Capitolo 30

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"Dovrei comprare dei vestiti..."

"Perché?"

"Mah, non so, dovrei andare in giro nuda?!"

"Non mi dispiacerebbe di certo... Comunque hai i miei."

"Ma non è la stessa cosa..."

Siamo in macchina che stiamo tornando in casa, credo di averla fatta contenta oggi, i suoi occhi erano come due stelle da quanto brillavano.

Vestiti... Perché non può usare i miei? Non le capisco queste femmine

"Per favore."

"Va bene, va bene, andiamo a comprare questi fottuti vestiti." Alzo gli occhi al cielo pensando a quanto lei odi andare a fare quella cosa chiamata shopping.

"Grazie!"

"Hai soldi dietro?" Le domando, so già che non ha un centesimo dietro, forse questo dovrebbe farle rinunciare a quell'idea così insensata.

"Oh... No..."

Invece di restare neutrale come pensavo si rattrista.

Perché ora è triste? Che ho detto di male?

"Vuoi andarci lo stesso? Pago io al massimo."

"No... Lascia stare."

Stringo il volante, faccio fatica a capirla senza avere contatto con i suoi pensieri, meglio se lo faccio o non capirò mai perché ora si comporta così.

Ah... In poche parole non vuole dipendere da me... Non vuole chiedermi soldi perché si sentirebbe opportunista..? Ma che...

"Anne, io non ho bisogno di soldi o altro, sono Lucifer dannazione, posso creare ciò che mi pare e piace dal nulla."

"Sì, ma..."

"Ma niente, andiamo a fare spese, oppure posso farteli io."

Tace osservando pensierosa la strada, è in lieve imbarazzo e non sa cosa scegliere.

"Allora?"

"Non lo so..."

"Facciamo così... Andiamo a vedere di qualche vestito in un negozio, se non ti piace nulla torniamo a casa e faccio io, d'accordo?"

Annuisce lentamente, almeno abbiamo deciso qualcosa.

Andiamo nel centro commerciale dove ci siamo incontrati tempo prima, la avevo invitata fuori la sera stessa, e lei si era truccata, era davvero bella.

"Dobbiamo ancora completare la sfida."

"Che sfida?"

"Quella al locale, ricordi quando ti ho battuta a biliardo?" Sorrido maliziosamente.

"Ah già." Avvampa pensando a quando le ho insegnato ad impugnare la stecca, quanto vorrei insegnarle altro "Quindi..?"

"Quindi dobbiamo tornarci e finire ciò che abbiamo iniziato."

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Deglutisco più volte, ricordo perfettamente quando mi ha presa per i fianchi quella sera.

Sembra passato un secolo... Ed io vivevo ancora la mia vita normale

"Aspetta... Ti ricordi di quando sono finita all'ospedale?"

"Sì, certo."

"Io sono svenuta a causa di... Un demone, credo... Era una figura nera e alta, non ricordo bene... Ne sai qualcosa?"

"No."

"Speravo di sì..."

"Potrebbe essere ciò che voi chiamate il Babau, così come un altro demone che ha preso le sue forme."

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