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Porse la mano all'uomo che aveva appena parlato ma lui ritornò alla zuppa , ignorandola.

<nessun problema, sedetevi >
Borbottò questo, succhiando avidamente una parte della zuppa in cui galleggiavano delle foglie tritate di salvia.

<Sa in che condizioni è stato ritrovato il cadavere di James Murphy , signor..>
<Harry , Harry Walsh, lui è John, mio fratello minore>

Harry, il primo uomo indossava una spessa camicia a quadri di lana , macchiata sul davanti di zuppa di patate .
Aveva un viso grasso e due enormi occhi scuri che le ricordarono quelli di una vacca.
Le labbra coperte da un folto strato di barba legata color ruggine.

<si, anche se non lo abbiamo visto, le voci corrono signorina>

Victoria sentì il bisogno di correggerlo, era agente, non signorina ma si trattenne.

<e cosa pensate che sia successo?>
Domandò rivolgendosi al secondo.

John prese la parola, era scuro in volto, teneva le mani in grembo da quando li aveva visti entrare, il resto della sua zuppa giaceva indisturbata nella scodella a raffreddarsi.
Le rispose mentre teneva lo sguardo fisso sui bottoni della camicia di Harry.

<è una tragedia , era un brav'uomo , lavoravamo per lui da quindici anni , era un cliente di lunga data di nostro padre>

<non ha risposto alla mia domanda John, le ho chiesto cosa pensa che sia successo>
Lo incalzò Victoria, pronta a cogliere ogni minimo segno di ansia.
Non tardò ad arrivare.
Notò uno strano rumore, un ticchettio , provenire da terra.
Non si sporse a controllare , sapeva perfettamente che era il suono del piede di John che batteva sul pavimento di mattonelle color panna.

<cosa vuole che ne sappia io, sono solo un macellaio>

<li macellava lei i capi di bestemiame di James?>
<no, mio padre, ma ...io li sceglievo, sa qualche volta non erano buoni così li dovevo rimandare indietro.
Solo il meglio per i nostri clienti , siamo come una famiglia, è importante>

<immagino>
Commentò Victoria, con una nota di disgusto.
Di famiglie che si uccidono tra loro ne conosceva a bizzeffe , non sarebbe stato nè il primo nè l'ultimo caso.

<e cosa succedeva quando l'animale non andava bene, James Murphy insisteva per effettuare la vendita?>

John stava per rispondere ma Harry lo fermò alzando la mano, scosse la testa , un sorriso infastidito gli comparve sulle labbra.
<non so dove voglia arrivare signorina ma non c'è mai stato alcun problema tra noi e i Murphy, stimavamo il povero defunto, tutti in questo paese lo facevano.
Forse dovreste rivolgervi a suo figlio>

<di cosa parla?>
<non è un segreto che ci fossero dei problemi tra loro.
Non li ho mai visti insieme.>

Alzò gli occhi per incontrare la luce giallognola del lampadario, una singola lampadina di grosse dimensioni si agitava in aria, sospinta da una brezza di vento che andava e veniva scatti, ogni volta che un cliente usava la porta all'ingresso.

<Tranne una volta, mi ero alzato alle quattro del mattino per essere al più presto nella loro stalla.
Murphy aveva chiesto ai suoi uomini di uccidere due bovini e diverse capre per pasqua.
Appena arrivato sono sceso dall'auto...>

John teneva lo sguardo incollato su di lui, incuriosito dalla vicenda, quell'anno lui era rimasto a casa per una brutta emicrania.

<tu non c'eri John , avresti dovuto vederlo quello spettacolo, ti avrebbe proprio divertito , avrei voluto parlartene ma dev'essermi caduto di mente.
Appena arrivati, io e il babbo siamo scesi dall'auto e abbiamo indossato i guanti da macello, quelli per il primo controllo, i verdi>

Il fratello gli annuì e lo spinse a continuare.

<abbiamo subito sentito della grida, una delle due voci era quella di James ma non abbiamo capito immediatamente di chi fosse la seconda.
Finchè non siamo arrivati alla stalla.
Erano dentro quei due.
Se non li avessi separati si sarebbero presi a pugni>

<perchè stavano litigando, cosa ha sentito?>
Domandò in fretta Victoria, Rian era confuso, perchè quelle informazioni non stavano nella loro deposizione?

<"sei un bastardo!">
Disse Harry , mimando una voce acuta, quella di Tomas.
<"Pentiti bastardo!">
Ripetè.

Victoria cercò di immaginare la scena, si trattenne dall'impecare.
Non poteva credere che il suo sesto senso avesse fallito, non era mai successo.
Però non poteva escludere che quella fosse solo una scusa.
L'unico modo di chiarirsi le idee era parlare con Tomas, decise sul momento che lo avrebbe contattato la mattina dopo.

<e dopo?>
<il ragazzo si è calmato ed è entrato in casa, mentre James si è scusato, non ci ha voluto spiegare cosa fosse successo tra loro e per quanto mi riguarda, non era un problema.
Ero lì per svolgere il mio lavoro. Non per ficcanasare nella loro vita privata.
E poi, quel tipo non si è neanche presentato ai funerali, è colpevole, mi ci giocherei la mano destra>

Rian studiava la sua collega, cercava di capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

<lei ha assistito?>
<come tutti qui in paese, è così che ci si comporta , soprattutto per un uomo che ha fatto molti sacrifici.
È stata una bella cerimonia, c'era il sole quel giorno, un segno penso io.
Un'anima pia che è andata in cielo>

<lei è mai stato a Ortyfar? >
La domanda lo spiazzò, non appena sentì quel nome Harry sobbalzò , lo sguardo vigile, gli occhi spalancati, la labbra tese in una smorfia.

<alkedamà, si che c'entra?>

Rian teneva la testa bassa, si guardava le scarpe, erano di cuoio marrone e qualche giorno prima aveva camminato sotto ad un acquazzone, la pelle stava cominciando a staccarsi dalla suola, ma sentire quella frase lo distolse immediatamente dai suoi pensieri futili.

Un deja vu sbloccò un ricordo nella sua mente, come due ruote di un ingranaggio , distanti di uno spazio, costrette all'immobilità, Harry aveva appena aggiunto la terza, e quelle iniziavano a muoversi.

<È così che lo chiamate, Alkedamà.
Perchè?>
Domandò Rian, non riuscì a trattenersi, aspettava da anni che qualcuno glielo spiegasse.

Harry scosse la testa,
<tutti lo chiamano così da anni , cosa c'è di strano?>

<Che non è il suo nome >

<Così come il mio non è Harry , mi chiamo Harriford Randy Walsh, non vedo nessun problema>
Esclamò, scuotendo la testa, incredulo, prese il cucchiaio e se lo infilò tra le labbra, producendo uno squittio mentre risucchiava la poltiglia di patate ormai fredda .

Si asciugò i baffi con la manica della camicia,lasciandoci su un alone olioso .

Nel trambusto una donna si avvicinò.
<vi posso portare qualcosa?>
Si rivolse a Rian, lo aveva già visto nella sua taverna , ma non la ragazza al suo fianco e la novità attraeva gli abitanti di Darkle come il miele per gli orsi.

<no signora dobbiamo andare, la ringrazio>
Le rispose lui , poi fece cenno a Vic di alzarsi, lei eseguì controvoglia, aveva molto altro da chiedere a quegli uomini, ma per il momento doveva fermarsi lì.

La brezza gelida della sera punse loro la faccia, non si erano accorti di quanto caldo facesse dentro la taverna.

<sapevano qualcosa>
Gli sussurrò Vic , voltandosi per controllare che nessuno li stesse ascoltando.
<di sicuro , ma cosa ?>

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Al più presto un nuovo capitolo, spero che la storia finora sia appassionante♥️
Piccolo spoiler : è appena iniziata, ne vedrete delle belle ;)

THE REVENGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora