«Ok Anna, potresti fare tu un sopralluogo da Biasini per definire gli ultimi dettagli e controllare che tutto sia a posto.»
La richiesta di Castiglione, più un imperativo che una domanda, le arrivò come una freccia in pieno volto, lasciandola quasi tramortita e priva di parole. Lo sapeva che prima o poi sarebbe successo, ma sperava il più tardi possibile, magari anche che si potesse contemplare l'ipotesi di un "mai".
Anna, fedele a quanto aveva detto anche al diretto interessato, si era ripromessa di ridurre al minimo i contatti con Biasini.
Il suo comportamento poco corretto l'aveva infastidita parecchio.
Anzi, infastidita era soltanto un puerile eufemismo. Non voleva ammetterlo, ma si sentiva ferita, tradita non solo in senso fisico, ma proprio a quel livello più intimo, più intenso che riguardava il suo modo di concepire una relazione, un rapporto tra un uomo ed una donna.
E poi non si perdonava di non essere stata più cauta e di non aver preso le distanze da un cliente che sin dal primo momento, pur suscitando in lei una grande attrazione, l'aveva messa in allarme lasciandola piena di dubbi.
«Matteo, sono piena di impegni» cercò di propinargli come scusa per non dar seguito alla sua richiesta.
«Lascia perdere tutto, sai che il progetto Biasini ha la priorità su tutto.»
Come no? Lo sapeva benissimo, fin dal primo momento in cui il capitano d'industria aveva fatto irruzione in studio e sapeva anche che nulla l'avrebbe sottratta da quell'ingrato compito.
«Vieni anche tu, vero?» chiese come ultima speranza di limitare al minimo i confronti con l'uomo che proprio non desiderava rivedere e sperando in una risposta affermativa del suo capo.
«No, e non credo nemmeno che ti serva l'aiuto di qualcuno. Al limite porta con te Alberto.»
«Sì, meglio, così magari mi dà anche una mano se serve.» Alberto era un giovane studente di architettura che stava svolgendo uno stage nello studio. Anna intravvide in lui la sua ancora di salvezza. Se malauguratamente avesse incontrato Biasini nel suo attico, sarebbe riuscita a tenere meglio le distanze.
Ed infatti fu proprio così. Biasini si era sentito un paio di ore prima con Castiglione che gli aveva ventilato il sopralluogo. Quando Anna ed il collega giunsero nell'appartamento, lo trovarono già lì.
«Bene arrivati» li accolse come se nulla fosse, ma nel suo sguardo Anna colse un filo di contrarietà.
«Grazie, facciamo in un attimo.»
Il tono di voce di Anna era talmente gelido che lo si sarebbe potuto tagliare con il coltello. Alberto era invece tutto preso dalla posizione dell'attico e dal suo splendido affaccio sia sull'enorme terrazza da cui si dominava Milano che sulla piazzetta.
Dopo un po' e dopo aver svolto il suo compito con la massima professionalità, Anna salutò Biasini e si congedò da lui.
«Ci vediamo in studio. Se vuole, facciamo venerdì pomeriggio.»
«Venerdì pomeriggio va bene, ma perché mi dai del lei?»
«Arrivederci dottor Biasini.» Anna gli tese la mano senza fornire alcun'altra precisazione.
«Lo hai più rivisto?» le chiese Monica in serata durante una conversazione telefonica.
«Chi? Il bastardo?»
«L'affascinante bastardo, vorrai dire. Sì, mi riferisco proprio a lui.»
«Purtroppo oggi il mio capo mi ha spedito per un ennesimo sopralluogo nel suo super mega attico e, non ci crederesti mai, lui era già là. Ora mi chiedo: ma non lavora mai quell'uomo?» si chiese Anna a voce alta, cercando di coinvolgere l'amica che invece stava pensando a quale potesse essere stata la sua reazione nel trovarselo di fronte dopo ciò che avevano appena scoperto.
«Oddio, e cosa hai fatto?»
«Niente, ho tenuto le distanze facendogli assaporare tutto il mio distacco ed il mio disappunto.»
«Brava, non dev'essere stato facile.»
«Per fortuna sì. E' venuto con me anche un giovane stagista e così sono riuscita ad arginare Biasini.»
«Non lo chiami più Alex?»
«Alex, Christian? Che differenza fa? Almeno il cognome è vero, a meno che non si dimostri che mi ha esibito un atto falso.»
«Beh, insomma, non si è comportato bene, ma diamogli un po' di fiducia.»
«Non da parte mia. Con me ha chiuso e ti assicuro che non vedo l'ora di finire questo lavoro per archiviarlo definitivamente fra gli episodi spiacevoli che mi sono accaduti recentemente.»
«Pensa che assurdità. Se vuoi finire presto, dovrai pure impegnarti al massimo per cercare di esaudire i suoi desideri.»
«Assurdo, vero? Comunque sono piuttosto abile a scindere il lavoro dai sentimenti e ti assicuro che in questo caso è assolutamente così. Per me Biasini non esiste più. E' solo un cliente fastidioso, come tanti altri. Come uomo, invece, l'ho cancellato.»
«Non gli daresti una seconda possibilità se te lo chiedesse, se ti dimostrasse che gli interessi solo tu?»
«Non credo succederà mai. Comunque no. Ha giocato sporco e non sono disposta a passare sopra al suo comportamento. Lo sai anche tu che voglio un uomo che sia tutto per me e non sono disposta a condividerlo con nessun'altra. Men che meno con la mia migliore amica. Finora con le minestre riscaldate non ha mai funzionato. Per cui la risposta è no, non sono disposta a dare seconde possibilità. Perché, tu sì?»
«Non lo so, non sarei così categorica, fa del sesso stupendo, ma non c'è motivo per cui debba cercare una risposta. Per ora non mi ha più cercato. Credo che la cosa sia finita qui, ma non è un problema. Chiodo scaccia chiodo e sto già frequentando Francesco.»
«Il giovane blogger di Parigi?»
«Sì lui, ma non è di Parigi. Ho intenzione di farlo conoscere anche a Dumont. Penso che potrebbe curare una campagna pubblicitaria per noi. Ha parecchi agganci in giro.»
«Ah, forte. Buona fortuna allora.»
«Grazie, cercherò di fare del mio meglio.»
Il commento di Monica fece scappare un'insolita risata liberatoria anche a Anna.
«Ne sono certa.»
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Irresistibile (wattys 2019)
ChickLitAnna e Monica, due amiche con un punto completamente diverso sull'amore. Monica non cerca relazioni stabili, non ha tempo per storie d'amore impegnative. Ha deciso di puntare tutto sulla sua carriera come responsabile commerciale della boutique "Mai...