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non è successo assolutamente nulla

Victoria ripensò a lungo a quell'ultima frase , soprattutto mentre Rian le raccontava dell'espressione di quel tizio, e di come fosse stato appeso.
L'omicidio lo aveva turbato profondamente anche se non voleva far trasparire la sua sensibilità.

Si era offerto di riaccompagnarla alla pensione quella serata.
Era già buio e in tutta la città l'unica zona illuminata era quella centrale.

La luce giallognola dei quattro lampioni rischiarava la piazza.
Fu la prima volta che Victoria ebbe la possibilità di ammirare quella chiesa, anche se da fuori.

Se l'era immaginata di dimensioni più ridotte, una delle tipiche chiese di montagna, poco più imponente di un negozio alimentare .
Come quella in cui passava a Greland tutte le domeniche mattina, fino ai tredici anni.

Invece ciò che si trovava di fronte era una vera e propria cattedrale.
Così imponente da stonare con il resto  , era maestosa, solida , occupava beatamente un grande appezzamento di terreno , lasciando solo qualche zolla di terra per il resto delle costruzioni, come a voler testimoniare l'importanza decisiva che aveva tra quella gente, rispetto ai loro rifugi.

Così imponente da stonare con il resto  , era maestosa, solida , occupava beatamente un grande appezzamento di terreno , lasciando solo qualche zolla di terra per il resto delle costruzioni, come a voler testimoniare l'importanza decisiva che avev...

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Vic si avvicinò , con le labbra socchiuse, per notare da vicino ogni particolare .
Aveva una facciata piancipale che si estendeva per una ventina di metri sopra la sua testa, una loggia centrale e due minori a lato , sovrastate ancora da un rosone e da lì partiva il tetto che appuntito come una lama puntava dritto al cielo, un campanile poi occupava l'ala sinistra.
Lo maledisse nella sua testa , aveva il brutto presentimento che suonasse ogni mattina , puntuale, ciò significava che aveva poco tempo per riposarsi quella sera.

<ti piacciono le chiese?>
Esclamò l'uomo , facendola sussultare .
Si era dimenticata della sua presenza.

<no, affatto, non sono credente >

Rian la raggiunse , massaggiandosi le mani infreddolite.
Il naso aveva cominciato a pizzicargli, ma la compagnia di Victoria era un ottimo motivo per restare lì e non fare dietrofront fino a casa, dove non c'era nessuno ad aspettarlo.

<Rian, vorrei sapere di più su questo paesino ma non mi dire ciò che sono in grado di leggere su un sito internet, quello posso benissimo farlo da sola.

Voglio sapere cosa si prova a nascere e trascorrere tutta la vita qui.

Ciò che rende differente Darkle da qualsiasi altro luogo sulla terra>

Rian scoppiò a ridere , passandosi una mano tra i folti capelli scuri .
Li teneva lunghi fin sotto le orecchie .
Alle ragazze di Maylooth piacevano, così come gli occhi verde giada , ma Victoria sembrò non fare minimamente caso al suo aspetto.

<credimi, se fossi nato qui avrei fatto la stessa fine di James Murphy, ma per mano mia.
Questo posto è...>

<orribile?>
Terminó lei.

Rian scosse la testa, in fin dei conti non c'era nulla di spiacevole a Darkle, pioveva spesso ma l'aria era pulita , il lavoro era leggero, ridotto a furti di bestiame, discordie per i terreni che si risolvevano nel giro di un'ora , quindi aveva molto tempo libero.

La sua vita era diventata innegabilmente più semplice ma non più felice, se questo poteva avere senso.

Gli sembrava però che tra quei vicoli si aggirasse qualcosa di profondamente disturbante.
Qualcosa che si percepiva a stento , ascoltando il muto silenzio che aleggiava tra le casette.
Nessuno però , compreso lui riusciva a vedere, a capire fino in fondo il perchè di quell'intimo disagio.

<credimi non so cosa sia, ma non vedo l'ora di trasferirmi a Maylooth,o dovunque ci sia bisogno del mio aiuto.
Io non appartengo a questo posto...>
Le rispose, continuando a camminare.
Diede un calcio ad un sassolino, quello rimbalzo con un rumore sordo.
Sentí l'eco diffondersi nell'aria.

<dovresti chiedere a Marcus però ,lui è un cittadino modello , anche se sarà difficile estorcergli qualche informazione.
Passa ogni ora libera del suo tempo brontolando scemenze sui campi incolti o sui pasticci di carne , a suo dire troppo oliosi...>
Si accorgeva bene della ridicolezza di quella discussione ma era la pura verità, Marcus lo annoiava così tanto che a volte avrebbe preferito non vederlo spuntare in centrale la mattina.

Quell'uomo non aveva mai preso un giorno libero dal lavoro da quando lui era stato trasferito, rinunciando persino a perdere i suoi giorni di riposo garantiti.

<Marcus è il signore barbuto che ho visto prima giusto?>
Gli chiese , poi aggiunse :
<L'unico che non ha neanche alzato lo sguardo quando sono passata a presentarmi >

<hai notato>

<era difficile non farlo, è perché sono una donna vero?>
Rian annuì, facendo un gesto con la mano, come a dire "lascia stare".

<Cosa mi sai dire del tuo capo invece?>
Domandò Victoria, una volta svoltato l'angolo , ad appena cinquanta metri dalla pensione di Mildred.

Erano quasi arrivati, aveva piovuto quella sera e il terreno bagnato schioccava ad ogni passo.
La temperatura era calata rapidamente, sentiva già le labbra viola, gli angoli crepati alla base del naso.

Per giunta aveva scordato la sua crema idratante a casa, un'ulteriore motivo per fare un salto a Maylooth il giovedì successivo.
Era appena arrivata e sentiva già il bisogno inconscio di scappare.
Capiva profondamente Rian Byrne in quel momento.

<Beh non so molto di Alec in effetti, lavoriamo insieme da due anni anche se raramente mette piede fuori dal suo ufficio, è lui ad occuparsi di tutte le noiose faccende burocratiche.
Fortunatamente per noi altri.

Ma tutto sommato mi è sempre sembrato un bravo agente, puntiglioso, riflessivo.

Non so per quale motivo lo abbiano spedito qui ed è stato l'unico finora a dare un assetto all'indagine del signor Murphy, o perlomeno ci ha provato ma non è stato semplice, lo vedrai anche tu...>

Più tardi quella serata Victoria prese il suo cellulare dalla borsa per mandare un messaggio a Frenn , voleva assicurarsi che lei e la bambina se la stessero cavando bene .
Aveva acceso lo scaldino da poco ma il calore che produceva era piacevole tra quelle quattro mura spoglie , inondandole i piedi infreddoliti di un tepore innaturale.

Presa quindi dalle sue faccende non notò subito il crocifisso di legno appeso sopra la sua testa.

——

Nuovo capitolo 😌
Presto conoscerete la famiglia Murphy, lasciate una stellina per supportare la storia

THE REVENGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora