Capitolo 34

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"Quindi quel coglione ossessivo del tuo amico stava per prendere a pugni Gian?"
"Esatto.." Annuisco, rassegnata, lasciandomi cadere sul divano di casa mia.
"Bhe, non potete proprio vivere senza di me, eh?"
Una piccola risata spontanea mi scappa di bocca, adesso che ne ho parlato un po con lui mi sento meglio.
"E tu li? Come va a casa?"
"Alla grande! Piero e la sua famiglia ci sono venuti a trovare, staranno qui con noi in questi giorni, credo!"
"Ah, stupendo.."
Sono davvero felice per loro, ma da una parte vorrei essere in Sicilia, più tosto che qui, in Abruzzo.
"Vorrei averti qui.. Cioè, ti divertiresti.."
"Gia, lo penso anch'io."
Mi mordo un labbro.
"Hem .. Adesso devo andare! Ci sentiamo dopo picciridda, va bene? Se succede qualcos'altro, chiamami subito!"
"Va bene, grazie Igna! Lo farò!"
Chiudo la telefonata e poggio il telefono sul tavolino davanti a me, sospiro.
Cosa devo fare per superare questa settimana senza volermi suicidare?

Ignazio pov's.
"E allora?"
Salto in aria.
"Piero, ma porca miseria! Avvisa.. Mi facisti prendere un colpo!"
"Era Emma?" Sorride, un po nostalgio.
"Si.." sospiro "Gianluca stava per cacciarsi nei guai."
Piero corruga la fronte, stranito.
"Come? Che stai dicendo?"
"Già.. L'amico di Emma stava .."
"L'amico di Emma?" Sgrana gli occhi.
Ah gia, lui non sa nulla.
"Okay, allora Emma ha un'amico super geloso e super rompi coglioni, è ossessivo e non so come mai la manipola come una bambolina! Questo tizio odia Gian, li ha incontrati mentre lui ed Emma discutevano per strada e a poco finiva male!"
"Signuri .. Ma è mai possibile che da solo non ci può stare?"
"Già.. L'ho pensato anch'io. Si caccia sempre nei guai!"
"Ma poi con questa cosa di Martina, nemmeno dovrebbe guardarla in faccia Emma, come nessun'altra."
"Hai ragione, ma ormai si è capito, se quei due non stavano insieme, è successa sicuramente qualcosa fra di loro!"
Piero annuisce, pensieroso, si gratta il mento con una mano.
"Quando partiamo per l'America!?"
"Mmh mercoledì, perchè?"
"Cos'è oggi?"
"Domenica, perchè?" Chiedo interrogativo.
"E se li andassimo a prendere qualche giorno prima? Almeno non rischiamo che uno di quei due si suicidi!"
"Piero.. Questa idea è completamente folle, non è da te!" Mi congratulo, soddisfatto del mio amico "però mi piace! Lo faremo! Andremo da loro domani!"
"Dobbiamo avvisare Torpedine!"
"Ah finiscila .." Lo ammonisco "non ce n'è bisogno!"
"Ignazio.." Mi prende per un braccio, serio "non cominciare, dobbiamo dirglielo!"
"Ma finiscila! Fifone! Non ce ne sarà bisogno, tel'assicuro!"
Mi scrollo la sua mano di dosso, gli sorrido dandogli una boffetta amichevole sulla guancia.
È un genio, assolutamente un genio.

Gianluca pov's.
Martina è a pranzo a casa nostra, preferirei farmi ammazzare adesso che partecipare a questo pranzo.
Lei è così entusiasta, non riesco nemmeno a guardarla in faccia.
"Ho una gran fame!" Esclama eccitata.
Tutta questa euforia, non ci trovo nulla di allegro, nulla di euforico.
Non riesco ad essere felice, non ci riesco.
Mia madre e mio padre hanno reagito così bene come se gli avessero appena comunicato che gli stavano regalando un milione di euro, gratis.
Tutto questo è ridicolo.
"Oh tesoro, la pasta è pronta! La prima porzione è la tua, tranquilla!"
Mamma Eleonora le sorride, euforica, porgendole il piatto colmo di pasta al ragù.
Io ho tutto, tranne che fame.
"Gian, tu quanto ne vuoi?"
"Io non mangio." Sbuffo, posando un pugno sul tavolo.
"Come no?"
"Gianluca .. Cosa c'è?" Si intromette severo mio padre, fulminandomi con lo sguardo.
Ernesto mi lancia un calcio sotto il tavolo, sussulto.
Gli lancio un'occhiata killer. Dopo facciamo i conti.
"Gianluca, non fare il mal educato e mangia almeno un po di pasta! Eleonora, dagli un piatto!"
Mi trattengo. Non devo urlare.
Stringo i pugni e aspetto il piatto di pasta da parte di mia madre.
"Grazie."
Le rispondo, freddo come il ghiaccio.

La pasta? Mi è andata di traverso.
Almeno questo pranzo di merda è finito.
Mi butto sul divano, faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi.
Voglio andarmene da qui, voglio partire, da solo, e non tornare mai più.
Sento qualcuno schiarirsi la voce, è papá. Alzo gli occhi, lo guardo, interrogativo incoraggiandolo a parlare.
"Riaccompagni tu Martina a casa? Non credo sia una cosa giusta farla andare da sola."
Non rispondo, solo mi alzo dal divano, prendo le chiavi della macchina, il giubbotto, e mi dirigo svogliatamente in cucina.
Lei è la, seduta a tavola con la mamma, stanno parlando.
Mamma sembra così felice, le tiene strette le mani e le sorride raggiante.
"Andiamo, ti riporto a casa."
Martina non fiata, saluta mamma e mi raggiunge.
"Mi porti subito a casa?" Chiede tranquilla, recuperando il giubbotto dall'attaccapanni dell'ingresso.
"Si." Dove vuole che la porti? A passeggiare per Roseto? Non se ne parla proprio.

Bene, siamo arrivati davanti casa sua.
Il silenzio è così assordante che mi fischiano le orrcchie.
Sospiro scocciato, non mi rimane altro che aspettare che scenda dalla macchina.
"Ci sentiamo tesoro" mi stampa un bacio sulla guancia e scende dall'auto.
Nemmeno aspetto che rientri dentro casa che sono già in moto, a kilometri e kilometri da casa sua.
Prossima fermata?
Il primo tabacchino di turno, voglio un pacco di sigarette, subito.

Spazio autrice;
Lo so, il capitolo è corto, ma sono stata più tosto impegnata in questi giorni!
Sabato mi sono esibita a piazza Verdi, a Palermo, per il carnevale, io e la mia scuola abbiamo interpretato il Musical Grease, io facevo Sandy!! Hahaha!
È stato un fine settimana pesante, e ieri in particolare è stata una giornata di merda!
In tutto ciò, oggi è il compleanno del mio adorato papà, un auguri speciale a mio papà!!
Anche se non leggerà mai qui, ci tengo a fargli gli auguri lo stesso!!
Spero che il capitolo vi piaccia lo stesso!!
Piero sta seguendo le orme di Ignazio finalmente, credo succederà un bel casino!
Alla prossima bellezze!  Vi voglio bene!

-Ire.

Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora