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Anna tornò a sparpagliare sulla scrivania le tavole del progetto di Biasini, cogliendo anche alcuni dei suggerimenti che le aveva dato il suo titolare.

Adorava il modo di lavorare di Matteo Castiglione, le sue idee geniali, il suo spirito pratico per rendere le case vivibili, comodissime eppure estremamente ricercate, high tech, con un senso del lusso anche nelle cose semplici.

Stava controllando le stampe posate sulla sua scrivania e le sembrava che il progetto stesse già prendendo corpo, un'entità reale oltre a quanto era stato stampato sulla carta. Prese in mano il foglio del rendering complessivo e si stupì ancora una volta di come l'immagine riuscisse a rendere perfettamente concreta l'idea del progetto finale, quasi come se fosse davanti ad una fotografia del lavoro già realizzato e non soltanto ad un progetto realizzato a computer.

Mise il materiale nella borsa da lavoro e uscì per recarsi nell'attico di Alex, dove lui l'aspettava per vedere il progetto sul posto e valutare i nuovi dettagli aggiunti ultimamente e poi sarebbero passati a casa sua.

Quando Anna uscì dall'ascensore e si diresse verso l'attico di Biasini, notò la porta d'ingresso aperta e la luce accesa. Evidentemente lui era già là.

Infatti, quando spinse la porta dopo aver suonato comunque il campanello per fargli sapere di essere arrivata, intravvide la sua sagoma ferma davanti all'ampia porta finestra che dava sul terrazzo, intenta a guardare fuori le mille luci della notte.

«Permesso?» chiese la ragazza facendosi strada.

Alex sobbalzò lievemente, quasi come se la sua voce lo avesse distolto dai propri pensieri. Si girò verso di lei con un sorriso.

«Ciao Anna, ben arrivata. Ti stavo aspettando.»

Ovvio, avevano un appuntamento.

«Ciao Alex, ho portato il materiale. Dove ci mettiamo?» gli chiese. La stanza era spoglia ad eccezione di un tavolinetto pieghevole in centro alla stanza.

«Direi qui. Giusto per non appoggiare tutto sul pavimento»

«Certo.» Anna appoggiò la borsa da lavoro estraendo alcune stampe per poi prenderle in mano e spiegare le soluzioni pensate, stanza per stanza.

Biasini si era dimostrato particolarmente attento e la ragazza si stupì di come la ascoltasse quasi senza battere ciglio, approvando via via gli schizzi, concordando sulle proposte dei materiali scelti continuando a manifestare la propria soddisfazione, commentando qua e là:

«Mi piace l'idea del getto doccia con i led colorati incorporati» oppure «mi piace la zona lavanderia a scomparsa» e altri apprezzamenti.

«Pausa!» chiese alla fine Alex, quasi implorando uno stop all'esposizione degli elaborati.

«Cosa ne pensa dottor Biasini? Le piace l'insieme?» chiese Anna curiosa e stupita lei stessa da quel modo di rivolgersi a lui così formale.

«Stai scherzando vero Anna? Non darmi del lei, ti prego, nemmeno per gioco. Mi fai sentire vecchio.»

Anna si mise a ridere, cercando di calcolare quale età potesse avere Biasini. Era più grande di lei, indubbiamente, ma forse neanche poi così tanto.

Ad occhio e croce, Alex poteva essere sulla trentina.

«Ok. Allora, come ti sembra il progetto?»

«Tu e Matteo avete lavorato molto bene. Finora mi piace tutto. Soprattutto quello che mi hai proposto e le motivazioni che mi hai fornito per le scelte fatte.»

«Mi fa piacere» commentò Anna.

«Puoi ben dirlo! Ti assicuro che sono un cliente difficile! Quindi, la mia approvazione vale doppio.»

Irresistibile (wattys 2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora