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20 ottobre 2017

Le indagini erano arrivate ad un punto morto , il morale di tutti a terra.
Il giorno successivo sarebbe stato il mesiversario della morte di James Murphy.

Victoria aveva parlato personalmente con Remy,  la moglie del proprietario della locanda.
Per non allarmare nessuno aveva fatto in modo di trovarla sola quel pomeriggio e l'aveva rassicurata immediatamente dicendole che per nessun motivo al mondo il marito Lucas Ornell sarebbe venuto a conoscenza di quella conversazione.
La donna, anche se riluttante aveva accettato, in cambio aveva richiesto che Victoria assaggiasse la sua famosa zuppa di patate e rosmarino, il conto salato le aveva fatto intendere che insieme alla zuppa di cipolle avesse conteggiato anche le poche informazioni fornite.

<signora lei aveva una relazione con
James Murphy?>

Aveva negato categoricamente, non era stata neanche interessata a sapere chi avesse messo in giro quella voce.
Il marito, aveva spiegato , era un grande amico di James Murphy, da qualche anno però i loro rapporti si erano incrinati.
Non sapeva cosa fosse successo, aveva risposto anche se un breve luccichio nei suoi occhi suggerì che non era del tutto sincera.

Per un qualche motivo Murphy si era fatto terra bruciata attorno a se.

I loro figli, aveva aggiunto, giocavano spesso insieme da ragazzi, Andrew , Ian e Tomas e Patrick.

Victoria si ricordò di quel nome immediatamente, Ian, Tomas lo aveva nominato durante la loro ultima chiacchierata.
Le raccontò anche di Lucas, il marito.
Aveva un carattere burbero ma accogliente a suo dire, il tipo di uomo che non tiene conto delle differenze di stato sociale o di opinione, una persona gioviale e aperta.
Quadrava tutto e per la prima volta sentì che c'era qualcuno in quel posto che non mentiva, Remy avrebbe avuto molto da perdere e sembrava troppo innamorata del marito per tradirlo.

Tomas si era sbagliato, in fin dei conti Remy non era l'unica donna bionda di Darkle. Avrebbero dovuto cercare ancora.

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La casa in cui aveva ascoltato per sbaglio la conversazione con Mildred invece restava un'incognita.
A quanto dicevano le carte d'intestazione della proprietà che aveva ottenuto al comune di Maylooth era disabitata.
Il precedente inquilino era morto trent'anni prima dopo una breve malattia.

Spinta dalla curiosità aveva bussato più volte quella mattina, tanto da attirare l'attenzione dei vicini, dietro la porta chiusa nessuno le aveva risposto.
Si era sentita una stupida, poteva aver sognato quella conversazione?
Magari la sua immaginazione la stava ingannando.

-17.45-

Il pensiero di tornare tra le braccia di Alec la eccitava e la atterriva allo stesso momento.
Era tutto così intenso con lui che a stento riusciva a mantenere le redini del suo stessa mente. A lui bastava sfiorarla per farla cadere in una grande da cui era impossibile risvegliarsi, se non dopo aver finito.

Era successo tutto così in fretta , una settimana e un giorno da quando lei era arrivata a Darkle, dopo quell'interminabile viaggio in treno.

Era riuscita a resistere al suo fascino due giorni.
Un tempo record per victoria.
Affinchè un uomo potesse conquistarla doveva aspettare mesi, dimostrare di essere un partner affidabile, gentile e , ovvero tutto l'opposto di Alec, forse era quello il problema.
La vera attrazione nasceva solo in casi pericolosi.

Per dimostrare a se stessa che non era così, che la sua mente riusciva ancora a formulare un pensiero di senso compiuto e mantenere un rapporto di amicizia tornò da Tomas quel pomeriggio.

Prese in prestito come al solito la macchina di servizio e viaggiò attraverso le pianure e i campi di patate, costeggiando più volte mandrie che dal finestrino dell'auto apparivano come macchie scure nell'orizzonte.

Non si preoccupò che qualcuno potesse risalire ai suoi spostamenti, se anche glielo avessero chiesto avrebbe potuto inventare una scusa.
Era andata a Maylooth per prendere un caffè con una zia o al centro commerciale per magiare dei pancackes.
Si, quello non sarebbe stato un problema.

Doveva solo evitare di tradirsi con Alec.
Per quanto la loro relazione fosse anticonvenzionale e complicata, lo era stata sin dall'inizio, l'ultima cosa che voleva fare in quella situazione difficile era turbarlo.
Le serviva la sua presenza nella squadra, per quanto Rian fosse intelligente era anche svogliato, facilmente impressionabile e non si fidava abbastanza di lui da tenerselo come spalla.

Dopo essere arrivata si incamminò nel bosco.
Il cielo di un bianco pallido, striato di grigio prometteva un temporale, dei lampi in lontananza risuonarono sopra la sua testa, facendole drizzare i peli delle braccia.

Aveva uno strano presentimento, come se qualcosa di terribile sarebbe accaduto da un momento al'altro.
Una cosa simile a ciò che aveva provato la mattina del giorno in cui aveva conosciuto Tomas.

Pensò in un primo momento che fosse quel ragazzo, così simile a Christian a farle avvertire delle sensazioni spiacevoli.
Forse, per quanto l'avesse voluto negare davanti ad Alec, non era del tutto innocente.

THE REVENGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora