"Siamo qui dentro da un'ora, cristo! Non ce la faccio piu."
Sembra più tosto stanca e scocciata. Ha le guance rosse e l'espressione disperata. Forse è meglio smetterla di giocare.. Adesso chiamo Ignazio e la facciamo finita.
Prendo il telefono dalla tasca e gli mando un messaggio di nascosto.
A momenti dovrebbe arrivare, se tutto va bene."Posso farti di nuovo una domanda?" Siamo seduti entrambe sul pavimento, con la schiena contro la stessa parete, con la testa rovesciata all'indietro, guardando il soffitto.
"Certo." Risponde lei, non curante.
"Come stai?"
"Bene." Riconferma freddamente la risposta di prima.
"Se te l'ho chiesto di nuovo, un motivo c'è. Dimmi la verità, Emma.."
Lei sbuffa, chiude gli occhi.
"Gianluca, davvero? Come vuoi che stia, eh? Come vuoi che stia?
È stata una bomba per me tutto questo.
Un fulmine al ciel sereno.." gesticola a caso, alzando nettamente il tono della voce "pensavo di aver trovato qualcuno che mi voleva sul serio per quello che ero. Pensavo di aver trovato una buona ragione per dimenticare tutto il male che ho dentro e stare bene. E invece la tua ex ragazza è incita, aspettate un bambino. Pensavo che.." Le si spezza la voce.
Non resisto, non ce la faccio.
Mi avvicino e la bacio con passione. Le stringo forte i polsi per impedirle di respingermi.
Non voglio che lo faccia, ho bisogno di questo bacio come l'aria che respiro. Sento le sue lacrime bagnare anche il mio viso.
Allontano lentamente le mie labbra dalle sue.
Poggio la fronte sulla sua, tengo gli occhi chiusi.
"Ti prego, perdonami.."
La porta alle nostre spalle si apre.
Entrambe ci alziamo di scatto, allontanandoci bruscamente.
Ignazio è davanti a noi, la sua espressione sembra truce, più che sorpresa.
"Igna.." Esclama Emma con voce tremante.
Istintivamente la guardo, stupito.
Perchè dare spiegazioni a lui?
"Vi cercavano tutti. È ora di pranzo. Ci vediamo a tavola."
Ficca le mani in tasca, e come è arrivato se ne va. In silenzio.
Emma mi sfreccia accanto correndogli dietro, rimango solo.Ignazio pov's.
"Hey, fermo.. Dove corri?"
"È la mia camminata, non sto correndo." le rispondo seccamente, continuando a guardare dritto.
"Cos'era quello?" Chiede lei, prendendomi per un braccio.
Mi fermo e la guardo.
"Sai, forse dovrei chiederlo a te.. Cos'era quello. O forse dovrei chiedere a Ginaluca."
Mi volto e continuo a camminare.
Sento i suoi passi veloci dietro di me.
"Ignazio!"
"Emma." Mi volto nuovamente "è sbagliato. Smettila! Ansi no, smettetela.
Lui deve pensare a suo figlio e tu alla tua vita."
Mi guarda con occhi feriti e spenti. Ed io non so cosa fare, vorrei correre a prendere quel coglione per i capelli, sta sbagliando tutto quanto.
Deve lasciarla in pace e pensare a Martina e a suo figlio, basta sciochezze, basta prenderla in giro, Emma non merita una cosa del genere.
"Ho sbagliato .. Hai ragione." Mi sorpassa, correndo veloce.
"Dove vai?" Le urlo, andandole dietro.
"Io non pranzo. Mangiate pure senza di me."
"Non dire stronzate.." la blocco "devi mangiare!"
"No, non voglio vedere nessuno."
Si libera dalla mia presa e corre via.[...]
A pranzo si respirava un'aria pesante. Torpedine era visibilmente teso, non per il concerto di stasera o per quelli a venire, ma per la situazione in generale.
Piero mi ha bisbigliato un paio di volte dove fosse finita Emma e il perché non era presente a tavola.
Ho dato la stessa spiegazione a tutti "aveva poca fame, ha preferito andarsi a riposare prima delle prove."
Gianluca ha passato metà del tempo a guardarmi storto, e Martina che continuava a fare la sdolcinata facendogli le moine ininterrottamente.
È stato un'inferno, adesso voglio solo andare in camera mia e fare una doccia. Questa questione del bambino sta scombussolando tutta la nostra squadra, e questo perchè Gianluca non sa prendersi le sue responsabilità.Voglio bussare alla sua porta prima di andarmi a fare la doccia, voglio sapere come sta.
La sua stanza è proprio quella di fronte alla mia.
Sospiro e finalmente mi decido a bussare.
