Scendo dall'aereo ed eccoli lì.
Mi sento improvvisamente mancare il terreno sotto i piedi, porca miseria, ripensandoci potevo rimanere a Roseto a vita.
Forse avrei potuto sperare di guadagnare qualche anno in più di sopravvivenza.
Cammino a piccoli passi incerti, Ignazio e Piero sono visibilmente sempre più vicini. Che bel rientro a Bologna eh, cazzo non c'è che dire.
Arrivo proprio davanti a loro, li guardo appena negli occhi.
"Ciao ragazz.." Non arrivo a finire la frase che entrambe si appostano accanto a me, uno alla mia destra e un'altro alla mia sinistra. Mi prendono sotto braccio e con forza mi trascinano con loro.
"Hey buoni, buoni! Fermi!"
"Che ne dici Igná, lo portiamo da Torpedine?" Sgrano gli occhi.
"Mmh non lo so Piè, forse dovremmo!"
Pianto i piedi per terra. "Non portatemi da lui, non so ancora come giustificarmi.." Li imploro, fregnando come un bambino di tre anni.
"Allora preferisci che ti portiamo da Martina?"
Mi vogliono morto?
Deglutisco, scuotendo debolmente la testa.
"No okay,okay.. Andiamo da Torpedine."[...]
"Spero tu abbia una spiegazione valida per tutto questo, Gianluca."
La voce profonda e cupa di Torpedine mi riempie le orecchie. Mi tremano le ginocchia, non credo di averlo temuto così tanto in vita mia. Avevo meno paura quando anni fà gli sparammo la coca-cola sulla giacca, eravamo piccoli, forse per questo la cosa non mi spaventava più di tanto, eravamo indisciplinati, inesperti e innocenti bambini.
I suoi occhi mi penetrano, non posso non guardarlo, mi costringe a farlo.
Che posso fare? Devo raccontare la verità? Forse è l'unico modo per non morire proprio oggi, proprio ora, prima che lo faccia Martina.
Piero e Ignazio sono in fondo alla stanza, in silenzio religioso, in attesa di una qualche mia stupida scusa per giustificarmi al meglio.
Dai Gian, rifletti in fretta.
Se devo raccontare la verità, voglio farlo da solo, con Torpedine, io, lui e nessun altro.
Faccio un respiro profondo e mi preparo a parlare.
"Va bene, vorrei parlarti da solo pero, Torpedine."
La mia espressione si indurisce, nell'attesa di una sua qualche reazione. Torpedine sposta il suo sguardo in fondo alla stanza, proprio verso Piero e Ignazio.
"Ragazzi.." Esordisce severo "lasciateci soli."
Continuo a dare le spalle ai ragazzi, anche se giuro, pagherei per vedere le loro facce in questo momento.
Sento la porta chiudersi alle mie spalle, Torpedine si siede dietro la sua scrivania, e mi invita a fare altrettanto.
"Allora, adesso che siamo da soli, potresti spiegarmi cosa è successo?"
Prendo un bel respiro e decido di buttarla lì, io mi fido di lui.
"La sera della partenza da Roma, ero furi dall'albergo, stavo andando alla macchina per venire in aeroporto quando ho sentito urlare una ragazza."
Mi ascolta, attento ma perplesso allo stesso tempo, conosco quello sguardo, sta cercando di capire se lo prendo in giro o meno.
"La stavano aggredendo, e l'ho aiutata a scappare, l'ho riportata a casa e .."
Torpedine mi ferma, con un cenno della mano, mi guarda e il suo volto si illumina, mostrando un sorriso sincero.
"Va bene così Gian, apprezzo la tua sincerità! Ma adesso abbiamo del lavoro da sbrigare prima di Natale, perciò gambe in spalla, non accetterò altre distrazioni, sappilo."
Sono sollevato, per la prima volta ho deciso di non girare le cose a modo mio e di dire tutta quanta la verità.
Ho fatto bene, ho fatto proprio bene, sì.[...]
Emma pov's.
Cammino frettolosamente per casa, prendo le ultime cose e le infilo velocemente in valigia.
Il mio cellulare squilla, accidenti, non è il momento. Deve essere un messaggio di Alex, prendo il telefono dalla tasca e con un'altra mano prendo valigia e giubbotto.Messaggio da 'Gianluca G.': "Hey, non ci crederai ma sei stata la mia salvezza a lavoro, ti devo un caffè ;)."
Che cosa? Al lavoro?
Lascio la valigia e il giubbotto in un'angolo, rispondo quasi subito.Messaggio a 'Gianluca G.': "A lavoro? E cosa avrei fatto per salvarti dal tuo lavoro?"
Invio il messaggio, curiosa, vorrei proprio capire cosa ho fatto per salvarlo,e poi da cosa, precisamente ..
Il telefono squilla di nuovo.
Messaggio da 'Gianluca G.': "Sai, ho perso un'aereo, per salvarti, ecco perché stavo a Roseto, piccolo cambio di programma poco indicato per la mia carriera e per la pazienza dai miei colleghi."Ha perso un'aereo? Per me?
"Emma, parti tra un'ora, andiamo!"
"Sì.."
Poso il telefono, prendo valigia e giubbotto e corro verso Marco e la porta. È ora di tornare a Roma.

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Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE-
Fanfiction"Chiudo la chiamata, indosso la giacca in fretta e furia e apro la porta. Mi precipito fuori come un fulmine e urto qualcosa, o forse qualcuno. "Dannazione, stia attento a dove mette i piedi." Sono infastidito come non mai, ma perché la gente non h...