Capitolo 13

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Sono al mio terzo drink, ed è buonissimo, se lo avessi saputo prima, sicuramente avrei iniziato a bere molto tempo fa.

Ridacchio vedendo dei ragazzi litigare per delle patatine.

"Oddio sono un poco brilla, ma poco poco." Continuo a sghignazzare.

Un ragazzo carino si siede di fronte a me e mi sorride.

"Ciao bella! Sei sola?"

"Io? Noooo... Questo drink mi fa compagnia!"

Ridiamo entrambi e iniziamo a parlare, si chiama Lorenzo, ha 19 anni, gioca a tennis, suona la chitarra e gli piace uscire la sera.

"Ooooh, ma tu sei uno di quei fighetti! Allora sei noioso!"

"Noioso?! Ma se stai ridendo come una matta!" Scherza.

"Vado a prendere un altro di sti cosi!"

Mi alzo traballando, la testa gira un poco e faccio un po' di fatica ad arrivare al bancone con il posto così affollato.

Una mano mi afferra la spalla ed io mi giro.

"Lorenzo! Avevo quasi finito di ordin... Che cazzo ci fai tu qui?!"

"Posso dire la stessa cosa di te." Gli occhi di Lucifer mi freddano sul posto.

Sembra arrabbiato, molto arrabbiato.

"Che ci fai qui da sola?! È pericoloso questo posto!"

"Ma io non sono sola! C'è Lorenzo che mi aspetta al tavolo!" Frigno "Ed è anche molto carino e simpatico."

Lucifer si massaggia gli occhi, emette un verso e mi trascina fuori.

"Tu non puoi! Lasciami!"

"Quel ragazzo non fa per te." Ringhia.

"Adesso decidi tu chi fa per me e chi no? Io non vengo a dirti di non parlare con una ragazza, come quella all'appuntamento!"

"E tu come lo sai?" Mi fissa stupito.

"Quell'ubriacone di merda me lo ha detto." Fisso per terra, l'alcol mi dava coraggio, ma l'effetto sta svanendo dopo la sua strigliata.

Fa qualche passo su e giù, poi si ferma davanti a me guardandomi per un attimo.

"Vuoi stare fuori?"

"Sì."

"Bene, entriamo." Mi riprende per mano e porta dentro, ordina due bicchieri, uno di birra ed uno scivolo, e mi fa sedere ad un tavolo.

"Che cos'è?"

"Uno scivolo."

"Ovveroooo..?"

"Vodka alla fragola e lemon soda."

Bevo un sorso e mi lecco le labbra, è squisito, dolce, fresco e dissetante.

"Ho voglia di ballare." Lo guardo "Andiamo?"

Fa spallucce e si alza, io lo seguo al centro della pista.

Cavolo, ma non so ballare...

Lucifer mi mette le mani sui fianchi, sussulto al contatto, si china in avanti e mi sussurra all'orecchio.

"Non sai ballare immagino... Bene, è molto semplice, seguimi."

Inizia a ballare ed io seguo i suoi movimenti.

È attaccato a me, sento il suo profumo e il suo calore, chiudo gli occhi e mi lascio andare seguendo la musica.

Gli porto le mani dietro al collo, ancheggiando un poco di più, mi porta una mano dietro la schiena, scivolando sotto alla mia felpa.

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