✖ FOURTY SIX ✖

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00.00 24 Dicembre 2015.
Vigilia di Natale.

Rientro a casa dopo che con mia madre siamo passate da un locale a cenare con un semplice aperitivo.
Corro in camera mia e indosso il mio comodo pigiama a tema natalizio, come piace tanto a me, per poi andare in bagno a struccarmi e a lavare i denti.
Mi infilo sotto il caldo piumone del mio letto, afferro il cellulare e inizio a girovagare sui social, mentre il respiro tranquillo di Margherita, che come sempre sonnecchia dolcemente, mi fa da sottofondo.
Pian piano, sento le palpebre farsi sempre piú pesanti, finché non crollo in un sonno profondo, tormentato da incubi su Matteo.
É inutile, non riesco a toglierlo dalla testa, é una cosa piú forte di me.
Continuano a passarmi nella mente tutte le immagini di lui e Sara, magari stesi insieme sul letto, a baciarsi e scambiarsi parole d'amore.

No, no, no.
Meglio cancellare queste immagini.

Din don.
Controllo l'orario sul cellulare, dopo essermi svegliata a causa del suono del campanello.

09:00

Chi é che suona a quest'ora la Vigilia di Natale?

Il campanello suona nuovamente e prima che possa svegliare Margherita, decido di alzarmi dal letto per andare ad aprire. Sicuramente mia madre e mio padre saranno usciti per fare la spesa per il cenone di questa sera.

Apro la porta, senza nessuno dietro.
Mi guardo intorno, cercando di intravedere qualche possibile persona che abbia suonato, finché non poso lo sguardo sullo zerbino di casa, dove si trova un pacchetto regalo, incartato con della carta dorata e con un fiocco rosso.

Lo prendo da terra, trovando anche un bigliettino:

"Buona vigilia di Natale. Scarta il regalo a mezzanotte, mi raccomando.
-Anonimo"

Che razza di scherzo é?
Un anonimo? E se fosse Matteo?
Ma perché lui dovrebbe farmi un regalo, se non sono nessuno di speciale?

Sento i pianti di Margherita dall'altra stanza, cosí poggio il pacchetto sull'ingresso e corro in camera, per prenderla in braccio e calmarla.

«Ma buongiorno, amore.» le sorrido, schioccandole un bacio sulla fronte «Buona vigilia di Natale.» aggiungo poi.

Metto a riscaldare il latte per lei, nel frattempo le cambio il pannolino e la vesto con una tutina dai decori natalizi, che una volta era di mia sorella.

Dopo aver vestito Margherita e averla fatta mangiare, la metto nella culla e corro a farmi una doccia e a prepararmi per uscire.
Devo comprare i regali per Isabella e Lorenzo e per i miei genitori e parenti, ma come sempre mi sono ridotta all'ultimo minuto.

Indosso dei jeans stretti a vita alta, un maglione bianco e le Converse, pettino i lunghi capelli ramati e mi trucco.

Torno in camera per prendere Margherita e metterla nel passeggino, in modo da non doverla tenere in braccio.
Mentre la sistemo nella carrozzina, il campanello suona nuovamente.
Stavolta vado ad aprire velocemente, ritrovandomi di fronte a Matteo.

«Buongiorno.» mi sorride con un tono basso di voce.

«Ciao.» dico solamente.

«Stavi uscendo?» mi domanda il ragazzo, indicando la mia giacca.

«Si, devo fare dei regali.» rispondo.

C'é qualcosa di strano nella nosta conversazione. Entrambi sembriamo molto distaccati, forse freddi o indifferenti, non esiste piú quel calore e quella spontaneità nelle nostre parole. É andato tutto a puttane.

«Posso venire con te? Sai, vorrei parlarti.» dice Matteo, un po' in imbarazzo.

Annuisco, prendo Margherita ed esco di casa, seguita da lui.

Ovunque tu sia, io so amare fino a lí || The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora