Dopo la morte di mio papà, la mia vita riprese lentamente il suo ritmo.
Ripresi con lo sport, il mio allenamento mattutino segnato dal cappuccino del café di Mindy che mi aspettava ogni mattina col sorriso e le sue solite battutine sul detective Jones.
Da quando glielo avevo raccontato non faceva altro che assillarmi.
Schiacciai play al mio brano preferito sul mio iPhone e ripresi con la mia corsa mattutina.
Pensai a quanto fosse impenetrabile il detective Jones. Chissà quante donna aveva ai suoi piedi.
Mi guardai intorno nel parco e osservai le foglie come lentamente si afflosciavano cadendo sul terreno freddo segnato dall'autunno.
I miei pensieri vennero interrotti bruscamente appena sbattei in qualcosa di solido davanti a me.
Mormorai un ahia per la caduta brusca sul marciapiede. Il mio sedere se avesse potuto urlare, l'avrebbe fatto.
«Guardi dove mette i piedi!» Sputai inviperita alzandomi dolorante.
Appena alzai lo sguardo rimasi pietrificata vedendo il detective Jones in tutta la sua mascolinità di fronte a me. Mi fissò con i suoi occhi di ghiaccio e senza vergogna analizzai il suo corpo coperto da una maglietta che sembrava esplodergli addosso, coperta dalla felpa e dei pantaloni larghi della tuta che fasciavano alla perfezione le sue gambe lunghe e toniche.
«Hai finito?» Esclamò il detective Jones risvegliandomi dai miei pensieri poco casti.
«Mi hai fatto male e hai pure la faccia di fare ironia?»
Cercai di aggrapparmi alla caduta per evitare il discorso imbarazzante sul fatto che lo stavo analizzando con gli occhi, incrociai le braccia al petto.
Un gesto che non passò inosservato ai suoi occhi che fissò insistentemente il seno messo in risalto e in quel momento ringraziai Madre Natura.
«Hai finito?» Sogghignai fiera di me stessa.
Alzò di scatto lo sguardo e lo puntò nei miei occhi con fare annoiato.
«Niente che non abbia già visto.» Rispose scrollando le spalle.
Strinsi le labbra per evitare di rispondergli e fargli capire che le sue parole mi avevano infastidita e non vedendo una mia reazione si avvicinò con sguardo malizioso.
La mia mente iniziò ad andare in blackout e tentai di capire cosa voleva fare ma appena sentii il suo fiato colpire le mie labbra disconnessi completamente la razionalità dalla mia mente.
«Se non ti dispiace, avrei di meglio da fare. Tanto per la cronaca, mi chiamo Jake ma tu puoi chiamarmi l'irraggiungibile detective Jones.» Sussurrò.
Feci appello a tutte le mie forze per resistere al suo fascino e gli mandai un'occhiata truce.
«Va bene, Jake.» Risposi sorridendo.
Me ne andai correndo prima che potesse rispondere o fare qualsiasi altra cosa. Sorrisi al pensiero che, per la prima volta, ero stata io ad avere l'ultima parola.
Entrai nel café di Mindy e mi sedetti al tavolo prendendo il mio solito cappuccino.
«Allora, come va con l'irragiungibile detective Jones?» Esclamò Mindy parandosi davanti a me col blocchetto delle ordinazioni in mano, una penna e il suo solito sguardo malizioso.
Mi lamentai per la stanchezza, perché tutti mi chiedevano del detective, o meglio Jake, come se fosse chissà chi.
«Mindy, non ti ci mettere pure tu. Portami il solito cappuccino, grazie.» Le dissi arrabbiata.
Alzò le mani in segno di resa, annotò sul blocchetto e se ne andò con un sorrisetto sulle labbra che non mi passò inosservato.

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IL RICHIAMO DELLA ROSA
ChickLitJake Jones è il detective più ambito del Massachusetts: scapolo impenitente, con un aspetto che non passa inosservato e un carattere tanto arrogante quanto magnetico. Con la sua camicia bianca che mette in risalto la sua mascolinità, sembra sempre i...