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Finalmente, Monica era riuscita a ricavarsi un paio d'ore per una passeggiata con Anna in quella domenica pomeriggio.

I negozi del centro esponevano la nuova collezione primavera estate.

Monica si era soffermata davanti alla vetrina di quella boutique femminile che amava tanto esaminandola con occhio professionale.

Come sempre, ancor più dei capi esposti in quanto tali, il suo occhio esperto valutava il loro modo di presentarli, l'impatto emotivo di certe scelte, di certi accostamenti, il modo con cui venivano comunicati i prezzi.

Ultimamente, qualche negozio li aveva riportati su dei bloc-notes, il che trasmetteva senz'altro una sensazione di immediatezza e di genuinità.

Sicuramente un metodo pratico e funzionale, si disse Monica. Chissà se Dumont avrebbe accettato di dare per una volta una nota lievemente country alla sua impeccabile boutique dallo stile serio e compassato!

Decisamente improbabile.

Anna invece guardava la vetrina con tutt'altre intenzioni. Si stava già immaginando con addosso quel vestitino fantasia con lo sfondo nero. L'avrebbe sicuramente valorizzata e messo ancor più in evidenza la sua chioma rossa.

Un improvviso riflesso sul vetro catturò la sua attenzione e la fece restare con gli occhi incollati all'immagine che si muoveva velocemente.

Dall'altro lato della strada, un uomo dall'aspetto familiare, troppo familiare, si stava avvicinando ad una Mercedes nera e stava aprendo lo sportello per entrare al suo interno.

Anna si girò di scatto.

«Guarda Monica! Dall'altro lato della strada c'è Alex!» esclamò tutta d'un fiato. «E' quello!» e glielo indicò con il dito.

Monica si voltò giusto in tempo per vedere il profilo del viso di quell'uomo elegantemente vestito che entrava nell'abitacolo.

«Alex? Sei sicura che sia lui?» chiese strabuzzando gli occhi per la sorpresa e socchiudendoli appena per mettere meglio a fuoco.

«Sicurissima.»

«Eppure, non ci crederai, ma assomiglia come una goccia d'acqua a Christian.»

«Quel Christian? Quello della boutique?»

«Assolutamente sì. Per me è lui.»

«No, ti sbagli. Quell'uomo è Alex, ne sono più che sicura. Anche la macchina è la sua» integrò mentre l'uomo faceva rombare il motore e si allontanava dalla loro visuale.

«Effettivamente, io Christian l'ho sempre visto con un suv bianco, ma giuro che il tuo Alex sembra una sua fotocopia. Gli assomiglia come una goccia d'acqua.»

«Non credo che Alex abbia un gemello identico. Comunque quello era lui. Non ci piove.»

«Sarà così» disse Monica, per niente convinta. Lo aveva visto di sfuggita, ma quel poco le era bastato. Quei capelli biondi erano troppo familiari, quel portamento elegante lo conosceva bene e avrebbe giurato che anche il vestito che indossava era quello che lui aveva preso al negozio, quello che, a suo dire, aveva quell'irrisolvibile problema al cavallo dei pantaloni.

Era Christian, lo sentiva, a dispetto della Mercedes nera su cui era partito.

Monica non riusciva a togliersi questa considerazione dalla testa. Restò con questo tarlo per qualche minuto prima che una strana idea le passasse per la testa, quasi una sorta di illuminazione improvvisa.

«Tu sei convinta che sia Alex» ribadì Monica.

«Assolutamente sì. L'ho visto bene e anche la macchina l'ho riconosciuta» confermò Anna.

Irresistibile (wattys 2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora