Capitolo 11

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Chissà cos'ha tanto da pensare... Sembra abbastanza concentrato

Mi schiarisco la voce e lui si gira.

"Sono pronta... Possiamo andare."

"È un vero peccato che tu non voglia rimanere, pazienza." Prende le chiavi e si avvia al garage.

Sospiro, lo detesto quando si comporta così, lo seguo ed entro in macchina sul posto davanti.

Avvia l'auto e una voce dolce ed armoniosa si alza nell'aria, accompagnata da una sinfonia: è un'opera lirica.

"Che cos'è...?" Domando rabbrividendo per la voce della cantante.

"È la Turandot, di Giacomo Puccini."

"È... Meravigliosa."

"Concordo, la voce di Maria Callas è divina ed ha una potenza canora incredibile, senti come dà espressività in base al contesto?"

"Sì... Di cosa parla?"

"In poche parole? Di una principessa chiamata Turandot, che possiede un cuore di ghiaccio e che non si vuole mai sposare, ella porrà tre indovinelli da lei stessa ideati a chi le chiederà la mano, e solo un uomo dal sangue reale potrà parteciparvi. Chi non riuscirà a risolverli verrà decapitato."

"Oh, allora morirà nubile?"

"Fammi finire, arriva il Principe Ignoto che riuscirà a risolvere i quesiti, e alla fine porrà lui stesso un enigma a Turandot, ovvero scoprire il suo nome prima dell'alba."

"E ci riuscirà?"

"Sta a te scoprirlo." Sorride

Dannazione a lui, ora sono curiosa

Prendo il cellulare e inizio a cercare l'opera.

"No, ferma, ascoltatela, non c'è gusto a cercare alcuni riassunti così su internet. Fidati di me."

"D'accordo..."

Gli indico la strada da seguire per arrivare a casa mia, prende qualche volta la svolta sbagliata, ma perché glielo comunico troppo tardi: sono presa da quelle voci così profonde e potenti e dai sentimenti trasmessi.

"Chi è Liù?"

"Liù è una serva del padre del Principe, si sono ritrovati alla decapitazione del Principe di Persia. Lei si sacrificherà per il suo amato, ovvero il Principe, più avanti nell'opera."

"Che storia triste! E il Principe non ama Liù?"

"Il Principe è innamorato di Turandot."

"Povera..."

Anche se è un'opera di fantasia mi ha rattristata parecchio...

Arriviamo finalmente davanti a casa mia, sospiro e scendo dall'auto.

"Beh... Grazie per tutto, allora..."

"Di nulla, ci vediamo."

"Ciao..." Chiudo la portiera e lui parte.

Mi mordo un labbro, mi aspettavo qualcosa di più sinceramente.

Entro in casa e mia madre mi tempesta di domande, anche se non sa che ero da Lucifer.

Vado in camera mia e mi butto sul letto, emotivamente stanca.

Perché ci sto tanto male...? È solo uno stronzo, opportunista, bastardo, dall'umore instabile, eppure...

Il cellulare vibra nelle mie tasche, una notifica di gioco, una semplice notifica. Sbuffo infastidita e lo getto sul comodino.

Accendo il computer, prendo gli auricolari e cerco la Turandot.

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