Tempesta

101 10 0
                                    

Sono passare due settimane dall'ultima volta che sono entrata in quel castello.
Ci ritornerei, ma lei me lo impedisce.

La pioggia si è trasformata in grandine, i chicchi sono più grossi delle noci, e alla velocità con cui vengono lanciate dal vento hanno spaccato molte macchine, finestre, capanni e edifici.

La scuola è chiusa ma nessuno può uscire di casa non sapendo che non tornerà vivo.

Magari ha preso sul serio il fatto di ucciderci tutti...

- questo tempaccio! Pure la tv ora non funziona!-
- ma cazzo zia la grandine ha tranciato l'antenna! Fai le parole crociate e non rompermi i coglioni! - salgo e mi chiudo in camera.

Pure i telefoni non hanno campo, siamo isolati.

- come fanno a non aver capito che sarebbe successa una cosa così! Quei maledetti meteorologi!- la sento lamentarsi.

Ma forse perché c'è una vampira incazzata?!

Poco dopo sento bussare e spunta la faccia di mia zia.

- senti tesoro, magari potremmo...-
- no zia! Non voglio fare un cazzo con te! Smettila!- le tiro un cuscino che va a sbattere contro la porta ormai chiusa.

Di botto si spengono le luci e da cosa vedo alla mia finestra tutta la città sembra essere in queste condizioni.
Ma cazzo!

Scendo dal letto e mi dirigo verso le scale.
Ovviamente con sto buio di merda mi inciampo e le faccio tutte di culo.

Entro in quella che mi pare sia la cucina per cercare una pila o delle candele, il mio telefono è scarico e ora non posso caricarlo!

Apro un casino di cassetti e non trovo quello giusto. Poi sento una botta in testa che mi fa cadere.

Mi giro e vedo mia zia che ha appena acceso una candela e vicino a lei una vecchia ciotola di rame che ora ha la mia nuca stampata sul fondo.

- ma sei impazzita?!-
- scusa, pensavo fossi un ladro!-
- come faccio ad essere un ladro?! Nessuno può uscire di casa senza l'alto rischio di morire! E poi viviamo in due qua!-

Non risponde, si limita a passarmi candele e fiammiferi.

- spargile per la tua stanza, io cerco delle pile. I fili della luce devono essere stati danneggiati. -
- ma dai?! Puoi non dire cose ovvie?!-

Salgo sopra e accendo queste cazzo di candele.
Fanno una luce di merda.

Torno a guardare il soffitto sdraiata sul letto.
Poi in un angolo ben nascosto vedo un pipistrello.

- ciao- lo saluto.
Poi gli faccio il cenno di venire giù.
Stranamente si trasforma.
È un ragazzo dai tratti orientali.

- sei uno dei due che mi seguono?-
- si, quello diurno-
- è giorno?- con questo buio non capisco più niente.
Annuisce.
- e sei intrappolato?-
- no, noi possiamo tornare da lei-
- guarda!- indico la libreria e lui si gira.

Con uno scatto prendo la vecchia racchetta da tennis di mio padre e gli tiro in testa il manico facendolo svenire.
Lo lego velocemente.

Non capisco perché devo avere una libreria se odio leggere, bah.

Mi carico in spalle il vampiro ed esco dalla finestra per poi atterrare violentemente a terra.
Cammino il più veloce possibile per arrivare al castello.

Dopo un'ora di cammino, credo, entro dentro.
Lascio il corpo per terra e vado verso le scale.

- ferma ferma, dove credi di andare?- sento una voce acuta, entusiasta e una risatina familiari.

- Tremotino, devo andare a parlarle-
- tu non andrai proprio da nessuna parte cara- ride gesticolando.
- non è l'ora di fare l'antipatico.-
- senti, lei non vuole vedere nessuno, non so cosa tu abbia fatto ma sta parecchio male. Lasciala stare-

Questa volta non ride e sembra quasi che usi un tono di voce serio.

- ma...-
- niente ma, vai a casa-

Mi giro e vado verso la porta, non riuscirò mai a passare con lui lì.

- e così leghi un vampiro per venire qui? Non stai esagerando?- la sua voce.

Mi giro e la trovo in cima alle scale.
Ha una vestaglia viola scuro, mi sembra di seta.

- cosa vuoi?- continua.
- non so cosa abbia detto di sbagliato, ma volevo chiederti scusa-
- non hai detto niente di sbagliato-
- e allora perché tutto questo casino?-
- a tutti capita di avere dei giorni no-
- per due settimane? Tutti i giorni? -
- si-
-Allora finiscila, e prima che ti incazzi non era un modo per dirti cosa devi fare, semplicemente non hai più nulla da distruggere-

Sorride e contemporaneamente in meno di un secondo torna la luce del sole che mi acceca.

- grazie-

Non riceverò mai un 'prego' da lei, quindi esco.

ELECTRA POV

- dei giorni no?- chiede Tremotino quando l'umana è uscita.
- dovevo dirle qualcosa, e poi sei stato tu a dirmi dieci minuti fa che siamo più vicini a ciò che voglio-

L'incontro con il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora