Emma pov's.
"Ma è assurdo, Alex.."
"Ti garantisco che è furioso."
"Non posso farci nulla, non ho avuto nemmeno il tempo di respirare e lo sai meglio di me."La riunione con Torpedine è finita da qualche minuto ormai, ne ho approfittato per vedere come vanno le cose a casa. La nonna sta da Alex, le ho già parlato, sembra stia bene, per fortuna.
Marco non ha scagliato la sua ira solo su di me, ma anche sulla povera Alex, sembra se la sia presa davvero tanto.
"Uff.. Cambiamo discorso, ti prego!"
"Sarà meglio."
"Con il Ginoble? Come va?"
Eh bhe.. Come va? Va alla grande, dio e come se và alla grande.
"Bene.."
"Bene? Solo bene? Non ci credo! Avanti Muzio, parla!"
"Io hem .. "
Improvvisamente qualcuno mi tappa gli occhi da dietro, sorrido istintivamente, so che è lui.
"Alex, ti chiamo stasera, promesso, a dopo, ti voglio bene!"
Riattacco la telefonata, senza aspettare una sua risposta, mi volto e sorridendo gli lasco un tenero bacio a stampo sulle labbra. Mi prende le mani e mi chiede "Allora, com'è andata alla riunione?"
"Tutto bene, dovevo firmare alcune cose, ormai ci siamo quasi. Sono quasi parte della famiglia.."
"Per me lo sai già."
Sempre il solito ruffiano. "Allora, che facciamo?" Chiedo curiosa sorridendogli.
"Posso portarti in un parco, se ti va. Qui ce ne sono un sacco."
"Mh, va bene, dammi cinque minuti e andiamo!"
"Va bene!" Mi sorride e vado in camera.
Mi sistemo i capelli, mi cambio la maglietta, metto quella di ieri sera, ha il suo profumo.
Prendo il giubotto, le chiavi della camera e via.[...]
Passeggiamo da un'oretta circa in un parco, comunque non molto lontano dal nostro albergo, l'aria è fresca e il sole ci bagna il viso.
Gianluca ha un pantalone nero di una tuta, le scarpe da ginnastica, un maglione bordò con sopra il suo solito giubbotto in pelle.
I suoi occhi sono coperti da degli occhiali da sole firmati Ray-Ban, dalla montatura nera.
Mi tiene stretta la mano.
Non posso fare a meno ti pensare a quante cose sono successe in meno di 48 ore.
"Hey, tutto bene?" Chiede curioso, cercando di guardarmi negli occhi, glielo impedisco fissando la punta delle mie scarpe.
"Sai, non lo so.."
Noto la sua espressione indurirsi.
"Che vuoi dire?"
"Pensavo a quello che sta succedendo e .."
"Non ne sei felice." Sentenzia, con una nota di delusione nella voce.
"No, ti sbagli. Ne sono felicissima!"Gianluca pov's.
E allora cosa c'è? Non riesco proprio a capire.
Finalmente dopo qualche minuto di silenzio sbuffa e si decide a parlare.
"Marco sta tormentando Alex, ero al telefono con lei poco fa, quando mi hai sorpreso in corridoio alla fine della riunione."
Davvero, non ci posso credere.
"E perchè?" Sbuffo scocciato, stringendole la mano avidamente.
"Perché sono stata una stronza, Gianluca .. Ecco perchè."
"Smettila, non è così!"
"Si che lo è.." Ribatte nervosamente, alzando la voce.
"Te lo dico io cosa hai fatto, hai preso un'occasione al volo per amore di campare te e tua nonna. Ecco tutto."
Ce l'ho fatta, ho colpito nel segno.
La sua espressione cambia, sembra proprio che non sappia più cosa dire, ho ragione, non può ribattere.
"Avrei dovuto comunque avvisare .."
"Non importa. Spiegherai tutto quando tornerai a Roseto, per adesso devi concentrarti sul tuo lavoro per ottenerlo definitivamente."
Lei annuisce debolmente e continuiamo a passeggiare per il parco, in silenzio."Posso farti una domanda?"
Siamo appena entrati in macchina, sono le tre del pomeriggio.
Abbiamo pranzato fuori, abbiamo mangiato un gelato e adesso è ora di tornare in albergo, ci sono delle cose da sistemare per stasera.
"Certo, dimmi." risponde distrattamente, allacciando la cintura.
"Cosa c'è stato tra di voi?"
La bionda al mio fianco sussulta, non era una domanda che sicuramente si aspettava di sentire.
"Come?" le trema la voce, lo sento.
"Cosa c'è stato, tra te e Marco?"
Tira un lungo sospiro, poi si gira a guardarmi.
"È una lunga storia Gian, non mi va di parlarne .."
"Voglio che tu sia sincera con me, Emma. Cosa è successo?"
Sento il bisogno di saperne di più su questa storia, voglio sapere come abbia fatto uno come lui a diventare così essenziale, come abbia fatto ad ottenere un così grande controllo emotivo su di lei.
È impossibile che non sia successo nulla di chè, ogni volta che ne parla si innervosisce, ogni volta che le chiedo preferisce cambiare discorso più tosto che affrontarlo.
È stato così terribile?
L'ha picchiata? Le ha fatto del male? Devo sapere.
"Io e lui eravamo fratalli, una volta. Per me lo è tutt'ora, anche se a detta sua siamo solo 'amici'." fa le virgolette con le dite.
Faccio un cenno con la testa, esortandola a continuare.
"Eravamo molto amici e ci siamo accorti che avevamo bisogno l'uno dell'altra, in maniera più forte, diversa del solito e così .. Così siamo finiti a letto insieme, più volte, fin quando il filo non si è spezzato e lui è andato via."
I suoi occhi verdi sono più scuri del solito, sembrano quasi castani.
Il suo viso si è rabbuiato, sembra stia facendo una fatica immensa nel raccontarmelo.
"Quando abbiamo deciso di avere bisogno l'uno dell'altra in maniera diversa dal solito, io stavo molto male. Una persona, un ragazzo.. Per l'esattezza. Mi aveva fatto del male. Io ero innamorata di lui. Lo amavo davvero, ma i suoi erano piani diversi, aveva altri scopi .."
"Che intendi?" la cosa non mi piace.
"Mi minacciava, voleva solo il mio corpo, avevo 14 anni, Gianluca.."
I suoi occhi si riempiono di lacrime, sembra stia per crollare.
"Sono stata male per due anni, dopo quella vicenda. Ho sofferto di attacchi d'ansia, di paure, incertezze. Quando avevo 16 anni, io e Marco decidemmo di fare questa cosa insieme, io ero la sua prima volta. All'inizio ne era così felice, ripeto, eravamo molto uniti, quasi inseparabili.."
Non ci posso credere, non può aver passato tutto questo, una come lei.
"Stavo bene io, stava bene lui .. Poi le cose sono andate a rotoli, la situazione ci è sfuggita di mano, la nostra amicizia si è distrutta e lui .. Mi ha lasciato da sola. Credo si fosse innamorato.. "
Una lacrima le riga il viso.
"Dopo tutto l'orrore che avevo passato, anche lui aveva deciso di andare via e lasciarmi sola, come se fossi stata nulla. Alex era tutto ciò che mi era rimasto."
Mi avvicino e la stringo forte al mio petto, quanto mi fa male.
Non può aver passato tutto questo.
"Quando se n'è andato anche lui, pensavo che mi mancava la mamma, papà .. Era come se fossi sola."
Improvvisamente scoppia definitivamente a piangere contro il mio petto. Dio no, io non potevo immaginare.. Non volevo farle questo.
"Mi dispiace.." Sussurro mortificato, stringendola ancora più forte.
"Sai, tu sembri diverso." Ammette, fra i singhiozzi.
"Lo sono, te lo giuro, lo sono. Non ti farò mai del male Emma. Mai."
"Gian?" mi chiama, stringendo i pugni sul mio petto.
"Sì?"
"Credo che tu mi piaccia devvero, credo mi stia innamorando.."Perdo un battito, non mi sembra vero.
"Anche io." Ammetto.
Credo di non essermi mai sentito così sicuro di poter proteggere e prendermi davvero cura di qualcuno come in questo momento. Mi ha stravolto la vita, da quando c'è lei, nulla è scontato, nulla è più lo stesso.
Le accarezzo i capelli, per poi lasciarle un tenero bacio sulla nuca.
"Grazie." sussurra con un filo di voce.
"Ssh.." la zittisco dolcemente "grazie a te.""Ti difenderò da tutto, non temere mai."
Questa è una promessa.
Spazio autrice;
Okay, il capitolo è una merda, lo so.. Perdonatemi, ma sono stata poco bene in questi giorni e non ho proprio avuto la sanità mentale per scrivere qualcosa di più decente!
Mi rifarò, promesso!
Mio dio, più di 6.000 visualizzazioni?!
Ma siete una cosa SPETTACOLARE!! Grazie, GRAZIE! Vi amo!!!-Ire.
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Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE-
Fanfiction"Chiudo la chiamata, indosso la giacca in fretta e furia e apro la porta. Mi precipito fuori come un fulmine e urto qualcosa, o forse qualcuno. "Dannazione, stia attento a dove mette i piedi." Sono infastidito come non mai, ma perché la gente non h...