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(25 dicembre 2014)

<come puoi mentirle così!>
Tomas cercò di trattenere le lacrime ma i suoi occhi velati cominciavano già ad arrossarsi, sotto il peso del suo dolore.

Lo aveva trattenuto così a lungo che negli anni quell'enorme tragedia era diventata per lui l'aspetto centrale della sua intera esistenza.
A stento si ricordava della sua vita precedente, prima che quel giorno accadesse.

<sai benissimo perchè devo farlo, la nostra famiglia andrebbe in pezzi!>

<è già successo nove anni fa papà >

Uscirono da casa, gli altri tre membri della famiglia erano al piano superiore, le bambine stavano cercando dappertutto i regali che James aveva provveduto a nascondere per instituire una piccola caccia al tesoro natalizia.

Non avevano notato ancora la loro assenza.

<non è stata una mia decisione, ne abbiamo già parlato a sufficienza, quando mi permetterei di dimenticarlo?
Voglio solo andare avanti>

Tomas scoppiò a ridere per il nervosismo, gli sembrava quasi di impazzire mentre ascoltava le scuse di suo padre .
Era appena tornato dal college, si era laureato con lode, non tanto perchè amasse studiare ma perchè preferiva avere quelle pagine in testa piuttosto che le immagini che avevano tormentato le sue notti sin da ragazzino.

Sperava solo di passare delle buone feste, accanto a quelle bambine che adorava più della sua stessa vita e accanto alla madre , la sua sostenitrice più grande.

<era il tuo preciso dovere fare si che la mamma fosse felice, che tutti noi lo fossimo, non soltanto tu...
pensi che non lo sappia ?
Che non possa comprendere  soddisfazione che hai provato dopo aver distrutto tutte le prove del tuo abominio, ti sei inginocchiato a pregare il momento successivo vero?
Eri sicuro di ottenere il perdono, se dio esistesse veramente ti avrebbe incenerito seduta stante >

James Murphy respirava a fatica, suo figlio non poteva neanche capire quanto quel giorno gli fosse costato , lo sapeva che non ci sarebbe stata redenzione sufficiente, che i suoi peccati non sarebbero mai stati espiati.
Era stato così semplice convincerlo, la sua volontà fragile come lo stelo di una piantina nascente.

<Tomas, la discussione è finita>
<no, la discussione finisce quando lo dico io!
Sono stato in silenzio così a lungo, solo per ascoltarti mentre ricordi i bei tempi passati escludendo quel minuscolo particolare della tua vita che per me era tutto.
Non hai pensato al dolore che avrei provato, codardo!>

Tomas attraversò con grandi falcate i campi, la luce brillava alta nel cielo, uno strato di neve aveva gelato tutti i raccolti, quell'anno avrebbero dovuto aspettare marzo per cercare di ottenere profitto dalle nuove colture.

James lo seguiva, rallentato dal peso della sua età, era un uomo massiccio, il doppio del figlio , ma più basso, meno agile nei movimenti e ad ogni passo una zolla di terra saltava via, sporcandogli le scarpe di cuoio stringate che Dora gli aveva donato poche ore prima.

<avresti fatto la stessa cosa se fossi stato al mio posto Tomas, la carne è debole, soprattutto per chi non è stato illuminato dalla luce del signore, per chi non viene guidato dalle sue gesta ma dal proprio tornaconto. Cercavo solo di rimediare ad un problema che avevo causato>

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<perchè mi avete convocata in centrale, cosa succede?>

<vorremmo sapere qualcosa in più del giorno in cui è deceduto suo figlio, signora Hamilton>

Mildred sospirò, aveva lo sguardo fisso sulla finestra, al di fuori il cielo plumbeo si preparava ad un'acquazzone, sarebbe durato giorni, l'inverno si stava avvicinando e con lui l'anniversario della morte di Patrick.

<non mi piace parlarne , non capisco perchè dovrei, il mio passato è ricolmo di brutti ricordi, dovreste vergognarvi, chiedere ad una povera donna del giorno peggiore della sua vita.
Sono passati sei anni, sto cercando di dimenticare>

Victoria aveva preferito non assistere all'interrogatorio, se ne stava fuori all'ufficio, ma le mura di quel posto non erano molto spesse, quindi poteva ascoltare ogni singola parola con facilità.

L'idea di avere un bambino non l'aveva mai sfiorata , ne aveva visti troppi abusati e maltrattati  nella sua carriera , quella fu la riconferma dei suoi timori.

Se fosse successo qualcosa a suo figlio, se l'avesse perso in un modo così atroce , non avrebbe saputo come vivere senza di lui.
Mildred aveva una grande forza, era comprensibile che non volesse rivangare brutti ricordi.

<lo capisco signora ma pensiamo che non si sia trattato solo di un incidente, abbiamo motivo di pensare che l'omicidio di suo figlio sia collegato alla morte di James Murphy.
Sapeva dell'omicidio ?>

Rian cercò di usare il tono più gentile possibile, si piegò sulla scrivania di Alec, le mani congiunte quasi in preghiera.
Alec invece le aveva incrociate sul petto, con un'espressione annoiata stampata in faccia.

Era convinto che la morte di Patrick fosse sospetta ma non c'era nessun particolare che poteva anche vagamente collegare i due casi.
Ne aveva parlato con Victoria poco prima, cercando di non far trasparire il suo risentimento e sperando che lei non fiutasse la puzza di birra che proveniva dalla sua bocca.

<si, sapevo di quel pover uomo.>

<lo conosceva?>
Chiese Rian.

<si, vagamente , quando mio figlio era più piccolo giocava spesso con i fratelli Murphy
Si intrattenevano in piazza , sfrecciavano da una casa all'altra nascondendosi a turno.
Sa, come fanno tutti i bambini, loro non facevano eccezione>

<si, comprendo>

<quanti anni aveva suo figlio quando è successo?>
<16 anni , oggi ne avrebbe compiuti ventidue>

——
La seconda parte di questo capitolo verrà postata domani :)

Attenzione ai flashback , saranno fondamentali per il finale delle storia !!!♥️

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