"Tu sei PAZZA! PAZZA TI DICO.."
Lo sapevo, non dovevo dirglielo. E' circa un'ora che continua a girare attorno al divano delirando, gesticolando completamente a caso, ha quasi rischiato di cavami un occhio più di una volta. Forse è più scioccata lei, che io, che ho vissuto tutto quanto dal vivo.
"E cosa più assurda, Gianluca Ginoble ti ha salvata.. Gianluca."
"Si Ale, è un'ora che non fai altro che urlare e ripetere sempre le solite frasi, dico ma vuoi farci buttare fuori? Ti ricordo che abbiamo dei vicini, siamo in affitto e inoltre è mezza notte passata. Sta zitta, cazzo!"
Improvvisamente la sua espressione cambia, abbassa lo sguardo, fissa la punta delle scarpe, lo fa sempre, tutte le volte che si sente a disagio per qualcosa, oppure in colpa.
"Come stai?" chiede con un filo di voce.
"Bene.. grazie."
"Lui dov'è?" mi fissa, dritta negli occhi.
"Non lo so.."
"Ma vorresti saperlo." Ribatte subito, accennando un sorriso. E' vero, vorrei saperlo, ma solo per potermi sdebitare in maniera corretta con lui per avermi salvata stanotte. Credo che non scoderò mai quello che ha fatto per me, e poi quegli occhi, erano una sicurezza costante..
[...]
"Ma scherziamo? Ignazio, ti giuro che io quello l'ammazzo! E' mezza notte inoltrata, e noi siamo su un aereo che anche lui dovrebbe avere sotto il culo!"
Lo guardo truce, veramente, Gianluca questa volta ha superato ogni limite.
Perdere l'aereo, ma come diamine gli viene in mente?
"Abbiamo delle date e degli impegni da rispettare! Va bene che tutte le volte arrivi in ritardo, ma no che non ti fai trovare, perché non si sa dove cazzo sei finito, non rispondi al telefono e per giunta perdi pure l'aereo. Adesso, che facciamo eh? Cosa facciamo? Se lo sa Torpedine ci.."
"Torpedine lo sa da un pezzo Piè." Mi ammonisce, voltandosi di scatto a guardarmi, visibilmente scocciato dalla situazione.
"Oddio, ecco siamo apposto!" incrocio le braccia al petto e sbuffo forte. Questa non ci voleva.
"A che ora arriviamo?" chiedo secco.
"Tra pochi minuti."
"Da quanto siamo in volo?"
"Oh Piè, finiscila! Mutu devi stare! Cazzi suoi, se la vede con Torpedine, mantieni il controllo per una volta, per favore. Cerca di riposare, quando arriviamo vedremo che fare."
Forse ha ragione, insomma chi se ne frega, non sono io nei guai, e questa volta non ho intenzione di coprirlo, l'ha fatta troppo grossa.
[...]
E' passata circa un'ora da quando l'ho vista rientrare a casa. Qui a Roma ha smesso di piovere, ma il celo è ancora nero, le strade sono isolate e bagnate, il freddo pungente mi entra nelle ossa facendomi rabbrividire.
Continuo a fissare la porta. Che faccio? Entro? Non entro..?
Prendo il telefono dalla tasca.
Venti chiamate perse, e circa quindici messaggi fra Piero e Ignazio.. Cazzo, L'AEREO! Me ne sono dimenticato. E adesso? Che faccio? Saranno sicuramente già in volo da un bel pezzo.
E Torpedine, controllo meglio e non c'è nessuna chiamata da parte sua.
Allora, le cose sono due.. o Piero e Ignazio mi hanno coperto, oppure Torpedine sa tutto ma fa finta di nulla. Quale sarà quella vera? Spero proprio sia la prima, o questa volta sono nei guai seri. Ma di brutto.
Sblocco il telefono e decido di mandare un messaggio a Ignazio, sono sicuro che Piero avrà dato di matto. Cosa posso dirgli?
Ignazio:
Hey Ignà, è successo un disastro. Ti spiego il più presto possibile, prendo il primo aereo per Roseto, vi raggiungo a Bologna fra tre giorni.
La butto lì, e invio senza pensarci due volte. Rimetto tutto in tasca, giro le chiavi e riaccendo la macchina. Devo prendere il primo volo disponibile, torno a casa.
Rivolgo lo sguardo fuori dal finestrino. Fisso per l'ultima volta la porta e parto.
Addio Emma Muzio.
[...]
Il telefono squilla e continua a squillare da minuti, forse ore.
Una luce soffusa entra debolmente dai buchi della serranda non del tutto chiusa, illuminando appena la stanza. Non so nemmeno che ore sono.
Prendo il telefono e strizzo gli occhi per mettere a fuoco e leggere chi sia.
"Marco.." sussurro appena, non ho ancora realizzato.
"Aspe.. MARCO! ALEX!" butto una voce, con tutto il fiato che in gola, dio, sono mesi che non so nemmeno che fine abbia fatto.
Mi affretto a rispondere, ancora un po' con la voce impastata dal sonno "Pronto..?"
"Emma, torna a Roseto, subito." La sua voce è seria, fredda.
"Cosa succede?" chiedo tirando su la testa dal cuscino. Alex entra nella mia stanza spalancando la porta, mi fissa, gesticola, vorrebbe detto chi è al telefono ma non rispondo, rimango lì, seduta in silenzio.
"Emma.." mi scuote lei "Emma, che succede, chi è?"
"La nonna." Rispondo con un filo di voce.
"La nonna? Cosa ha tua nonna?" corruga la fronte, stringendomi un braccio con la mano.
Riattacco il telefono e rimango lì, ferma, ancora e ancora.
"Emma.." mi incoraggia lei, visibilmente in ansia.
"Il cuore."
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Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE-
Fanfiction"Chiudo la chiamata, indosso la giacca in fretta e furia e apro la porta. Mi precipito fuori come un fulmine e urto qualcosa, o forse qualcuno. "Dannazione, stia attento a dove mette i piedi." Sono infastidito come non mai, ma perché la gente non h...