Passa qualche secondo, poi apre.
"Posso entrare?"
Non risponde, solo mi fa spazio, lasciandomi passare.
Dio, qui fa un freddo glaciale.
"Ma i riscaldamenti?"
"Non credo funzionino bene qui.."
"Bhe, si sente." Aggiungo, avvicinandomi alla finestra. Fuori è tutto innevato, almeno la bufera è passata.
"Perchè non sei scesa a mangiare? Tutti hanno chiesto di te."
"Lo so .. Ma non avevo fame."
"O non volevi guardare Martina in faccia?" Capisco di aver colpito nel segno quando la sua espressione cambia di netto.
Schiude le labbra e mi guarda stupita, come se l'avessi scoperta a derubare una banca.
"Emma, levatelo dalla testa .."
"Io.. Non so come fare." Ammette.
"E allora fatti aiutare, ti prego.." Le sussurro vicino, suona quasi come una supplica. Le accarezzo una guancia.
Lei mi guarda, con occhi tristi, mi prende la mano e la stringe.
"Ignazio, io ti voglio bene .."
"Anch'io." Le stampo un tenero bacio sulla guancia, poi l'abbraccio e la stringo forte a me.[...]
Gianluca pov's.
"Thank you Buffalo!!"
Il Kleinhaus Music Hall è un'esplosione di gioia ed emozione. Le fan americane sono tutte quante in piedi.
E il primo concerto è andato.
Corriamo dietro le quinte e ci abbracciamo.
Ce l'abbiamo fatta.
"Wow, è stata una bomba! Dio era pieno!" Esclama Piero, ancora stordito.
Ed ecco che improvvisamente arriva Martina a rovinarmi tutto.
"Amore sei stato bravissimo!" Mi cinge il collo con le braccia e mi stringe forte a sè. Ricambio appena, mostrando un sorriso forzato.
Emma e Torpedine sono davanti a noi.
Anche loro si avvicinano e si congratulano con Piero e Ignazio, poi passano a me.
Emma dice solo un semplice "Bravo."
Torpedine almeno lui, è un po più gioioso e mi abbraccia, complimentandosi.
La mia espressione cambia di netto quando mi sento dire "C'è una persona che vorrebbe parlarti urgentemente.." Il suo tono è più tosto serio "non te l'ho detto prima dello spettacolo, perchè non era il caso.. Ma tuo padre è qui!"
Sgrano gli occhi.
Che sia successo qualcosa di grave alla mamma? O ad Ernesto?
Ringrazio Michele e corro nei camerini, seguito da Martina.
"C'è mio padre!" L'avverto, voltandomi appena prima di aprire la porta del mio camerino.
"Vengo con te!"
"No." L'ammonisco.
"E invece si!" La voce di papà.
Mi volto di scatto e gli salto a dosso.
"Papà!"
"Figliolo, sei stato grandioso!"
"Eri in platea?" Chiedo sorpreso "non ti ho visto.."
"Ero qualche posto più indietro. Mi dispiace essere arrivato con così tanto poco preavviso, ma ti devo parlare. E Martina entra in camerino con noi."
Ammetto che sono piuttosto sorpreso, ma non faccio tante storie. Annuisco ed entro dentro."Allora.. Che succede?" Chiedo impazziente, torturandomi le mani.
Martina sta accanto a me, guarda mio padre con occhi sognanti.
Ma che sta succedendo qui?
Aggrotto le sopracciglia, attendendo che dica qualcosa.. Qualunque cosa.
"Io, tua madre e la famiglia di Martina ne abbiamo discusso tanto in queste ultime ore, e riteniamo che sia la cosa più giusta da fare."
Con un movimento del capo lo esorto a continuare.
"Tu e Martina vi sposate." Dice tutto d'un fiato.
"Mamma, Ernesto e la famiglia di Martina saranno qui fra qualche settimana. Nel frattempo rimarrò qui io con voi."
"Dai papá.." Dico con voce tremante "non prendermi in giro."
"Sono serissimo!"
Martina esplode in un'urlo di gioia. Chiaro che lei sapesse qualcosa.
Peccato che qui sia contenta solo lei.
Le gambe mi tremano, il cuore dentro il petto martella come un tamburo impazzito.
Non è emozione, non è felicità, non è euforia o la gioia del momento..
Credo possa essere un'infarto.

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Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE-
Fanfiction"Chiudo la chiamata, indosso la giacca in fretta e furia e apro la porta. Mi precipito fuori come un fulmine e urto qualcosa, o forse qualcuno. "Dannazione, stia attento a dove mette i piedi." Sono infastidito come non mai, ma perché la gente non h...