Hitler

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- anche oggi niente allenamenti, vieni con me nell'ultimo viaggio nel tempo-

Non faccio in tempo a rispondere che ci ritroviamo in un luogo buio.

- dove cazzo siamo?!- cerco di mettere a fuoco qualcosa socchiudendo gli occhi ma tutto è vano.

Mi giro non sentendo una risposta e la vedo ansimante inginocchiata per terra.
Uff, sti cazzo di poteri che se ne vanno!

- Berlino, 30 aprile 1945- dice riprese un po' di forze.
- e cosa succede?-
- tu sai che nel palazzo di Cnosso ci sono affreschi ma non sai che cosa succede in questo giorno?- chiede stranita.

- brava, vedo che ogni tanto lo usi quel cervello invece di giocare a tirarlo dentro e fuori dal cranio!-
- muore Hitler idiota!-
- Hitler?- chiedo pensierosa.

- ma mi stai pigliando per il culo?! -
- si-
- cogliona-
- stronza. -

La luce si accende e vengo accecata.
Ma cazzo!
Chi è lo stronzo?!

Hitler accompagnato da una donna e un pastore tedesco.
La donna è molto riconoscibile dal vestito viola.

- lui mi è stato molto utile, l'ho consigliato per molto tempo fingendomi sempre una persona diversa. Avevo bisogno di un po' di divertimento, ho sorteggiato il popolo che sarebbe stato decimato e voilà. Per un periodo ho posseduto Hitler, ma poi è diventato sempre più affamato di morte ed ha continuato da solo.
L'ultima mia trasformazione fu in quella di sua moglie-

- cosa devo fare...- lo sento sussurrare a se stesso mentre si siede su una sedia.
- non pensare al futuro, guarda ciò che hai fatto! Hai sterminato milioni di persone, sei stato il più temuto per molto tempo- lei si inginocchia davanti a lui.

- e per cosa eh? -
- lo sai che dovevi ripulire il mondo!-
- si, certo che lo so, ma non ci sono riuscito-
- ne hai uccisi molti, il mondo è più pulito, altri continueranno il tuo lavoro-
- quei bastardi! Non permetterò che abbiano la mia famiglia!- alza il tono di voce.
- non ce l'avranno-
- non possiamo scappare, siamo bloccati qui a Berlino - si guardano negli occhi per qualche secondo.

- ho provato a cercarlo- rompe il silenzio lui-
- cercare chi? Ma di che cosa stai parlando?-
- non ha importanza, sono fiero di ciò che ho fatto, Eva, sono contento di averti sposato, anche se per te sono stato uno dei tanti-
- no, aspetta. Sei fiero di cosa? E lo sai che non sei uno dei tanti, come potresti?-
- sono fiero di aver ucciso quei pidocchi- nei suoi occhi balena solo odio.

- anch'io sono fiera di te-
- credo di essere razzista- dice ironicamente facendo ridacchiare lei.

- sai, prima di Blondi ho avuto un'altro pastore tedesco, ho dovuto darlo via per colpa della povertà. Dopo qualche giorno me lo ritrovai davanti a casa, era scappato per tornare da me.
Da allora ho capito che gli animali non si possono distruggere come ho fatto con gli ebrei, loro non se ne andranno, rimangono fedeli volendoti un bene incondizionato nonostante ciò che sei. - accarezza il cane.

- sai, quando ho iniziato a sentire parlare di te, il grande e temuto Hitler, non avrei mai pensato che si sarebbe messo a giocare con un cane al ritorno del lavoro, che lo facesse dormire sul letto o che le facesse fare i cuccioli-
- non si direbbe vero? - sorride.

Sono spiazzata.
Non avrei mai e poi mai pensato ad un Hitler tenero.

- devo portare a termine la mia promessa, non avranno la mia famiglia- si alza e Electra va a prendere delle pastiglie.

Ne ingoia una, l'altra la da al cane che la mangia convinto che sia del cibo e l'ultima la consegna ad Hitler che non esita a buttarla giù.

- cianuro- mi sussurra Electra.
- perché anche il cane?-
- faceva parte della famiglia, era come una figlia-

È passata quasi mezzora e regna il silenzio, il cane è ai piedi di Hitler e Electra di fronte.
Il fuhrer si inginocchia a terra e da un bacio sulla testa al cane per poi tornare nella precedente posizione.
Vedo chiaramente una lacrima solitaria solcargli il viso.

- e così il Fuhrer piange per la prima volta. Non per ciò che ha fatto, non per sua moglie ma per il cane- sorride lei.
- l'essere a lui più fedele- la imita lui.

Lo sguardo di entrambi cade sul corpo del quadrupede con il torace ormai fermo.

- grazie....Elctra- dice lui con un filo di voce.
- cosa?!- si alza di scatto lei andandogli vicino e tornando ad avere il suo corpo. Lo scuote ma lui ormai è andato.

Piano piano tutto sbiadisce e torniamo al castello.

- perché non sei morta? E come faceva a sapere chi sei?-
Mi giro ma la vedo stesa a terra priva di sensi per lo sforzo.

Non posso toccarla perché poi si incazza, quindi faccio finta di niente.

- tutto ciò che non è sangue non le fa nulla- dice Cocco entrando e lanciando un'occhiata al corpo a terra.

- ed è ancora un mistero il fatto che Hitler sapesse di lei. - continua.

L'incontro con il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora