Capitolo 40

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Sbatto ripetutamente le palpebre, una luce soffusa filtra dalle tende, ma non mi ritrovo nella mia solita stanza.

Sono... Sono nella torre..? Sì, è la stessa camera, quindi sto avendo una visione

Nuovamente sono vestita di morbidi veli che a malapena mi coprono, la testa mi gira lievemente, ma per il resto posso dire di essere intera.

Dato che sono qua posso sfruttare quest'occasione per familiarizzare con il posto, o no?

Comincio ad ispezionare la stanza, perquisisco le librerie che compongono le pareti per prime: decine di volumi tutti diversi e dai generi più disparati fanno parte di questa piccola biblioteca.

Piccola... Per modo di dire... Sono sempre più libri di quanti io ne abbia mai avuti

Il mio sguardo si posa sul tappeto, è lo stesso della scorsa volta, un secondo ed è rosso con disegni geometrici neri, quello dopo è di un blu intenso con ritratti due pavoni e quello dopo ancora è un meraviglioso mix di soggetti, quasi fosse una storia tessuta.

Rimango incantata da quella magia e sorrido come una bambina, mi siedo a terra accarezzando il morbido tessuto che lo compone.

Oddio è fantastico! Non ho mai toccato nulla di più bello prima!
No aspetta, sì che l'ho fatto! Lucifer dove lo metto?
Idiota, lui non è un oggetto, primo, e secondo è uno stronzo, anche se bello come il sole

Con uno sbuffo mi risollevo da terra e la mia attenzione questa volta viene catturata da un'insolita sfera posta al centro del tavolo.

"E questa che roba è..? Una sfera di cristallo?! Ma siamo seri?!" Scoppio a ridere.

Sfioro la fredda e liscia superficie di quella palla trasparente, una scarica elettrica mi attraversa e faccio un balzo all'indietro.

Come l'acqua viene smossa da un sasso, la stessa cosa accade all'interno del curioso oggetto: onde dalle sfumature violette si formano e si disfano, ma una luce argentata scaturita dal centro ferma la danza delle onde e comincia ad illuminare l'intera stanza.

Mi copro gli occhi con le braccia finché l'intensità non diminuisce, una perla sembra essersi formata nella struttura, piccola e rilucente.

Prendo la sfera in mano senza che alcuna scossa mi colpisca e la agito, la perla non si muove di un millimetro dal centro.

"Che diavolo... Vabbeh, non posso perdermi nei dettagli, è una visione questa, almeno so cosa accadrà."

Rimetto a posto l'oggetto e mi dirigo verso la terrazza dalla quale la prima volta ho visto le legioni demoniache.

Scosto le tende e sinceramente mi stupisco di vedere il nulla, è solo una piana come quella che già sognai tempo addietro, solo che questa è terra nera.

Nonostante non ci sia alcunché da vedere, resto lì, ad osservare quella pianura distendersi verso l'infinito.

Delle braccia mi cingono i fianchi e so già chi è.

"Angelo..."

"Sire..."

"Lo sai che non è necessario chiamarmi così in privato." Mi sussurra all'orecchio.

"Colpa dell'abitudine."

Ridacchia strusciando il naso sul mio collo, per poi inspirare profondamente.

"Lo sai che adoro il tuo profumo?"

"Mh-mh..."

Comincia il suo delicato attacco alla mia pelle, provocandomi brividi e sospiri, le dita tracciano disegni invisibili sulla mia pancia scoperta.

Look Into My EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora