Capitolo 8

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Continua a mangiare pacificamente il suo toast ed io lo fisso intensamente ripensando a ciò che ha detto.

"Hai intenzione di mangiare o no?" Domanda a bocca piena ricambiando la mia occhiata.

Distolgo lo sguardo arrossendo e prendo alcune patatine masticando lentamente, mi si è chiuso lo stomaco dopo il suo "scherzo", ci sono rimasta un po' male.

"Mi avveleneresti davvero il cibo?"

"Ti ho detto che da morta non mi servi."

"E a cosa ti servo allora?" Sono curiosa di conoscere la risposta.

Appoggia il suo panino nel piatto e inizia ad accarezzarsi il mento con viso pensiero.

"A pensarci bene a nulla, ti avrei dovuto avvelenare quel povero panino ormai freddo."

Ho un piccolo tuffo al cuore, me la sarei dovuta aspettare come risposta. Inspiro e mi costringo a mangiare.

"Vado un attimo al bagno." Mormoro e mi alzo prima che risponda e seguo le frecce che indicano "Toilette".

Entro nel bagno femminile e mi appoggio sulla porta.

Che mi succede? Perché mi sento così triste per lui? Lo sapevo benissimo che era solo uno stronzo, eppure sono qua

Guardo quella me riflessa ben truccata e vestita decentemente per un ragazzo e mi do della stupida per tutto questo.

Apro il rubinetto e faccio scorrere l'acqua, la osservo e basta, stringendo i bordi del lavandino, le nocche mi stanno diventando bianche da quanto sono stretta saldamente.

Sento la porta aprirsi dietro di me, mi giro: è un uomo completamente ubriaco che a stento si regge in piedi. Bofonchia qualche parola di scuse per essere entrato nella zona femminile, per poi fissarmi, e un sorriso malevolo gli cresce sulle labbra.

Rabbridisco mentre lui incespica verso di me, continuando a borbottare.

"No-non toccarmi... Se lo fai urlo... Arriverà il mio ragazzo e ti batterà fuori a calci..." Arretro fino al muro.

L'ubriaco ride, ride di gusto, poi torna a guardarmi con quegli occhi come spilli.

"Il tuo ragazzo se la sta spassando con un'altra... Sono un bravo consolatore io sai?" Avanza nuovamente verso di me.

Le sue parole mi feriscono nel profondo, sento il cuore farmi male e le lacrime imminenti.

Come ha potuto... Sta flirtando con un'altra quando io piango per lui... Lo odio

L'uomo mi salta addosso ed io urlo, nello stesso momento la porta si spalanca con uno schianto violento.

Mi dimeno sotto quel bastardo cercando di levargli le sue mani da me, il suo alito mi riempie le narici: alcol, sigarette e qualche altro schifo che mi fa quasi vomitare.

Di colpo sono libera, vedo il mio assalitore volare via ed io mi accascio al suolo tremante.

Vedo il corpo di Lucifer trascinare fuori dal bagno l'uomo urlante.

La porta si richiude ed io scoppio in lacrime per la paura, mi chiudo a riccio e piango sul pavimento tremando.

Poco dopo mi sento sollevare ed urlo dimenandomi pensando fosse ancora quel tizio.

"Ehy ehy ehy, calmati, sono io" la voce di Lucifer mi calma immediatamente ed incontro i suoi occhi, sono tremendamente vicini.

Nascondo il viso tra le braccia ricominciando a piangere, lui mi prende in braccio e mi porta fuori dal locale.

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