"Che succede? Cos'è tutta questa euforia?"
Ernesto è scioccato, non riesce a credere alle sue orecchie.
"Tutto questo è assurdo .. Un figlio Gian, ma davvero? Hai solo 20 anni!"
"Grazie Ernesto, grazie eh .."
È mio fratello a tutti gli effetti, da di testa tutte le volte che qualcosa lo infastidisce.
"Gianluca è una cosa seria.."
"Cazzo Ernesto, lo so!!"
Mi butto sul letto della mia stanza, confuso, abbattuto, sperduto.
"Ed Emma adesso mi odia .."
"Emma?"
Dio, Ernesto non sa nulla.
"Proprio lei, adesso è la nostra assistenze."
"E non solo.. Vero?"
Sbianco, solo il pensiero che lei adesso mi odi a morte mi distrugge.
"Mi odia Ernè, mi odia con tutta se stessa, io mi stavo affezionando a lei, io .."
"Tu la ami, Gian."
Non rispondo, sono pietrificato dalle sue parole, perché so che in fondo c'è un pizzico di verità.
"Si vede da come ne parli, ti brillano gli occhi."
Mio fratello si accomoda accanto a me, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
"Lei mi piace, davvero Ernesto lei è.. Diversa."
"Ti credo, davvero.. Ma adesso c'è un problema più grande di mezzo."Emma pov's.
"Emma, tesoro, mi dispiace così tanto.."
Non riesco a smettere di piangere. Perché non riesco a smettere di soffrire?
Non siamo durati nemmeno una settimana, non dovremmo essere nulla, lui per me non dovrebbe essere nulla.
Devo reagire.
Mi alzo in piedi, prendo il giubbotto e le cuffie, voglio andare a fare una passeggiata.
"Ho bisogno di prendere un pò d'aria."
"Vuoi che ti accompagni?"
"No." rispondo seccamente "vado da sola."-"I will endure till end of time,
torn away from you.I pull away to face the pain.
I close my eyes and drift away over the fear, that I will never find a way to heal my soul..
And I will endure till the end of time, torn away from you.My heart is broken,
sweet sleep my dark angel deliver us,
from sorrow's hold or from my hard heart."-La canzone degli Evanescence risuona nelle mie orecchie, e mi pulsa letteralmente nelle vene, come sempre. Amo la musica, è l'unica mia via di fuga da tutta la confusione che c'è nella mia vita in questo momento.
Mi mancavano le strade tranquille e fresche di Roseto, tornare a casa è stata la miglior cosa, adesso vorrei rimanere qui, scordarmi di questo lavoro e cercarmi qualcos'altro.-"My heart is broken.."- il mio cuore è rotto, spezzato.
Faccio sempre lo stesso sbaglio, fidarmi troppo di chi non conosco ancora bene come le mie tasche.
Forse Gianluca è stato un'errore, eppure lo voglio qui, accanto a me, così disperatamente.Il telefono squilla, un messaggio.
Messaggio da "Ignazio": 'Hey piccirì, io sono arrivato a casa, e tu?:)'
Non faccio in tempo a rispondere che qualcuno mi prende per i polsi.
Alzo gli occhi, e lancio uno schiaffo senza pensarci nemmeno due volte.
"Vattene."
"No, aspetta.."
"Vattene Gianluca, capito? Va via."
Di certo non voglio che vada via perché Martina mi ha detto di stargli lontano, sono io, ecco, io voglio che stia alla larga da me, che mi stia lontano.
Non voglio guardarlo in faccia, non ci riesco, cederei.
"Ti prego, parliamone.."
Lo spingo via, lo guardo sgomenta.
"Di cosa dovremmo parlare? A me pare che sia tutto chiaro. Hai un figlio, una famiglia, e una fidanzata. Io non c'entro nulla e non voglio entrarci, sia chiaro."
"Emma, dio, ascoltami!"
Mi prende per le braccia, io non voglio minimamente ascoltare.
Sento le pulsazioni andare troppo veloce sulle tempie.
Strizzo gli occhi e porto le mani alla faccia.
"Io .. Tu, insomma noi.."
"Cosa, Gian? Cosa?"Qualcuno interrompe dal nulla la nostra strana discussione. Sbianco quando capisco di chi si tratta.
"La lasci andare o vuoi che ti faccia un'occhio nero?"
Marco.
"Sta zitto, tu non sai nulla di noi."
"Voi? A me non mi pare che ci sia piu qualcosa tra voi. Hai un bebè a cui pensare, dico bene?"
Chiede conferma, guadandomi dritta negli occhi.
Questa è una delle giornate peggiori della mia vita, lo sento.
Gli occhi di Gianluca sembrano indemoniati, non credo ci lascerà in pace facilmente.
"Ripeto, non sai nulla.."
"Non sei degno di lei."
"Perchè, tu si?"
Marco tentenna per un'attimo. Gianluca ha colpito dove era meglio evitare, il moro è incazzato nero, e non conviene farlo innervosire di più.
"Emma viene con me. Vedi di non farti vedere più, cammina dove non cammino io, stai dove non sto io.
Devi sparire, non devi farti piu vedere, ma soprattutto, stai alla larga da lei."
Gian stringe i pugni, le nocche delle sue mani diventano bianche.
Se non mi metto in mezzo adesso succederà l'inevitabile.Li divido, ancora prima che si saltino a dosso. Prendo Marco per un polso e lo tiro via, faccio strada, silenziosamente, senza dire nulla, solo i nostri respiri nel silenzio assordante delle tranquille stradine di Roseto.
"Andiamo da me."
Annuisco, voglio solo levarmi dalla strada, tutto qui.Entriamo in casa, poso giubbotto e borsa sul divano. Sospiro pesantemente.
Cosa dico?
"Sei tornata .."
"Già."
"Alex mi aveva avvisato."
"O l'hai minacciata per fartelo dire?"
Alza un sopracciglio, al suo solito.
"Uff .. Che hai fatto con quello?"
Cos.. Ma scherza? È finita la piccola Emma che racconta per filo e per segno cosa succede nella mia fottuta vita di merda.
"Non sono affari tuoi, è il mio lavoro, vivo con loro. Tutto qua."
"Solo lavoro? A me sembra che vi sbavate schifosamente dietro a vicenda."
"Taci. Ti prego."
Mi sta facendo innervosire, improvvisamente sento di nuovo il peso sul petto.
"Come vuoi.. Quando pensavi di raccontarmi di questo lavoro!?"
Basta, è troppo.
"Oh, ma che credi? Non sei il mio ragazzo, non sono tenuta a raccontarti pure quando vado a pisciare in bagno! È successo, okay? Ho colto l'occasione, non c'è nient'altro d'aggiungere."
Marco ammutolisce, finalmente, grazie a dio.
"Voglio solo che non ti succeda più nulla di male, Emma."
"Peccato che l'ultima volta che mi è stato fatto del male è stato a causa tua. Mi hai ucciso tu, con le tu mani, mi hai lasciata sola."Prendo la mia roba dal divano, e tra le urla di supplica di Marco che vorrebbe convincermi a rimanere, mi chiudo la porta di casa sua alle spalle.
Ignazio .. Devo chiamare Ignazio.

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Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE-
Fanfiction"Chiudo la chiamata, indosso la giacca in fretta e furia e apro la porta. Mi precipito fuori come un fulmine e urto qualcosa, o forse qualcuno. "Dannazione, stia attento a dove mette i piedi." Sono infastidito come non mai, ma perché la gente non h...