Capitolo 37

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Pace un cazzo, io sono ancora arrabbiata con te stronzo

Non voglio che senta che covo ancora qualcosa contro di lui, quindi cerco di creare una bolla in cui nascondere questi sentimenti.

Chiudo gli occhi pregando che il sonno arrivi presto anche se mi sono alzata qualche ora fa, almeno il polso non mi fa più male.

Le mie preghiere vengono esaudite.

"Ciao Annie."

Una luce accecante mi avvolge mentre una voce calda e rassicurante mi parla.

"D-dove sono?"

Mi copro gli occhi, la luce è troppo forte.

"In un posto sicuro." Una risata cristallina riempie l'aria.

"Ovvero?! Si può spegnere questo faro? È abbastanza fastidioso."

Finalmente riesco a guardare ciò che mi circonda: un giardino fiorito e luminoso, con migliaia di alberi, arbusti e fiori tutti diversi si contendono la vista, non riconosco la maggior parte delle piante, ma poco mi importa, sono estasiata per il mix di colori e odori che percepisco.

"Benvenuta Anne Redstone."

Mi volto e un viso angelico mi sorride, una sensazione di pace assoluta divampa in me.

"Chi sei? Dove mi trovo? Sono morta? Dov'è Lucifer?" Lo mitraglio di domande e lui ricomincia a ridere con quella risata pura e limpida come l'acqua di sorgente.

"Impaziente come sempre, no, non sei morta e Lucifer qui non può raggiungerci, dato che è stato bandito da questo luogo sacro: l'Eden."

"Eden?!"

Torno a voltarmi per osservare questo paradiso perduto e scopro che anche decine di animali incuriositi iniziano ad avvicinarsi.

"Sì, Eden, ti starai chiedendo perché sei qui."

"Beh ovvio... Ma tu chi sei?"

Osservo la figura gloriosa del mio rapitore, le sue grandi ali sembrano fatte interamente di luce, i capelli biondi scendono a ricci incorniciando perfettamente il suo viso, grandi occhi come zaffiri osservano ogni mio minimo movimento e la sua bocca è aperta in un dolce sorriso che mi scalda il cuore.

"Io sono Michael, uno dei sette Arcangeli, io ed i miei fratelli ti stavamo aspettando da molto, molto tempo mia cara."

Mi porge una mano, dato che con l'altra tiene una spada fiammeggiante, la accetto più che volentieri senza esitazioni.

Si alza in volo trascinando anche me, ma non ho paura, né mi metto ad urlare, la sua stretta è salda ma gentile e ciò mi rassicura.

Atterra vicino ad una cascata poco distante, lasciandomi la mano, un po' tristemente se devo dirla tutta.

"Perché sono qui?"

"Doveva venire qui Uriel al mio posto, lui è il portatore della volontà divina agli uomini, ma sono dettagli." Sorride "Allora, tu sei la Prescelta, c'è altro da dire in merito? Sai già tutto, sei quella che potrebbe mettere a rischio la fragile pace tra il Paradiso e l'Inferno, se Satana... Come lo chiamate voi umani? Ah sì, il lavaggio del cervello."

"Lucifer non lo farebbe mai."

Non riesco a fermare le parole e mi mordo la lingua.

Quest'ultima sua frase mi ha fatto innervosire, chi si crede di essere questo polletto? Lucifer non mi sta facendo il lavaggio del cervello... O no?

"Ehy ehy calma, non volevo insinuare nulla, anche se di fatto è così... Comunque, volevo chiederti se volessi passare qualche tempo qui, con me nell'Eden, mi annoio parecchio e tu sei una razza piuttosto interessante, sarebbe un piacere conoscerti più a fondo."

Arrossisco violentemente a quelle parole, un Arcangelo vuole conoscermi? Perché ora tutti i ragazzi mi corrono dietro?

"I-io non credo che sia una buona idea... Cioè, non fraintendermi, è che io..." Inizio a fargugliare mille scuse diverse.

"Guarda che non ti obbligo a venire qui, tu sei libera di fare ciò che desideri, non potrei mai costringerti a fare qualcosa contro il tuo volere."

Mi sposta una ciocca di capelli dietro un orecchio sfiorando per un breve istante la mia pelle, una piccola scarica elettrica mi invade l'organismo.

Costringermi... A fare qualcosa contro il mio volere... Lucifer mi sta obbligando a seguirlo... Giusto?

Il Signore ti vuole proteggere, tenendoti più vicina alla Sua ala protettrice

Lui mi vuole solo usare...

Anne non è come cred...

"Allora?"

La voce di Michael interrompe la comunicazione con l'altra mia metà, ma il suo tono non è annoiato o duro, è dolce, il che mi provoca altri rossori.

"Non lo so..."

"Facciamo così, stanotte torni e ne discutiamo con più calma, d'accordo?"

"Penso... Penso che vada bene."

"Perfetto! Non vedo l'ora di rivederti."

Una nuova luce accecante mi avvolge e vengo catapultata nel letto in cui mi ero addormentata.

Mi metto a sedere prendendo generose boccate d'aria, sono confusa ed emozionata, ho appena incontrato un Arcangelo!

Lucifer non lo deve sapere... Come faccio?

Dovresti informare Sua Maestà di questo rapimento

Oh, non essere sciocca, non era un rapimento, e poi se la prenderebbe con me se lo sapesse, giusto mia cara saputella?

La voce tace e so di aver archiviato una piccola vittoria.

Mi giro osservando la figura che dorme alle mie spalle e sospiro, il ricordo della notte in cui abbiamo ballato al locale inonda la mia mente portando con sé una vena di amarezza.

Oh Lucifer... Se solo potessimo ripetere ancora una volta i momenti felici di sicuro non sarei così alterata con te... Perché devi comportarti da stronzo? Perché non mi rispetti? Vorrei tanto che tutto questo fosse diverso...
O forse no, non lo voglio affatto, se non fosse successo tutto quanto non ti avrei mai conosciuto, dopotutto mi hai fatta sentire viva per la prima volta... Quasi se mi avessi insegnato a respirare... Ed è meraviglioso...

"Signora."

Salto sul letto vedendo comparire Vanytas davanti a me di colpo.

"Dannazione mi hai fatto venire un infarto!"

Mi porto le mani al petto con il cuore a mille.

"Chiedo venia, sono qui per fare le dovute presentazioni e per spiegarle il programma milady."

"Ti prego non chiamarmi così, è troppo strano, e poi non sono ancora... Nulla."

"Vi ci dovete abituare, sarete la consorte del Re, non una succube qualunque."

Ha ragione e non replico, anche perché non so cosa dire, mi fa cenno di seguirlo.

Avanti Annie! Testa alta e petto in fuori

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