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- 21.30 venerdì 15 -

Victoria cercò di coprirsi il corpo nudo con le lenzuola bianche sgualcite del divano di Alec.
Avevano appena finito di fare l'amore è lei lo stava per aggiornare sulle ultime novità.

<quindi sono sospetti quei due , i fratelli Walsh.
Potrebbero avere qualcosa a che fare con questa storia a tuo avviso?>
Chiede Alec.

<direi proprio di si, John sembrava più disposto a parlare ma anche molto nervoso, Harry invece ha cercato di mantenere il sangue freddo ma era chiaro come il sole che quella discussione non gli facesse piacere.
Ha cercato di distrarci con quelle chiacchiere su Tomas Murphy>

Alec si rabbuiò.
<magari non sono solo chiacchiere, forse dovresti prendere in considerazione il fatto che sia lui il colpevole, non capisco perchè tu ti sia intestardita così tanto.>

Vic si allontanó un poco, non le faceva piacere parlare di Tomas con Alec , sentiva il bisogno quasi materno di proteggerlo.

Non sapeva neanche lei il motivo della sua testardaggine ma cercò di essere razionale, senza nominare ciò che provava nei confronti di quel ragazzo, chi le ricordava.

<beh, forse perchè la verità non sta sempre nella risposta più semplice.
È tutto troppo ...scontato.>

<in ogni caso visti gli ultimi sviluppi è il caso di farlo venire in centrale, deve perlomeno spiegarci il perchè di quella lite e questa volta non accetterò una scusa qualunque...>

<no!>
Squittì Vic, non aveva intenzione di dirlo a voce così alta.
Si portò la mano alle labbra.

<ma che ti succede?>
Alec si avvicinò , non riusciva a comprendere il suo comportamento, era così strana.
Quel giorno avevano tutti qualcosa di anormale a suo avviso , prima Marcus con quella faccenda di Patrick, la sua totale noncuranza, poi Victoria che stretta tra le sue braccia continuava a difendere un uomo che non conosceva neanche.

All'improvviso un lampo.
<aspetta, tu gli hai parlato vero?
Per questo sei arrivata in ritardo questa mattina...eri con lui>

Si allontanò di scatto.
Vic lo implorava con lo sguardo, le mani incrociate sul petto.

<Non è come pensi Alec, devi promettermi che se te lo dico questo non verrà messo a verbale.
Non può rischiare che si sappia, sua madre ha già sofferto abbastanza>

Alec spalancò le labbra, non uscì neanche un suono dalla sua gola, era confuso ,stava succedendo qualcosa alle sue spalle e non aveva la più pallida idea di cosa fosse.

Forse era stato tutto uno sbaglio, per quanto gli piacesse fare sesso con lei (lo faceva sentire sicuro , amato) quello era un gigantesco errore.
Si maledisse per aver ceduto ai suoi impulsi.

Sentiva già quella familiare ondata di tristezza cominciare ad oscurargli le viscere e annebbiargli la vista.

<ma di che cazzo stai parlando?>

Vic trasse un lungo sospiro, stava per rompere la promessa fatta a Tomas, solo quella mattinata, ma era necessario, perchè fosse al sicuro.
<James Murphy tradiva la moglie>

<cosa , no, non ci credo>
Rispose Alec, trattenendo una risata.
Quella si che era un'assurdità.

<Tomas mi ha raccontato nei particolari ciò che è successo e la storia regge, la sua discrezione , il brutto rapporto tra quei due e il dolore che ha comunque provato, vedendolo morto.
Lo incolpava del tradimento , lo odiava per questo ma era pur sempre suo padre, non avrebbe ami smesso di amarlo>

Era pur sempre suo padre non avrebbe mai smesso di amarlo, per un attimo le sembrò di aver raccontato una storia diversa con quelle parole, una storia che veniva dal suo passato.

<questa cosa non ha alcun senso, lo avrebbe detto prima, ti sta solo manipolando Victoria, come fai a non capirlo?
Se prima avevo il vago sentore che fosse colpevole ora ne sono completamente convinto>

Vic alzò le mani al cielo, come poteva essere così gentile un momento e testardo quello successivo, sperava che sarebbe riuscita a farlo ragionare confessandogli tutta la verità ma era successo l'esatto opposto.
Se ne pentì immediatamente e raccolse i suoi vestiti da terra.

<dove stai andando?>
<via >
<perchè non credo al tuo amichetto?>

Vic si voltò , irradiava rabbia da ogni poro, gli occhi color pece nella penombra.
<d'ora in poi il nostro rapporto sarà esclusivamente professionale, ho fatto uno sbaglio a fidarmi di te...>
Si fermò per riprendere fiato, l'aria che entrava i suoi polmoni le sembrava polvere da sparo, la corrodeva da dentro.

<... così come tu non hai fiducia in me , io non posso tollerare questo in un rapporto che vada oltre>

<io ho fiducia in te Victoria, è lui il problema!>

Alec si allontanò di qualche passo, abbassò lo sguardo.
Se avessero continuato a litigare sarebbe scoppiato, e non voleva che succedesse, l'ultima cosa che avrebbe potuto desiderare in quel momento era vedere il volto spaventato della donna che fino a poco prima era sotto di lui,che lo baciava come se fosse l'unico uomo esistente.

Le tenebre lo stavano minacciando, saettavano lampi di luce alla base del petto.

<mi dispiace, si, forse hai ragione, questo è stato uno sbaglio.
E no, non riesco a fidarmi di te, non ancora perlomeno>

<ti ringrazio per essere stato sincero , perlomeno dopo esserti divertito con me>
Borbottò Victoria, cercando di trattenere le lacrime, era assurdo piangere per qualcuno che neppure conosceva , così come era assurda tutta quella conversazione, la sua stessa presenza a Darkle, eppure stava accadendo.

Ormai vestita si diresse alla porta quando la voce di Alec la paralizzò.
<a proposito, abbiamo trovato un caso sospetto ieri, avrei voluto parlartene questa mattina ma poi mi è sfuggito.
La morte di un ragazzino, Patrick Hamilton>

Quel nome, voltò la testa di scatto.
<Patrick come...?>
Chiese, temendo di non aver capito bene.

Alec si riabbottonò la camicia, evitando di proposito di incrociare il suo sguardo.
<Hamilton, lo conoscevi?>

<no ma sono abbastanza sicura di conoscere sua madre>

——-

Cosa pensate sia successo a Patrick Hamilton?

Dopodomani nuovo capitolo ♥️

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