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Non pensava di aver sentito così tanto la sua mancanza.
Lei lo odiava , ne era sempre più sicura.

Eppure tutto ciò che sentiva il bisogno di fare in quel momento era stargli vicino, aspirare il suo odore, il profumo dolciastro della sua pelle dopo il sesso era come un afrodisiaco per Vic.
E il suo sguardo.
Quegli occhi scuri che le inghiottivano l'anima, cancellavano ogni freno inibitorio.

Non aveva fatto neanche in tempo ad avvisarlo della sinistra novità prima di essere assalita dalle sue scuse e dai baci.
Aveva promesso che si sarebbe impegnato.
Sarebbe stato più clemente e non l'avrebbe più accusata ingiustamente di avere dei favoritismi per Tomas.

Vic sapeva che i suoi sospetti sarebbero rimasti, che quel pensiero ossessivo non sarebbe mai fuoriuscito dalla sua mente, eppure si era accontentata delle sue promesse.
Aveva bisogno di quella riconciliazione, aveva bisogno del suo aiuto.

Così come Alec aveva bisogno di lei per catturare quell'uomo.

<Alec, sono venuta da te per un motivo oggi.
Ti ricordi, te l'ho accennato prima che...>

<facessimo l'amore>
Terminò lui.
Carezzandole la pelle della coscia sinistra,le baciò il ventre, proprio sopra l'ombelico, poi discese, bacio dopo bacio, facendole tremare le gambe per il piacere.
Vic si trattenne dal mugugnare il suo nome.

Quello che riusciva a sentire in quell'esatto momento era il tocco del suo collega, il piacere che le procurava, ma ciò che vedeva davanti ai suoi occhi era l'immagine oscura e nebbiosa del sorriso tirato di Lucy , i suoi capelli biondi che scintillazavo come linee d'acqua sorgiva nell'oscurità.

<aspetta, Alec, ascoltami te ne prego, solo un momento>

<va bene parla, ma ti do tre minuti.
Ho voglia di te, sai che non mi basti mai.>

<ci ho riflettuto parecchio stanotte, penso che dovremmo parlarle, per vedere cosa ha da dire.
Potrebbe aiutarci con le indagini.>

<oppure, molto più provabile potrebbe farci andare completamente a fondo, come il Titanic.
Se si è rivolta a te è perchè ha bisogno di informazioni, altrimenti avrebbe già scritto quel suo articolo maledetto sul Sunqualcosa...>

<SunLook>
Lo corresse Victoria
Alec mollò la presa dalle sue gambe e si mise seduto sul letto, stropicciandosi il volto.

Vic era arrivata da lui alle cinque e venti del mattino , interrompendo la visione di una puntata di Big Bang theory.
Non riusciva a dormire da quando avevano litigato, dei forti mal di testa lo sfiancavano e i barattoli i delle pillole erano dolorosamente vuoti, nascosti negli angoli più impensabili di quella piccola casetta.

Stava riflettendo proprio sulla possibilità di farsi prescrivere dei forti sonniferi quando il campanello aveva suonato.
Da lì la sua nottata aveva preso una piega diversa, molto più dolce.

Neanche lui sapeva bene come fosse riuscito a farsi perdonare, ma forse era stato solo destino, questione di tempo perchè quel litigio si trasformasse solo in un brutto ricordo che apparteneva al passato.

<comunque sia, è un giornaletto da quattro soldi.
È chiaro che sia venuta qui in cerca dello scoop del secolo e tenendo conto di come si sta evolvendo la situazione , il caso Murphy e Mendoza, potrebbe pure diventarlo.
È d'importanza cruciale che quella donna non riesca ad avvicinarsi alle indagini.
Stiamo rischiando troppo, entrambi.
So che hai mentito al tuo capo per avere più tempo>.

Vic si strinse le braccia al petto.
Era bastato un secondo per far crollare quella poca fiducia che una nottata insieme era riuscita a ricostruire.

Quella di Alec non era una proposta, non un parere ,si trattava di un ricatto.

<non ho mentito al mio capo.
L'omicidio di Mendoza è stato notificato alla centrale.>

<ma hai omesso i particolari che collegano i due casi.
Come le ferite>
La puzecchiò lui, mettendosi comodo , un cuscino di traverso sotto la schiena, gli addominali scolpiti che terminavano in una v lo rendevano qualcosa di simile ad una statua dell'acropoli di Atene, un lottatore sfiancato dalla sfida che si riposa sotto ad un cipresso.

Il lenzuolo tirato di lato  lasciava intravedere la peluria scura che ricopriva le sue parti intime.

<parla chiaro Alec.
Hai intenzione di farmi licenziare?>

<non se tu la smetterai di intrattenerti con persone che potrebbero bruciare ciò che rimane della mia carriera.
Sto solo cercando di proteggermi Vicky , è anche nel tuo interesse.
Non farei niente che potesse nuocere a te o alle indagini>

Victoria si tirò in piedi, sentiva il bisogno di uscire da quella casa il più in fretta possibile.

<e comunque, c'è un dubbio che continua a martellarmi in testa.
Cosa ci facevi stanotte fuori casa da sola, volevi farti ammazzare o cercavi me ...o Tomas>

I suoi occhi mogano assunsero una sfumatura metallica e fredda, onice immersa in una distesa d'acqua gelata.

<io...volevo solo schiarirmi le idee, pensavo che la tua gelosia fosse un problema passato Alec>
Le tremarono le labbra.
Come poteva essersi lasciata ingannare tanto facilmente.
Nessuno cambia in una settimana.

L'evidenza ancora una volta le trafisse il cuore come una spada d'acciaio.
Per quanto amasse Alec, lei non lo conosceva ancora.

Probabilmente sapeva più sul killer di Darkle che sul suo collega e amante.
Almeno il primo aveva lasciato tracce della suo inconscio e dei suoi più macabri desideri nei delitti , una porta per la sua mente.
Alec invece non era stato altro che un muro di mattoni da quando lei aveva messo piede a darkle.

<non è gelosia Vicky, solo buon senso.
Sono sicuro che ti saresti fatta la stessa domanda a parti invertite.>

"Ma non ti avrei fatto sentire così male"
Si rispose lei.
"Non te l'avrei mai fatto , perché ti amo"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 19 ⏰

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