo e non ho mai neppure pensato che avrei dovuto dire una cosa del genere ma poi sei arrivata tu. Ti ho odiata così tanto, sei entrata nella mia vita come un uragano e l'hai capovolta completamente. Ancora adesso faccio fatica ad orientarmi quando ti sono vicino. Sei: impulsiva, testarda, una vera so tutto io e potrei star qui tutto il giorno ad elencare i tuoi difetti e i tuoi pregi ma, il punto è... Lil, tu mi piaci, mi piaci alla follia. Non riesco più a smettere di pensare a te,ti penso di continuo. Sei il mio pensiero fisso ti penso per tutto il santo giorno e sapevo che se non te l'avessi detto sarei scoppiato da un momento all'altro. Con questo discorso lunghissimo voglio dirti che sei unica e penso che tu sia perfetta per me." Lo guardo incredula, non riuscendo a credere a tutto ciò che mi aveva appena detto. Tutte quelle parole. A me piace Ashton, mi piace tanto che sarei disposta a fare di tutto per lui.
Oh merda... penso di essere innamorata di Ashton Irwin!

Non sapendo bene cosa fare, mi alzo in piedi e lo bacio. Lui ricambia e lo sento sorridere sulle mie labbra. Sono talmente felice che potrei piangere da un momento all'altro ma risprmierò ad Ashton questo spettacolo pietoso.

"Lo devo prendere come un:mi piaci anche tu Ashton?" Sorrido e annuisco per fargli capire che è un si.

"Mi piaci anche tu Ashton." Lui sorride come mai l'avevo fatto prima, mi prende per i fianchi e mi fa girare.

SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti, so che è veramente,veramente tanto tempo che non aggiorno le mie storie ma ho avuto parecchi problemi in questo ultimo periodo e ho dovuto rinunciare a scrivere. Mi dispiace davvero moltissimo ma spero di poter rimediare.

Spero comunque che il capitolo vi piaccia,fatemelo sapere in qualche modo.

Grazie mille a tutti.

-Matilde.

Crabby BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora