✖ FOURTY FIVE ✖

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Quando mi ero finalmente decisa a raccontare la verità a Matteo, puntualmente sbuca il terzo incomodo che rovina tutti i miei piani.
Adesso Margherita si ritroverà con una madre, un padre e la fidanzata.
Non penso sia una bellissima situazione familiare.
Io non voglio che la mia bambina cresca in queste condizioni, anche se io cercheró in tutti i modi di non farle sentire una mancanza paterna, cosa che vedo alquanto difficile, ma soprattutto non voglio che Matteo stia con questa ragazza.
Si, sono gelosa, fottutamente gelosa.

Ma, alla fine, sono gelosa di qualcosa che nemmeno mi appartiene.

Tutti quei baci, quegli abbracci, quei sorrisi, quegli sguardi fuggitivi, quei sospiri, quelle emozioni, quelle risate, é tutto finito dritto dentro al tunnel dei rifiuti dei ricordi, almeno per lui.
Io, invece, continuo a rivivere quei momenti come fosse ieri.
Rivivo ancora quella prima sensazione di innamoramento, quando i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta, quando le nostre mani si sono dapprima sfiorate, poi toccate, poi strette, quasi a non volerci lasciare andare.
E ricordo ancora quel primo bacio, quello dato per gioco, per poi darne uno piú passionale, uno di quelli veri, con sottofondo la mia canzone preferita del mio cantante preferito.
Ricordo la nostra prima notte insieme, la nostra paura di non piacerci, di commettere degli errori, il nostro timore di non essere abbastanza, mentre agli occhi dell'altro risultavamo meglio di ció che realmente eravamo.
Ricordo quelle passeggiate tra i vicoli piú solitari delle città straniere, quei vicoli che hanno racchiuso i nostri baci, le nostre carezze, i nostri sospiri, la nostra voglia di vivere e di buttarci a capofitto in questa storia d'amore che ci stava conducendo, lentamente, ad una destinazione ben precisa, senza che noi sapessimo niente.
Ricordo le nostre lacrime, il nostro bacio d'addio e i nostri sorrisi misti al pianto prima del mio trasferimento negli Stati Uniti.
Ricordo la mia buona volontà di resistere ad una relazione a distanza, consapevole che non sarebbe stata per nulla facile.
Ricordo il Natale trascorso insieme, dove ci scambiammo un'eterna promessa d'amore, purtroppo andata a sfumare con il passare del tempo.
Ricordo il nostro allontanamento, il nostro addio, la sua rabbia nel dirmi che non avrebbe voluto avere piú niente a che fare con me.
Ricordo il nostro nuovo incontro, quasi tre mesi dopo, in cui capimmo veramente che non potevamo stare l'uno senza l'altra.
Ricordo il nostro orgoglio iniziale e i nostri rimpianti finali, il nostro secondo primo bacio e le sfide che ci sono toccate affrontare lí a New York, prima di rientrare nella capitale italiana.
Ricordo le nostre nuovi notti d'amore, la nostra continua passione e la nostra voglia di amarci sempre di piú, ma a quanto pare niente di tutto ció é bastato.
Ricordo ogni singolo momento trascorso insieme a lui, insieme a quel ragazzo che mi ha sconvolto la vita, ma che, in un modo o in un altro, me l'ha ordinata.
E allora, come potrei rinunciare a tutto ció? Come puó Matteo cancellare tutti questi momenti trascorsi insieme? Come puó avermi sostituita cosí, senza neanche un ripensamento? Perché si, anch'io a Milano ho conosciuto tanti bei ragazzi, dolci e gentili, ma che non hanno mai avuto importanza nella mia vita, non come Matteo.
Solo lui puó ricoprire il ruolo fondamentale della mia esistenza. Lui, nessun altro.

«Ehi, non scendi?» mi distrae dai miei pensieri Matteo, una volta aver parcheggiato di fronte al locale.

Ritorno in me all'istante e scendo dall'auto, chiudendo la portiera alle mie spalle ed entrando nel ristorante, dove si trovano già tutti gli altri.
Ci sono, ovviamente, Isabella e Lorenzo, insieme ai My Dreams e ad altri due ragazzi e una ragazza, amici dei ragazzi.
Prendo posto accanto ad Isa, ritrovandomi Matteo davanti, che si trova seduto accanto a Sara.

Dio, se potessi gli urlerei tutto in faccia in questo preciso istante!

«Vedo che hai conosciuto Sara...» sospira Isabella al mio orecchio.

«Avresti potuto avvisarmi oggi, invece di scappare da tua madre.» dico acidamente io, sempre a tono basso.

«Lo so, mi dispiace.» abbassa la testa lei, sconsolata.

Ovunque tu sia, io so amare fino a lí || The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora