«Ma come sei cresciuta!»
«Ricordo quando ancora ti prendevo in braccio...»
«Sei diventata proprio una bella donna.»
«Hai ancora le guanciotte di quando eri piccola!»I miei parenti, appena arrivati, non hanno fatto altro che stringermi le guancie, continuare a lodarmi sul fatto che io sia cresciuta e non sia piú la bambina di cinque anni che colorava i capelli delle Barbie per poi farle sfilare.
É questo che odio delle vacanze natalizie: rivedi parenti che non vedi magari dallo scorso Natale e, ogni anno, ti diranno sempre che sei cresciuta e che non ti ricordavano cosí; la seconda opzione, invece, é quella dei parenti che ti vedono anche tutti i giorni, ma che sempre e comunque ti diranno che sei cresciuta e che ti sei fatta bella.
«La cena é quasi pronta, fra un po' ci mettiamo a tavola.» annuncia mia madre sbucando fuori dalla cucina.
Io, intanto, prego tutti i Santi che questa cena sia pronta nel minor tempo possibile per non dovermi subire le chiacchere inutili delle mie prozie, i complimenti imbarazzanti di mia nonna e le domande fin troppo personali delle zie. Quest'anno, poi, con l'arrivo di Margherita, le domande e i complimenti sono aumentati di molto, per non parlare dei gossip delle due prozie...
«A TAVOLA!» urla mia madre, facendomi lodare il cielo.
Mi precipito in cucina e prendo posto alla lunghissima tavolata, dove a capo tavola siederà mio padre e dall'altro lato mio nonno.
Posiziono Margherita, sdraiata nella sua carrozzina, a pochi passi da me, mentre io inizio ad aiutare mia madre a portare i piatti sul tavolo.Finalmente ci sediamo tutti a tavola e iniziamo a mangiare, a chiaccherare e a ridere alle battute, a volte squallide, altre volte divertenti, di mio nonno.
Mio zio continua a scattare foto a raffica, mentre i miei cugini piú grandi filmano il nostro cenone.
É vero, i parenti potranno essere anche imbarazzanti o troppo noiosi, ma fanno parte della nostra famiglia e rimarranno sempre al tuo fianco, in qualsiasi situazione.Dopo l'antipasto e il primo, passiamo ai vari secondi, ma io mi sento scoppiare, cosí assaggio un po' di pesce e, con una scusa, salgo in camera insieme a Margherita. Ho bisogno di un momento di silenzio.
Nonostante io mi stia divertendo abbastanza, il mio umore non é dei migliori a causa di tutto ció che é successo con Matteo.«Oh, Margherita, cosa devo fare con tuo padre? Mi fa star malissimo, ma ha ragione, fin troppa. Secondo te dovrei andare da lui e parlargli, cercando di chiarire?... Oh, ma chi voglio prendere in giro! Matteo non é il tipo di chiarimenti tranquilli, finiremo sicuramente con l'urlarci tutto contro!»
Mentre cullo Margherita, sulle note di una ninna nanna, sento il mio cellulare vibrare, segno di un messaggio.
Da: [Isabella]
Vieni al murales, é urgente!Preoccupata, scendo velocemente le scale, lascio la bimba in custodia a mia madre e, senza dire nulla, afferro il cappotto ed esco di casa, dirigendomi a passo svelto verso il parcheggio.
Sono sempre stata una tipa ansiosa, se poi Isabella ci si mette con questi messaggi, allora dovranno ricoverarmi in ospedale.
Finalmente arrivo al murales, dove, a pochi passi da me, si trovano Isabella e Lorenzo, scuri in volto.
«Che diamine é successo di cosí urgente?» domando, precipitandomi accanto a loro.
«Si tratta di Matteo...» risponde Lorenzo con tono grave.
«Che... Che gli é successo?» chiedo, mentre la preoccupazione aumenta sempre di piú.
«É scomparso, non si trova da questa mattina! Sappiamo che ha passato la mattinata con te, ma non é piú tornato a casa e i genitori sono molto preoccupati, cosí come noi e tutti i ragazzi. Abbiamo pensato che tu sapessi qualcosa.» mi spiega Isa.
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Ovunque tu sia, io so amare fino a lí || The Crookids
Fanfic"La distanza puó separarli, il tempo puó cambiarli, ma come si fa a dimenticare il loro amore?" [Tratto dal capitolo 11] Mi fermo per riprendere fiato e lui mi raggiunge, sporcandomi la faccia con della crema al cioccolato. «Fanculo.» sorrido sporca...