Nerone

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- è l'ultimo dell'anno!- dico felice saltando giù dalle scale.

- cosse un anno?-
- Smeagol, non hai sentito parlare di anni?-
- lasciala stare Smeagol, è solo una loro stupida invenzione perché non accettano il fatto che niente si ripete e che il tempo è eterno-
- perché non lo accettano?-
- perché hanno un cervello meno sviluppato del nostro e quindi non riescono a concepire che esista qualcosa di così grande-

- avete finito di insultare la mia razza?- chiedo.

- si, e possiamo andare, saremo di ritorno per cena, se arriva Joker ditegli che se fa esplodere qualcosa io faccio saltare la sua testa, e Ursula resta giù- dice e poi schiocca le dita.

- dove siamo?-
- 64 d.c. Roma-
- e chi è l'imperatore?-
- Nerone-
- ci sei andata a letto?-
- no, ma sono stata con suo padre-
- e perché?!-
- perché Nerone mi è sempre stato simpatico per via della sua indole omicida e volevo che salisse in fretta al trono-

Entriamo in una stanza dove vedo l'imperatore intento a parlare con Electra.

- vedi, tua madre voleva che tu salissi al trono per poter controllare l'impero attraverso te-
- sei sicura?-
- assolutamente- la guarda per qualche istante.
- sistemerò tutto-

- eh?- chiedo non avendoci capito nulla.

- sua madre sapeva chi ero e che avevo ucciso il marito nonostante fossi riuscita a darle la colpa e mi minacciava. Avrei potuto ucciderla io stessa, ma con questo fatto avrei avuto qualcosa con cui ricattare Nerone se le cose non fossero andate come volevo-

- quindi lui ha fatto uccidere la madre?-
- si - sorride.

- e ti ha creduto senza farti domande?-
- era innamorato perso-

Poco dopo entra Nerone seguito da qualche guardia che trasportano una donna.

- mi ha detto ciò che sei, è vero?- chiede lui infuriato.
- si- dice tranquilla
- mostramelo-
- non osare chiedermelo!- tuona scaraventando via i soldati con una folata di vento.

- pensa a quanto ti temeranno i sudditi sapendo che hai avuto il coraggio di uccidere tua madre- aggiunge.
- e tu mi aiuterai in questo?-
- ovviamente-

Lui conficca la spada nel petto della madre per poi far colare un po' di sangue di essa in una coppa e berlo.

- da allora molti iniziarono a temerlo, soprattutto per ciò che vece dopo- mi sussurra.

Ci ritroviamo in città, è sera.
Vedo Ele nascosta dietro ad una casa e fissa Nerone che sta passeggiando tranquillo.
A questo gli si girano gli occhi e prende un pezzo di legno che prende fuoco per merito di Electra.
Inizia a dare fuoco alle case in legno li vicino e in poco divampa l'incendio.

- facendo questo lo temettero sempre di più-

Lei del passato smette di possederlo.
Torniamo a palazzo.

- chi sei?- chiede l'imperatore alla vampira.
- ho molti nomi, ma credo che quasi tutti mi conoscano come il diavolo-
- il diavolo...- sembra pensare a qualcosa.

Intanto per strada si sentono le urla delle persone che cercano di spegnere l'incendio.

- cos'hai in mente?-
- lo vedrai- esce.

Electra si avvicina alla finestra e diventa un pipistrello.
La seguiamo finché torna ad avere le gambe nel bel mezzo della città in fiamme.

Queste sembrano creare un varco per farla passare.
Si vedono corpi di persone avvolti dal fuoco che si contorcono e urlano dal dolore, case che crollano e una nube nera sopra tutto lo spazio cittadino.

- morite come i sorci che siete- le sento sussurrare.

- anche allora non mi andavate a genio- dice la vera Electra.

Improvvisamente ci ritroviamo al giorno dopo nel palazzo di Nerone.

- sono stati i cristiani! Loro hanno bruciato Roma!- dice infuriato a degli uomini davanti a lui.

- condannateli tutti a morte!- sbraita e alcune persone armate escono dalla stanza.

- andate- e rimane solo.

- perché?- chiede Ele uscendo da dietro una colonna.
- perché, mia cara, ti vedono come il diavolo e non come l'essere potente e meraviglioso che sei-

Sorride.

- è stato il primo a non temermi veramente- mi sussurra.
- infatti siete due pazzi, ma Cocco e gli altri?-
- anche se non lo dicono sento il velo di paura che hanno nei miei confronti-
- e i tuoi genitori?-
Mi fissa negli occhi.

- non chiedermi più di loro-
- oh ma Dracula non aveva paura di te, no?-
- non ti impicciare-

Sono sempre più curiosa, il suo stesso padre aveva paura di lei? E perché?

- vieni, guarda- dice Nerone ed escono su un balcone.

Penso che potrei svenire.
I resti bruciati formano un enorme calice stilizzato più scuro rispetto al resto della cenere.

- è ora di andare un po' avanti nel tempo, direi di quattro anni- schiocca le dita.

Vedo un gruppo di persone che accerchiano Nerone.

- tu prendi ordini da lei! Non sei il nostro imperatore! - e altri insulti.

Arriva Electra del passato e gli va vicino, credo sia invisibile per tutti gli altri.

- tieni- gli porge un pugnale, la guarda interrogativo.
- fallo, loro devono capire la forza che ci vuole a starmi vicino-
- cosa...-
- fallo-

Prende il pugnale e gli latri non capiscono da dove sia uscito.

Se lo pianta nel petto.
Electra scompare per poi riapparire dalla porta e correre verso le altre persone fingendosi addolorata.

- voi! Cosa avete fatto?!-
- stai lontana da Roma!- le ordina uno.

- NON DIRMI COSA DEVO O NON DEVO FARE!- beh, su questo non è cambiata proprio per nulla.

- Dobbiamo dargli la damnatio memoriae-

- cos'è?- chiedo.
- il senato lo faceva con tutti gli imperatori che non gli andavano a genio, in pratica vengono quasi tolti dalla storia, tutte le loro statue distrutte come le loro opere-

- VOI NON LO FARETE! ANZI LO GUARDERETE TUTTI I GIORNI, E LUI VI GUARDERÀ DALL'ALTO IN BASSO COM'È GIUSTO CHE SIA!- schiocca le dita e si sente un boato provenire dal Colosseo. 

- da allora l'imponente statua di Cesare diventò la statua di Nerone che guardava tutti minacciosamente- dice prima che tutto inizi a sbiadire.

L'incontro con il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora