Attila

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- muoviti!- sento una spinta che mi butta giù dal letto.

Electra è ferma sulla porta che mi guarda divertita.

- cazzo sei irritante come un topo che si strozza con un leone-
Corruga la fronte.

- se mai il contrario- dice.
- no, rende di più detto così-

Sbuffa e schiocca le dita.

La prima cosa che sento è un freddo pazzesco.

- dove...dove siamo?- i denti iniziano a battere.
- Ungheria, 453-
- bene, e chi ti stai facendo?-
- Attila-
- puoi mettermi dei fottuti vestiti pesanti?!-
- calma- schiocca le dita.

Mi ritrovo avvolta da pesanti e soprattutto caldi indumenti di pelliccia.

- sei fissata con lo schioccare delle dita eh?-
- non rompere-
Inizia a camminare e la seguo.

- come fai a restare vestita così?! E per di più scalza!-
- l'hai detto tu no? Sono un cadavere ambulante, quindi perché i recettori della temperatura dovrebbero essere vivi? Non fare domande stupide, non sento nessuna temperatura-

Ci avviciniamo ad un accampamento.
Tanto per cambiare dalla tenda da dove provenivano dei gemiti esce Electra seguita da un uomo dai tratti orientali.
Sono vestiti entrambi con pellicce.

- puoi spiegarmi qualcosa?-
- Ho creato io Attila, ho preso un neonato e gli ho trasmesso un briciolo della mia rabbia e crudeltà. Ed ecco a te Attila, il flagello di Dio, mio marito. -
- ti sei pure sposata?-
- a qual tempo non c'era un vero e proprio matrimonio ma in pratica è lo stesso.
Lui è un uomo molto superstizioso e si fidava ciecamente degli indovini, ovvero io-

- ti sei finta indovino?-
- te l'ho appena detto, hai un udito di una nonna-
- fanculo-

- all'inizio, quando lui diceva di essere davvero cattivo, di poter uccidere centinaia di persone senza provare rimorso, nessuno gli credette.
Lo spronai a fare qualcosa di insolito e al tempo stesso agghiacciante.
Ha preso i primi due bambini che gli sono capitati davanti e li ha uccisi con una botta in testa. Alla sera me ne ha servito uno cotto a puntino mentre lui si mangiava l'altro.
Tutti iniziarono a temerlo e gli diedero il comando.
È strabiliante che così poca rabbia vi faccia diventare i più temuti-

- ma perché l'hai creato?-
- perché erano quasi 400 anni che non intervenivo, avevate bisogno di un po' di paura-

Continuiamo a camminare nel labirinto di tende.

- perché i cavalli qui sono tutti neri?-
- cosa credevi? Che avremmo portato la distruzione cavalcando cavalli bianchi? Come il vostro patetico principe azzurro?-

Sbuffo.
Ma possibile che debba essere sempre così sgarbata?
Anche tu eri così.
Coscienza del cazzo.

Entriamo in una tenda più grande delle altre, musica e risate riempiono l'aria e molta gente sta ballando al centro.
Fa più caldo qui, forse perché c'è un mucchio di gente.

Quando i due prendono posto tutti li imitano.
La ricca cena viene servita, è per lo più carne.

Vedo l'Electra del passato fare un incantesimo alla coppa di lui.
Quest'ultimo beve un grande sorso del vino che c'è al suo interno e incomincia di nuovo a mangiare.

In breve cade a terra in preda alle convulsioni per poi morire.
Tutti accorrono urlando e piangendo.

Mi giro verso di lei. 

- tu lo sai di essere fortemente bipolare vero?-
- aveva svolto il suo compito, aveva diffuso la paura. Semplicemente non mi serviva più-

Prendono il cadavere e lo portano fuori, camminiamo per qualche minuto e depositano il corpo dentro un sarcofago oro che si trova dentro ad uno argento che a sua volta è all'interno di uno fatto di ferro.

- l'oro e l'argento, alcuni pezzi dei suoi innumerevoli bottini, il ferro delle sue armi. -
- come facevano ad avere già tutto pronto?-
- ero un'indovina no?-
- ma se lui lo sapeva perché era così calmo?-
- autocontrollo, cosa che tu non hai-
- ma manca la coppa-
- non sempre lascio quella firma. -
- e allora cosa?-
- pensa-

Inizio ad innervosirmi.
Non ho pazienza, meno di zero, e odio quando fa così.
È già tutto complicato di suo, perché lei deve fare cosi?!
E che cazzo dimmelo subito che abbreviamo i tempi!

- vuoi parlare?!-
-  sono tre sarcofagi, il tre è la metà di sei. Nel numero 666 ci sono tre sei. Sei stupida o ci sei arrivata?-
- eh va beh, ma è difficile capirlo!-
- infatti, non doveva essere facile-

Muove una mano e ci ritroviamo su una collina.
Davanti a noi ci sono i sarcofagi chiusi e quindi riesco a vedere solo quello in ferro.
Non ci sono le donne ne bambini, ma solo uomini che si feriscono da soli, chi con le armi chi con frustate.

- li hai farti impazzire?-
- no, questa è la vostra pazzia.
Dicevano che il più grande di tutti i guerrieri doveva essere pianto senza lamenti femminili e senza lacrime, ma con il sangue degli uomini.
Siete proprio stupidi-
- grazie che ci fai sempre tutti questi complimenti-

Tutti lentamente se ne vanno.
L'Electra del passato si avvicina alla 'tomba' e bacia il coperchio.
Immediatamente sparisce.

- l'ho mandato in un altro mondo, disabitato, ecco perché nessuno l'ha mai trovato-
Tutto sbiadisce.

- oh eccovi!- dice Cocco ridendo.
- volevamo salutarvi, andiamo via- dice Voldi vicino a Joker.
- dove andate?- chiedo.
- America- dice Joker.
- fai la tua magia fatina- continua schernendo Voldi.

Con un movimento di bacchetta spariscono in una nube nera.

- sono l'unica ad essere un po' disorientata?- dico.
- in che senso cara?- ride cocco.
- insomma, un attimo prima sono davanti alla tomba di Attila e un secondo dopo sto salutando Voldemort e Joker. -
- ti abituerai- dice secca lei.

Ruoto gli occhi al cielo.

L'incontro con il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora