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«Alla fine Biasini è capitolato e ci ha affidato la ristrutturazione del suo nuovo mega attico» comunicò euforico Matteo Castiglione ad Anna mentre si avvicinava alla sua scrivania.

«Ma dai! Davvero?» rispose la ragazza, sorpresa solo in parte per ciò che il suo capo le stava dicendo. Era da un po' di tempo che l'uomo, titolare di uno studio di progettazione e design d'interni, marcava stretto il facoltoso cliente per ottenere un lavoro che avrebbe significato per lui anche una buona dose di pubblicità. Alex Biasini era infatti un giovanissimo capitano d'industria, uno dei rampolli più in vista della città e poter ristrutturare il suo attico nel nuovissimo complesso residenziale firmato da un grosso archistar di fama mondiale avrebbe portato allo studio una grossa dose di notorietà.

Da quel che si era capito, Biasini aveva già tentato di far selezionare il suo immobile ad uno di quei programmi televisivi che si occupano della ristrutturazione, forse su Realtime o su La5, e lo restituiscono chiavi in mano. Con molta probabilità a costo zero per il cliente, accontentandosi di finanziarsi con la pubblicità degli sponsor e dei fornitori di arredi e complementi.

Ma per Biasini non era una questione di soldi. Desiderava che si parlasse di lui e che al suo nome fossero associate delle fotografie, oltre che della sua casa, anche di lui.

Aveva già preannunciato a Castiglione che aveva già chiesto ed ottenuto un servizio di almeno cinque pagine su una rivista specializzata, Casa bella, Casa Viva, Ville da sogno o qualcosa di simile e che stava trattando per avere un inserto anche in un'altra.

L'architetto era decisamente euforico e su di giri quella mattina. Pubblicità all'attico di Biasini avrebbe significato pubblicità anche per lui. Una campagna di marketing pressoché gratis con interessanti risvolti futuri.

«Voglio che tutto sia perfetto e tu mi seguirai passo passo, ovviamente!» comunicò ad Anna.

«Sì, va bene, ma prima dovrei completare alcune cose per l'appartamento della Signora Marchetti e poi non abbiamo più definito i soprammobili del salotto dell'avvocato De Giorgi» riepilogò velocemente la ragazza.

«Ok, per quelli vedremo domani. Ora raggiungimi nel mio ufficio che ti devo far vedere la pianta dell'attico, la bozza sulla base delle richieste del mio cliente e cominciamo a stilare un primo elenco di cose da fare.»

L'uomo era già nella sua fase vulcanica, un'eruzione continua di idee.

«Ho già un paio di idee anche per la mega terrazza esterna. Vorrei piazzarci un giardino pensile, una grande vasca idromassaggio, forse anche un percorso kneipp, vediamo...»

L'uomo non faceva che gesticolare, quasi come se volesse rendere con i suoi movimenti ciò che frullava vorticosamente nella sua testa. Aveva lo sguardo perso nelle idee che già stavano prendendo corpo nella sua testa.

«E comunque, ho appuntamento con Biasini alle cinque di questo pomeriggio» precisò fra un'idea e l'altra.

Cooooosa?

Panico!

«Stai scherzando, vero?» chiese la ragazza, sperando di aver capito male, ma il modo di gesticolare del suo capo non lasciava adito a tanti dubbi.

«No, affatto. Oggi alle cinque Biasini sarà qui. E dobbiamo fargli vedere qualcosa.»

«Ehhhh?» Adesso sì che cominciavano i problemi.

Ad Anna non restò altro da fare che seguirlo nel suo ufficio armata di penna e bloc-notes.

Dopo un'ora uscì dallo studio di Castiglione reggendo in mano un fascio di schizzi, una miriade di idee su cui lavorare, piante e planimetrie da sistemare ed un potente mal di testa.

Cercò in borsa un analgesico e andò in bagno a prendersi un bicchiere d'acqua.

Era abituata a ritmi molto intensi, ma questa volta era certa che si sarebbe trattato di un tour de force decisamente spiazzante.

Tornò alla sua scrivania, archiviò velocemente le pratiche sospese facendo posto alla nuova pratica Biasini che, come le aveva detto il suo capo, "rivestiva la massima urgenza" e a cui "dovevano riservare una corsia preferenziale".

Toh, che strano! Non lo aveva capito!

In senso ironico, ovviamente.

Anna si dedicò anima e corpo al compito assegnato e quando verso le quattro e mezza il suo capo passò da lei per fare il punto della situazione, si congratulò perché c'erano già abbastanza spunti su cui lavorare ed un paio di proposte complete da sottoporre all'approvazione del cliente, prima di cominciare a lavorare concretamente sul progetto.

Le sembrò che fossero passati solo alcuni minuti quando Castiglione la chiamò nel suo studio per presentarle il cliente.

Si alzò dalla scrivania, si ripassò un filo di rossetto sulla labbra, si diede una riavviata alla massa di capelli fulvi, si lisciò i pantaloni del completo grigio che indossava e si avviò verso l'ufficio di Castiglione. Bussò appena alla porta prima di entrare e di dirigersi verso i due uomini.

Finalmente avrebbe conosciuto il famigerato e tanto nominato Alex Biasini.

Guardò Castiglione che la accolse con un sorriso mettendo in mostra, se possibile, più denti di quanti avesse. Si capiva lontano un miglio che era raggiante.

Biasini si girò verso di lei. Era alto, slanciato, con un fisico asciutto o probabilmente muscoloso, da ciò che poteva intuire sotto quel vestito dal taglio perfetto che lo fasciava in modo delizioso.

Riepilogò per un attimo le informazioni che aveva su di lui. Sapeva che in città tutti ne parlavano per le sue ottime capacità professionali, per alcuni importanti investimenti che aveva fatto di recente e per il fatto che fosse in lista nella candidatura a Presidente dei giovani industriali.

Mai si sarebbe aspettata che il tipo fosse anche così tremendamente attraente, con due vivaci occhi azzurri e una chioma bionda, leggermente lunga che scuoteva appena quando parlava.

Anna restò ammutolita nel guardare la scena, quasi come se si svolgesse al rallentatore.

«Dottor Biasini, le presento Anna Nardi, la mia preziosa assistente che la seguirà passo passo in ogni sua richiesta» la introdusse Castiglione.

Anna si sentì avvampare in volto, sia per la presenza di Biasini a così pochi passi da lei, sia per le parole ambigue di Castiglione. Se non fosse stata certa che il suo capo si riferiva al lavoro, avrebbe potuto anche pensar male.

Il giovane capitano d'industria le porse la mano.

«Piacere di conoscerla, Anna» e le rivolse un lungo sguardo che ebbe il potere di mandare in tilt i suoi neuroni, già piuttosto surriscaldati.

La ragazza tese la sua mano verso di lui per ricambiare la presentazione.

«Molto lieta, dottor Biasini».

«Possiamo sederci e le faccio vedere le nostre prime ipotesi di lavoro» lo invitò Castiglione, interrompendo quel pericoloso gioco di sguardi.

«Ben volentieri, sono proprio curioso di vedere cosa siete riusciti ad elaborare già in così poco tempo» commentò Biasini con enfasi, dimostrandosi un tipo dalla parlantina sciolta e con le idee molto chiare. Anna prese posto accanto a lui sulla poltroncina libera, mentre Castiglione esponeva le prime bozze e allargava fogli su fogli nella sua scrivania.

Biasini sembrava apprezzare e ogni tanto lanciava delle occhiate nella sua direzione con l'effetto di farla sciogliere.

L'uomo era così bello da toglierle ogni sicurezza. Anna si sentì come una scolaretta in preda alle prime cotte e si chiese se ciò fosse dovuto all'aspetto fisico notevole dell'uomo che l'aveva letteralmente affascinata o se invece la sua reazione fosse esagerata e dettata dalla sua voglia di innamorarsi ancora, come aveva recentemente confidato alla sua amica.

Certo, se le fossecapitato con un tipo così, non avrebbe certo potuto dire che la fortuna nonesiste! 

Irresistibile (wattys 2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora