Capitolo 55

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"Sire... Ma è un viaggio impossibile! I confini sono sorvegliati a vista! Ed anche se Voi riusciste a passare, dovrete attraversare le guarnigioni angeliche, e poi il fiume Lete sarà sicuramente sorvegliato a vista, essendo un ottimo punto d'accesso per il nostro mondo!"

Fulmino con lo sguardo uno dei generali, il quale si ritrae di qualche passo dietro ai Fedelissimi, che ben contenti, avanzano e si prostrano in un rispettoso inchino.

"Maestà, potremo avanzare noi per verificare le disposizioni nemiche, attireremo minor attenzione rispetto al Vostro enorme potere!"

"E sia! Ma prestate grande attenzione, quei bastardi non devono scoprirvi altrimenti andrà tutto a puttane, vi ho avvisati: non voglio alcun fallimento."

Sorrido compiaciuto di fronte alle loro espressioni risolute e con un'altra riverenza scompaiono in un batter d'occhio.

"Voialtri invece create un diversivo o qualche altra cosa simile! L'importante è che non si insospettiscano, devo ripetere cosa succede per quelli che fanno fallire le mie aspettative?" Tuono e in un lampo tutti escono dalla Sala Del Trono gridando ordini a destra e manca.

Mi accascio sul trono stancamente, puntando lo sguardo verso la vastità della solitudine che mi circonda.

Sono passate due settimane... Due settimane in cui Anne non ha fatto altro che tremare e qualche volta digrinare i denti... È fredda e bianca come il latte... Sembra una bambola della porcellana più fine, ed io mi sento così... Così... Solo... Già, senza di lei mi sento vuoto, morto... Era lei che mi allietava le giornate, alla fin fine, è stata Annie ad intrappolarmi nel suo vortice, e non il contrario... Sono prigioniero dei suoi occhi

Mi alzo più incollerito che mai, con la sola voglia di qualcuno e di sentirlo urlare.

Desidero con tutto me stesso che altri soffrano, un oscuro desiderio di sadismo che non provavo da tempo.

Senza nemmeno pensarci due volte, mi dirigo con tutta calma nei Sotterranei, pregustando lo squisito sapore della paura, dell'orrore e del dolore.

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Volo.

Dove sono?

È buio.

Troppo buio.

C'è nessuno?

Non c'è alcun suono.

Aiuto... Aiutatemi... Qualcuno...

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"S-Sire..! Accorrete, presto!"

Sollevo il capo lanciando una fiammata verso il diavolo che mi sta davanti.

"Argh! Milady ha..."

Con un movimento felino lo sovrasto stritolando la sua grassa gola.

"Cosa?! Anne cosa?!" Ruggisco.

Il piccoletto corpulento gesticola facendomi cenno di allentare la presa, lo mollo di colpo e con un tonfo finisce sul suolo sollevando polvere e schizzi di sangue.

"Milady ha..." Gracida con voce ansimante.

"Parla, bastardo! O ti faccio pentire di essere qui!"

"Milady ha urlato nel sonno..!"

Riprendo forma umana e mi materializzo nelle stanze riservate a Annie, dove è seguita tutto il tempo da fidati guaritori, sciamani e medici.

"Maestà! Ella ha urlato nel sonno, ma è ripiombata subito dopo nello stato catatonico precedente a questo evento..."

"Fuori!"

Si dileguano rapidi come ratti fuori dalla camera, lasciandomi solo con il corpo incosciente di Anne.

Non avverto nemmeno più la sua vitalità, è sempre più alla deriva, sempre più lontana da me.

"Annie... Oh piccola... Torna... Torna da me..." Mi siedo accanto alla sua fragile figura prendendole delicatamente la mano tra le mie ancora macchiate di rosso.

Concentro parte delle mie energie per tentare di recuperare in qualche modo la sua coscienza, ma vengo come bloccato e respinto da un muro psichico.

"Dannazione, non voglio rischiare così tanto."

Resto ancora qualche tempo con lei, impedendo a chiunque di entrare, solo quando realizzo che non si sveglierà mi allontano con una furia ed un dolore di dimensioni fuori dal normale.

Il pavimento e le pareti si crepano al mio passaggio e le finestre si sgretolano, trasformando il vetro in polvere luccicante mentre attraverso il Castello alla ricerca di uno sfogo, un miracolo... Di qualcosa.

Percepisco l'energia vitale di ogni creatura all'interno della costruzione, ed ogni volta che mi avvicino a qualcuno, quello scappa a rifugiarsi.

Bravi... Non sono così stupidi come credevo... Che se ne vadano tutti... Distruggerò chiunque mi si pari davanti

La soluzione arriva verso sera, con buone nove dai Fedelissimi.

Nigrid si avvicina incurante della mia aura distruttiva e con una certa disinvoltura si inchina, nonostante la maggiore pressione a causa della mia vicinanza.

"Mio Signore, porto ottime notizie!"

"Lo spero per te..." Ringhio.

"E sperate bene, dopo ore di ricerche abbiamo trovato un passaggio relativamente sicuro, poco controllato, ci saranno al massimo una dozzina di angeli minori, reclute e novellini da quanto siamo riusciti a capire."

"Dove?!"

Mi passa tutte le informazioni reperite e, prima ancora che la notte sia scesa, spalanco un portale sulla zona più riparata.

So che non è il metodo migliore, percepiranno immediatamente che c'è qualcosa che turba l'etere, ma ho troppa fretta, devo assicurarmi di avere la via libera, completamente ripulita da qualsiasi piuma bianca...

Ghigno immaginando di assaporare il dolce nettare angelico che hanno per sangue, e con un rapido balzo mi tuffo trovandomi dall'altro lato.

Una quindicina di giovani angeli mi circonda in un baleno, ma finiscono morti o mutilati altrettanto velocemente: la mia furia è implacabile.

Finisco con rapidità quelli ancora vivi, lamentandomi di tale spreco, prima di incamminarmi per il sentiero verso il Lete.

Mi volto solamente una volta per vedere la rapida decomposizione dei cadaveri in fiori vermigli.

"Incredibile il nettare, è un toccasana per la terra..." Mi fisso le gambe osservando le gocce di quel particolare sangue gocciolare a terra e formare gli stessi fiori dei morti.

"Ecco, sono diventato un santarellino del cazzo... Come aveva predetto Annie." Ridacchio mentre rievoco nella mia mente quel breve lasso di tempo passato con lei nella doccia, esattamente poco prima che arrivasse qui con me.

"Resisti angelo... Vengo a salvarti."

Svolto una stretta curva e per poco non mi ritrovo a sguazzare nel vasto letto del fiume paradisiaco: il Lete.

"Eccolo... Finalmente, dannazione! Questo dannato rigagnolo mi ha dato non pochi problemi in queste ultime settimane." Borbotto avvicinandomi con cautela alle sue pacifiche acque scure "E pensare che ora se ne sfiorassi solo la superficie finirei col ritrovarmi totalmente esaurito delle mie energie!"

Corro di nuovo verso il portale con l'intenzione di portare Anne qui con me, però una figura scura cala su di me assestandomi un pugno che mi spedisce per qualche metro sotto terra.

"Pensavi che fosse così facile? Eh, Lucifer?" Una risata cupa riecheggia tra le pareti dello stretto sentiero.

"Ci speravo... Ma dovevo immaginare una cosa simile, soprattutto da parte tua, Gabriel."

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