Capitolo 41

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"Allora, piccolo bastardo, ti arrendi?" Ruggisco stringendo la presa sul collo di Gabriel.

La sala è ridotta ad un disastro, ci sono detriti ovunque, colonne a terra e finestre spaccate, per non parlare dei muri che sono mezzi distrutti.

Gliele ho date di santa ragione al polletto, però tutto questo mi puzza di farsa... Perché è venuto qui ben sapendo che è in svantaggio? Non ha senso... A meno che...

L'angelo emette una risata soffocata a causa della mia presa, il fuoco lo avvolge e sono proprio costretto a mollarlo, essendo avvolto dal fuoco sacro non lo posso toccare.

"Povero sciocco... Sono immortale eppure tenti lo stesso di distruggermi." Mormora con voce strozzata.

"Sei un ottimo antistress angioletto, e poi se pensavi di ingannare me, Lucifer, con quel messaggero, dovresti darti da solo dello sciocco."

Un sorriso gli calca le labbra, facendo morire sul nascere la mia risata.

"Capisco... Ecco perché sei da solo, eri solo un diversivo, il vero obiettivo era Anne, giusto bastardo?"

"Ma quanto siamo perspicaci oggi..."

Lo assalto nuovamente tirandogli un pugno diretto sul naso che lo scaraventa a terra.

"Figli di puttana... Questa me la pagate cara." Sibilo intanto che riacquisto la mia forma umana.

"Sai vero... Che se le dirai qualcosa... Non ti crederà? Si fida di noi lei..." La voce di Gabriel è poco più che un sussurro.

Non gli rispondo, preferendo invece teletrasportarmi a casa da Anne.

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"Quindi... Se ho ben capito... Voi volete un'alleanza con me?" Mormoro.

"Corretto, un'alleanza contro Satana per la precisione, sono millenni che ti attendiamo, senza te non potremo mai sopraffare le armate demoniache."

Mi osservano tutti con attenzione, abbiamo discusso per un'oretta abbondante sulla mia natura e la mia importanza, e stranamente l'altra mia parte non ha aperto bocca in merito.

"Io... Non posso..."

"Oh andiamo Anne! Come puoi essere così egoista?! È per il bene di tutto il mondo!" Mi sgrida Barachiel.

Ammutisco sentendomi terribilmente in colpa, Michael lo fulmina con lo sguardo, per poi poggiarmi il braccio sulla spalla.

"Annie cara, lo sai che non ti costringeremo mai a fare nulla contro la tua volontà, quindi ti chiedo di pensarci su, fallo per tutti noi, ci stai?"

Annuisco senza troppa convinzione e lui per risposta mi arruffa i capelli.

Mi piace di più quando lo fa Lucifer... Dannazione, ma dove sarà?

Tutti e sei gli angeli si alzano in contemporanea, comunicandomi che sono stati richiamati all'ordine.

"Ti prego, pensaci bene." Mi bacia una guancia ed io finisco per arrossire.

Salutano e spariscono esattamente come sono venuti.

Prendo un cuscino e soffoco un urlo nella morbida imbottitura, vorrei distruggere qualcosa in questo momento, ma devo trattenere tutto quanto per non far insospettire Lucifer.

E, dato che i guai non arrivano mai soli, il mio adorato Sovrano fa la sua scenica comparsa al centro della camera.

"Annie."

"Sire."

Mi squadra da capo a piedi, sembra abbastanza stranito dall'appellativo.

"Come mai ora mi chiami così? Lo sai che non è necessario chiamarmi così in privato."

"Colpa dell'abitudine."

Chissà dove ho già visto questa scena, ah già, nella torre

"Ma tu non lo hai mai usato." Un sorriso distende la sua espressione corrucciata.

Faccio spallucce e lui si siede accanto a me prendendomi la mano e stringendola nella sua.

"Tutto bene?" Sussurra dopo un tempo interminabile.

"Sì, non dovrebbe?"

Mi attira in un caldo abbraccio, rilascio un sospiro e cerco di rilassarmi.

"Sai che se c'è qualcosa che non va me lo devi comunicare, vero?"

Annuisco, so che ha già capito tutto, però non vuole forzarmi, così sembra almeno.

"Lucifer..."

"Dimmi angelo."

"Ho avuto una visione."

"Bella?"

"Vedi da te..."

Sento la sua presenza mentale mentre sonda i miei ricordi, tralasciando la parte in cui erano comparsi gli angeli.

Dopo qualche minuto ridacchia divertito ed io arrossisco.

"Quindi... Mi piace quando tu comandi, eh?"

Nascondo il viso nel suo petto e lui per tutta risposta si sdraia prendendomi in braccio.

"I demoni non conoscono il pudore, lo sai?"

"Ma io non sono completamente demone."

"Un punto per te piccola." Comincia ad accarezzarmi i capelli nel punto in cui a me piace tanto.

"Lucifer... Devo dirti una cosa... Ma non arrabbiarti con me per favore."

La sua mano si ferma restando in ascolto, capisco di avere la sua completa attenzione e comincio a raccontargli ciò che è successo, anche del sogno fatto qualche tempo prima nel quale ho conosciuto Michael.

"Non dici nulla..?"

Si solleva in piedi cominciando a camminare avanti e indietro come un soldatino.

Io invece mi rannicchio stringendo le ginocchia contro il petto, ho paura della sua reazione e che se la prenda con me.

Finalmente si ferma e mi fissa dritto dritto negli occhi, tremo spaventata, ma lui si scioglie in un sospiro.

"Tu cosa desideri Anne?"

"Non lo so... Io... Io voglio stare con te, perché tu mi fai stare bene, e sono felice... Però... Io non sono in grado di comandare un regno..."

Avvicina la mano al mio viso, asciugando le lacrime che hanno preso a scorrere senza permesso.

"Io non sono cattiva Lucifer... Non ci riesco..."

"Lo so piccola, lo so..."

Scoppio a piangere senza freno e lui mi coccola per consolarmi.

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Cosa diavolo devo fare con lei?

Mi mordo un labbro cercando di trattenere la furia che pian piano mi avvolge.

L'hanno plagiata a loro piacimento... Ed io non ho fatto nulla per impedirlo, sono un coglione, me la dovevo aspettare questa mossa da parte loro... Cazzo

Solleva il viso affogato di lacrime studiando attentamente la tempesta di rabbia cieca che scommetto mi divora gli occhi.

"Non farmi male..." Singhiozza con la voce talmente flebile che quasi non la sento.

"Non te ne voglio fare Annie, tu non c'entri perché non è colpa tua in fondo, dovevo proteggerti da quei bastardi e non l'ho fatto."

Ascolta attentamente le mie parole, per poi annuire, è confusa e terrorizzata, non sa cosa fare e di certo non serve un genio per intuirlo.

"Annie, dico davvero, non sono arrabbiato con te."

Tace, il suo silenzio vale più di mille parole, non mi crede fino in fondo, e questo fa male.

Davvero male.

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