✖ THIRTY SEVEN ✖

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É bello trascorrere il tempo con Roberto; insieme a lui tutto svanisce e i pensieri brutti cadono al secondo piano.
Le giornate in sua compagnia volano e senza rendermene conto, é il momento di andare a riprendere i ragazzi alla stazione.
In questi giorni, mi hanno tartassata di foto e video del backstage, degli incontri e delle loro malattie nella stanza dell'hotel.

«Ma dove sono finiti?» sbuffo, controllando per la millesima volta l'orario.

«Ser, sono passati solo cinque secondi da quando hai fatto questa domanda. Il treno é solo un po' in ritardo.» mi tranquillizza Roberto, sorridendo.

«Stupido Trenitalia, non ce la faccio piú ad aspettare!» mi lamento, camminando avanti e indietro.

Roberto si alza dalla panchina su cui é seduto, mi si piazza davanti e mi sorride, tranquillizzandomi.

«Ora arrivano, calma.» mi sussurra ad un orecchio, avvicinando le sue labbra al mio lobo.

Improvvisamente, un suono frastornante attira la nostra attenzione, ed ecco il treno tanto aspettato. Da esso, scendono i sette ragazzi, con in mano le loro valigie e agli occhi delle grandissime occhiaie.

«Vedo che avete fatto le ore piccole, eh?» rido io, abbracciando per prima Isa, poi Lorenzo, ed infine Matteo, che mi lascia un bacio tra i capelli.

«Sono stati tre giorni fenomenali!» esclama Lorenzo, ridendo con Yuri.

«Non puoi immaginare cosa hanno combinato nel backstage! Cose assurde!» esclama Isa, dando uno spintone a Riccardo.

«E siamo anche finiti in radio!» dice entusiasta Matteo.

«Si, vi abbiamo sentiti.» sorrido.

«Abbiamo?» domanda il ragazzo, inarcando un sopracciglio.

«Oh, ehm, si, ecco... Lui é Roberto, mi ha tenuto compagnia in questi giorni.» balbetto imbarazzata io, presentando il ragazzo ai miei amici.

«E da quanto vi conoscete?» chiede Matteo, con aria scorbutica.

«Ci siamo conosciuti ai Video Games Show, qualche mesetto fa.» rispondo tranquillamente, senza badare al tono di Matteo.

«Ah, capisco.» sbuffa il ragazzo, prima di dirigersi verso l'uscita della stazione, seguito dagli altri.

Sospiro rassegnata, seguendo il resto dei ragazzi, insieme a Roberto, che nel frattempo sorride maliziosamente.

Mi sta antipatico.

Oh mio Dio, mi eri mancata un sacco, sai?

Una volta tornati a casa, decidiamo di incontrarci piú tardi al murales, dopo le mie solite quattro ore di registrazione.

«Regà, andiamo a skaetà un po'?» domanda Matteo, una volta essere arrivati tutti al solito parcheggio.

«Andata!» accettano i ragazzi, raccogliendo al volo i loro skate.

In un batter d'occhio, i ragazzi si trovano già sulla strada per lo skate park, ma prima Matteo si avvicina a me, mi bacia dolcemente e sorride.

«Che succede?» chiedo sorridendo, notando tutta questa dolcezza improvvisa.

«Mi sei mancata un botto. Stasera usciamo solo io e te, ti va?» domanda il ragazzo, accarezzandomi una guancia.

«Ehm... E se facessimo un'uscita tutti insieme? Sai, Roberto deve partire domani e quindi é l'ultima sera per stare insieme...» spiego io, sperando che non la prenda male.

«Roberto, Roberto, Roberto, sempre lui! É da quando siamo tornati dai Video Games Show che pensi a lui, vero? I miei dubbi erano reali, quando pensavo che tu ti sentissi con un altro, perché tu stavi sempre a messaggiare con lui, ma lo negavi! Se per te é solo un amico, allora perché mi hai detto una bugia? Lui ti piace, non é cosí?» sputa acidamente Matteo, ferendomi profondamente.

Ovunque tu sia, io so amare fino a lí || The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora