Cesare e Bruto

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Freddo.
Spalanco gli occhi e vedo le coperte a terra.
Mi arriva una luce accecante negli occhi.

- ma cosa fai?!-
- zitta e datti una mossa- risponde Electra uscendo.

Che dolce risveglio...

Quando finalmente sono pronta scendo giù.

- allora, cosa si fa oggi?- chiedo.
- viaggiamo-
- bello dove?-
- Roma 44 a.c.-

Solita routine.

- palazzo di cesare?- chiedo.
- no, Colosseo- dice.

Mi giro e lo vedo dietro di me in tutta la sua imponenza.
Non è per niente simile a come lo vediamo noi.

Le pietre sono bianche, il cerchio fa un giro completo, in ogni arco si vede una statua tutte in posizioni diverse.
Alla mia destra c'è una statua altissima in oro, nudo, in una mano tiene una sfera che potrebbe essere il mondo e sulla testa ha una corona simile a quella della statua della libertà.
Nella mano sinistra stringe una spada.

- i vostri storici pensano che questa statua raffigurasse Nerone, ma come puoi vedere è qui prima dell'arrivo di quest'ultimo. E anche il Colosseo.
Cesare sapeva delle mie capacità, mi chiese di creargli un anfiteatro che si sarebbe ricordato per sempre.

Accettai ma in cambio gli feci promettere che io non sarei dovuta comparire nelle scritture sulla realizzazione di esso.

In pochi secondi fu pronto, ma non gli bastò e mi chiese quella statua enorme. Ovviamente mi feci promettere che un futuro si sarebbe dovuto fidare di me, e quel futuro è oggi-

Entriamo e vedo che siamo in un ambiente chiuso dove ci sono molte persone armate.

- gladiatori?-
Annuisce.
- Bene, ma potresti spiegarmi qualcosa?-

- dovevo incontrare Bruto, e questo era il modo più facile-
- eh?-
- ma allora sei stupida!- alza gli occhi al cielo.

- no! Sei tu che non spieghi!-
- allora sta zitta e guarda!-

Si spalancano delle porte e una decina di persone escono, con noi al seguito.
Anche all'interno è molto diverso.
Tutto tenuto perfettamente bene, completamente pieno di persone, in alto ci sono delle specie di tende che si alternano tra bianche e rosse.
Più si scende e più le persone sono importanti, a giudicare dai loro abbigliamenti.

- i più importanti sono i senatori, e se guardi bene vedi che ognuno ha il proprio nome inciso sul proprio posto. - dice.

Il terreno è coperto da sabbia talmente chiara da sembrare bianca.
Ai lati, uno opposto all'altro, ci sono due palchi.

- quello a forma di S è dove c'è l'imperatore con altre persone e l'altro dove ci sono gli ospiti importanti- dice.

Al centro c'è una donna armata con una lancia e una spada, il viso è coperto dall'elmo.
Iniziano a combattere tutti contro di lei finché non rimangono due, quella di prima ed un'altra donna anch'essa coperta.

Iniziano a combattere con le spade e dopo vari minuti la prima che avevo visto trafigge l'altra dritta della pancia squarciando l'armatura.
Tutti applaudono come delle foche con la rabbia.

Quello che credo sia Cesare alza il pollice in su.

- ora lei ha ottenuto la sua libertà- dice Ele.

Si toglie l'elmo e vedo una ragazza dai tratti orientali, occhi color cioccolato ma degli inconfondibili capelli viola.

- era l'unico modo per riuscire a parlare a Bruto-

Esce dal Colosseo e noi ci ritroviamo di fianco a Cesare.
Arriva Ele del passato che dice 'ave Cesare' e poi si dirige verso Bruto, noi la seguiamo.

- ti posso dare l'occasione di uccidere il vecchio con le tue mani- dice piano.
- davvero?- chiede Bruto.
- fatti trovare tra dieci minuti nella camera di Cesare con qualche amico in più-

Annuisce e lei va dall'imperatore.

- ti ricordi che ti ho chiesto di fidarti di me?- gli chiede.
- certamente, in fondo tutto questo è opera tua-

Allarga le braccia per indicare la struttura.

- bene, alcuni ribelli ti aspettano nella tua stanza tra dieci minuti, ti conficcheranno uno stiletto nel petto, poi quando tutti ti crederanno morto ti farò tornare in vita, e tutti ti acclameranno come il primo imperatore immortale, un dio!-
- un dio?- chiede contento.

- il più potente-
- ci sto!-

Si alza e va via.
- stupido- sussurra.

Di colpo siamo nella stanza dove Cesare attende tranquillo.

La porta viene spalancata ed entrano una decina di uomini armati, si fanno da parte e si vede Bruto che non esita a trafiggergli il petto.

- quoque tu Bruto fili mi?- chiede sorpreso prima di accasciarsi.

Bruto manda via tutti.
Ele esce da dietro una colonna applaudendo.

- ben fatto-
- grazie a te, cosa vuoi in cambio?-
- oh tranquillo, la sua morte era tutto ciò che volevo-

Si sente un rumore e tutti ci giriamo a destra.
Un servo con la faccia pietrificata ha fatto cadere un piatto rompendolo.

- ci penso io a lui- dice Ele.

Bruto va via.
Ele fulminea come sempre prende lo schiavo e lo morde iniziando a succhiare il sangue, finito di mangiare il corpo sparisce.

- ma non ci dovrebbe essere sempre il simbolo della coppa?-
- oh vedo che Ursula ha parlato. Guarda lì-

Indica un punto sul pavimento.
Due cocci del piatto rotto sono messi a formare un calice stilizzato.

Seguiamo Ele fino al Colosseo e, dopo essersi cambiata nuovamente aspetto, inizia a dire a diverse persone qua e là la stessa frase.

- Cesare è stato ucciso da un'imboscata architettata da Bruto, le sue ultime parole sono state ' quoque tu Bruto fili mi'-

Si finge disperata e le parole di Cesare non le fa suonare come domanda, ma come una constatazione dispiaciuta.

- hai storpiato le parole di Cesare?- chiedo.
- assolutamente no! Ho solo cambiato il tono, e quelle parole sono arrivate fino a voi. Ovviamente mettendo in giro questa voce molti ci credettero e altri no, quindi si arrivò ad un nulla di fatto, proprio come volevo.
Infondo tutti sanno chi è stato, ma nessuno condanna Bruto.
Da allora sono scomparsa per un po' di anni- siamo nel castello di Electra.

***
Scusate l'enorme ritardo!
Non è un bel periodo e la fantasia è pari a zero, ma cercherò di aggiornare più velocemente!

L'incontro con il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora