London eye

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- perché non eri a scuola?- chiedo entrando nel castello.
- no ma urla pure, salire fino nella stanza no?!-
- un momento!- salgo di corsa le scale raggiungendola.

Indossa un abito identico a quello viola ma verde.

- cosa c'è? Perché mi fissi?- chiede infastidita.
- verde?-
- posso cambiarmi l'abito o devo avere il tuo permesso?! - quasi urla.
- calma! Nemmeno avessi il ciclo!-
- e come cazzo farei ad averlo?! Sono senza sangue!-
- come fai a possedere una persona?-

Rimane spiazzata dalla mia domanda.

- cosa te ne frega?-
- curiosità-
- tu vuoi sapere come possiedo le persone?-
- esatto, non pensavo che fossi sorda, sai amplifon è dietro l'angolo-

Mi guarda interdetta per qualche istante.
Si trasforma in pipistrello, le finestre si spalancano e mi prende con le zampette dalla maglia.

- quanta cazzo di forza hai?!-

Vedo scorrermi sotto diverse città, fino ad arrivare ad una ben riconoscibile.
Londra.

Scende in picchiata.
Mi ritrovo distesa sull'asfalto con il culo e la schiena doloranti.

- dove siamo... Lascia stare- davanti a me c'è il London eye. 
- come ha fatto la gente a non vederci arrivare?-
- invisibilità-

Saliamo velocemente in una cabina, ignorando la coda e non facendo i biglietti, ovviamente ha risolto tutto con la magia.
Insieme a noi ci sono una dozzina di adulti, una coppia di giovani smielati e cinque bambini.
Iniziamo la salita.

Dopo venti minuti buoni vedo che Electra fissa intensamente un bambino con occhi verdi e capelli ricci castani. Avrà 4 anni.
Vedo le reazioni che mi procurava tempo fa farsi spazio nel bambino.

Dopo altri cinque minuti.

Questo inizia a strillare come un matto, ma non piange.
Si butta a terra di schiena.
I genitori si precipitano da lui, il padre gli mette un braccio dietro la testa mentre la madre gli accarezza una guancia.
Sembra calmarsi, ma dopo qualche secondo fa uno scatto con il collo e morde il polso alla madre portandole via un pezzo di pelle, poi afferra la mano del padre e si sente un tac.
Gli ha rotto il pollice.

Nei suoi occhi si vede la ferocia di un animale che ti attacca, iniziano ad essere iniettati di sangue.
Si alza in piedi e si arrampica su uno dei mancorrenti, ci fissa tutti.
Poi rincomincia ad urlare e perde la presa.
Inizia ad avere sussultamenti per poi rialzarsi, va indietro con la testa fino a che non è tra le gambe, si lascia cadere sulla pancia, mi sembra un ragno. Poi torna normale e inizia di nuovo ad urlare scuotendo la testa.

Si blocca quando sente la mamma urlare.
Le è di spalle, fa ruotare la testa di 180 gradi e la fissa. Dopo qualche secondo il suo corpo segue la testa, come una trottola, inizia a girare su se stesso emettendo un grido acuto. Cammina verso una delle vetrate e con una testata la spacca, ferendosi la testa.
Si butta giù, sotto gli sguardi allibiti di tutti e sentiamo le sue urla disperate, siamo sul punto più alto.
Solo ora tutti iniziano ad urlare.

- il diavolo!-
- è stato il demonio!-

Sono tutti spaventati e agitati.
Mi giro verso di lei che finge di aver paura spalancando la bocca senza però far uscire alcun suono e muovendo le mani ai lati del viso.
Poi sorride compiaciuta.

Quando finalmente arriviamo a terra tutti scappano ancora urlanti.

- porca puttana! Le mie povere orecchie! Me le hanno fracassate!-
- beh, puoi sempre dar fuoco alle loro auto-
- ha ha ha molto divertente!-
- piaciuto?- chiedo dopo un po'
- da morire! Erano anni che non lo facevo più! E infatti sono un po' arrugginita, questo era niente confronto a ciò che facevo una volta.
A te?-
- come vedere la mia prof di matematica inculata da un elefante-
- cosa?-
- vuol dire si-
- ah già tu e i tuoi paragoni- sorride.

- tu! - c'è la mamma del bambino che viene verso di noi.
- tu sei il diavolo!- urla ad Electra.
- hai ucciso mio figlio!-

Lei continua a camminare tranquilla come se niente fosse.
Un signore spezza il collo alla madre per poi scappare via.

- ma...-
- scomposizione del proprio corpo, sembrava che fossi qua, invece mi sono creata un corpo finto identico a questo e uno di un uomo.
La parte più bella è stata quando è caduto, ho smesso di possederlo ed è stato assalito dal terrore- dice ridendo.

- mah, sei matta- sorrido
- hei! Tu dai fuoco alle moto e io possiedo i bambini-

Diventa pipistrello e mi porta via.

L'incontro con il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora