Capitolo 14

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Esco dal bagno con il "pigiama" di Lucifer, i boxer dell'altra volta ed una t-shirt stranamente bianca, si sta coricando nel letto, dandomi la schiena, non ha proprio voglia di vedermi.

Stringo i pugni, non voglio piangere ancora, e poi sono troppo stanca e la testa ha iniziato a pulsare, come se fosse sul punto di esplodere. Entro nel letto e mi rannicchio sperando in un sonno veloce.

Quanto mi sbagliavo.

Nonostante la voglia di dormire non chiudo occhio per tutta la notte, impreco contro il mio cervello e mi giro e rigiro, alla fine dandola vinta all'avversario.

Sbuffo e mi giro verso Lucifer, che sta dormendo pacificamente, è ancora girato dall'altra parte, quanto vorrei addormentarmi abbracciata a lui di nuovo.

Ma non si può, semplice.

Lui non mi vuole, è solo gentile perché gli faccio pena, come a tutti gli altri, ed anzi sono stupita che non abbia ancora iniziato a sfottermi pubblicamente.

Inizio a piangere nel silenzio della notte e decido che probabilmente è meglio che non lo guardi.

Dopo alcuni minuti lo sento che mi afferra e trascina nella sua porzione di letto.

Oddio... Mi sta... Abbracciando? Perché?

Sono sospettosa, ma anche euforica, non me lo aspettavo un gesto simile.

Mi volto abbracciandolo a mia volta e finalmente le dolci braccia di Morfeo mi stringono insieme a Lucifer, portandomi sonni tranquilli.

Emetto un lamento, manca qualcosa, scatto a sedermi e noto che lui non c'è.

È rumore dell'acqua? Si sta facendo una doccia allora

Mi ributto nel letto coprendomi la testa con un cuscino.

Se penso che quello di ieri sera era un mal di testa forte, non oso classificare quello di adesso.

Ho la bocca impastata ed ha un sapore orribile, per non parlare dello stomaco.

Non berrò mai più... Lo giuro

Dopo alcuni minuti la porta del bagno viene aperta, e Lucifer si avvicina a me.

Io gli mugolo di andarsene, lo sento ridere per poi togliermi il cuscino. Lo supplico di ridarmelo, e lui, bastardo com'è, lo butta lontano.

"Sei uno stronzo... Lasciami dormire." Continuo a lamentarmi.

"Oh ti prego non voglio stare qui, riportami a casa, gne gne gne." Fa una mia brutta imitazione ed io lo fulmino con lo sguardo.

"Oh cazzo..." Mormoro.

È nudo.

Completamente, fottutamente nudo.

Urlo e mi butto sul materasso a faccia in giù, ordinandogli di vestirsi. Invece lui ride, ma ride proprio di gusto.

"Oh dai, non puoi urlare così!" Continua a ridere.

"Sì che posso! Brutto bastardo, vatti a vestire! Ora!" Gli urlo di rimando.

Non era niente male se lo devo ammettere, ma non può giocarmi questi scherzi! Chi si crede di essere?!

"Contenta ora principessina?" Commenta sarcastico.

Ora è almeno coperto, è vestito come me, solo che porta una canottiera nera a differenza della mia bianca.

"Direi!" Sbuffo. Il mal di testa non cenna a diminuire e i precedenti cinque minuti non hanno aiutato.

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