Domenica mattina siamo in piedi dalle sei. Far svegliare i due ragazzi ad orari cosí indecenti é stata veramente un'ardua battaglia, ma alla fine siamo riuscite nel nostro intento.
Vi risparmio, comunque, i particolari.Dopo aver fatto colazione al bar della scorsa mattinata, ci incamminiamo verso uno dei pochi autonoleggi aperti di domenica mattina.
Ebbene si, gente, non ne abbiamo trovato nemmeno uno!
«E adesso? Come ci arriviamo ad Hollywood? A piedi?» domando sarcasticamente, presa dal panico.
«No, no, calmi tutti. Allora, se c'é una cosa che dobbiamo fare, é cercare un'auto, non necessariamente di un autonoleggio, peró.» inizia Matteo, camminando avanti e indietro lungo il marciapiede.
«Cosa hai in mente, scusa?» inarco un sopracciglio, confusa.
«Dobbiamo trovare qualcuno che sia disposto ad affittarci la propria macchina.» risponde lui.
«E dove lo trovi un pazzo sveglio alle sei della mattina, disposto a lasciare in mano a quattro idioti la sua auto?» chiede ironicamente Isabella.
«Lí!» esclama Lorenzo, indicando un minimarket a pochi passi da noi, con la scritta: 24h su 24 aperto.
Ci precipitiamo letteralmente dentro il supermercato, notando con tristezza che é praticamente vuoto, eccetto per due cassieri in fondo al locale.
«Ehm... Buongiorno.» salutiamo contemporaneamente tutti e quattro, attirando l'attenzione delle due persone, un uomo sulla quarantina e una donna sui venti anni.
«Buongiorno ragazzi. Avete bisogno d'aiuto?» ci chiede gentilmente la donna, mora e snella, dal sorriso adorabile.
«Bé, é una richiesta un po' strana da fare, ma abbiamo bisogno di un grosso favore...» dico io, iniziando a prepararmi un discorso mentalmente, per non essere presa per pazza.
Inizio a spiegare la situazione e del motivo per cui abbiamo urgenza di prendere l'auto, mentre i due cassieri si guardano tra di loro con aria interrogativa e confusa.
«Sappiamo che é una richiesta stramba e folle, ma é davvero importante!» si intromette Lorenzo, notando l'espressione dei due adulti.
«...Ed é urgente!» aggiunge Isabella.
«Ma se vi prestassi la macchina, io come ci torno a casa?» domanda l'uomo, scrollando le spalle.
«Se é davvero indispensabile per voi, posso sempre dare io un passaggio al collega, una volta finito il turno di lavoro, a patto che la macchina la riportiate qui in buone condizioni, e soprattutto entro mezzanotte, perché dopo quell'ora é il nostro turno di venire qui.» dice la ventenne, puntandoci un dito contro.
Annuiamo tutti e quattro, sperando nell'affermazione dell'uomo.
«Va bene, peró dovete comprare qualcosa qui al negozio, poi vi daró le chiavi e vi mostreró l'auto.» dice il cassiere maschio, indicandoci i reparti con gli scaffali pieni.
Ci dirigiamo verso i vari reparti, iniziando a prendere cioccolata, lattine di Red Bull, panna montata e altri dolci da mangiare durante il viaggio.
Alla fine, paghiamo la nostra spesa e ci dirigiamo verso il parcheggio, dove una macchina grigia, a sei posti ci attende.«Questa é la mia auto. Trattatemela bene, vi raccomando.» ci avverte l'uomo, dando le chiavi in mano a Matteo, che si mette al posto di guidatore, mentre io mi posiziono al sedile del passeggero e Isa e Lorenzo ai posti dietro di noi.
Salutiamo e ringraziamo il gentil uomo, sfrecciando velocemente tra le strade di Miami, a quell'ora praticamente vuota.
«Bene, che il viaggio abbia inizio ragazzi!» esclama Matteo, accendendo la radio e iniziando a girare tra i canali per cercare una stazione con musica decente.
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Ovunque tu sia, io so amare fino a lí || The Crookids
Fanfiction"La distanza puó separarli, il tempo puó cambiarli, ma come si fa a dimenticare il loro amore?" [Tratto dal capitolo 11] Mi fermo per riprendere fiato e lui mi raggiunge, sporcandomi la faccia con della crema al cioccolato. «Fanculo.» sorrido sporca...