"Eccoti!" esclamò felice Harry.
Louis era partito da circa sette ore con il pullman, tutti i giocatori -con il coach e il medico sportivo- e aveva avvertito subito il riccio del suo arrivo.
Avevano trascorso la giornata senza sentirsi, in quanto Harry era stato molto impegnato con i bambini, le faccende domestiche -che, doveva dirlo, erano davvero poche grazie all'aiuto del liscio- e Louis invece era stato sballottato immediatamente dall'hotel al campo sportivo in cui avrebbero giocato il giorno seguente. Quindi quando tutti erano rientrati in hotel dopo l'ultimo allenamento, Louis si era fiondato sul letto -non facendo caso alla sua tuta impregnata di sudore-, aveva preso il cellulare e aveva chiesto ad Harry di collegarsi con FaceTime per poterlo vedere e parlare, anziché dialogare tramite il cellulare.
Dopo vari tentativi, a causa della connessione lenta del cellulare di Harry e del wifi dell'hotel di Louis, finalmente i due erano riusciti ad entrare in contatto per parlare.
"Sì, stavo per uccidere qualcuno" rispose il liscio.
"Se la stava prendendo con me!" urlò Niall, da un punto indefinito della stanza. Louis si voltò appena e fulminò Niall con lo sguardo, scaturendo quindi le risate di Harry.
"Povero biondino"
"Ecco Harry, difendimi tu! Mi ucciderà stanotte, me lo sento" ad un tratto il viso del biondino comparì nello schermo facendo sussultare il riccio.
"Vuoi finirla?" borbottò Louis, dandogli una manata sulla spalla.
"Ahio" massaggiò il punto dolorante e poi guardò nella telecamera del telefono di Louis. "Io me ne vado. Vi lascio soli piccioncini! Ciao Harry!" Niall sorrise e salutò il riccio, poi sparì, probabilmente anche dalla stanza perché di botto calò il silenzio e l'espressione sul volto di Louis si addolcì.
"Ciao cupcake" se ne uscì all'improvviso, facendo sorridere Harry in un modo davvero imbarazzante. Louis non aveva mai smesso un secondo di chiamarlo in quel modo da quando avevano cominciato il loro rapporto.
"Scemo" rispose, portando una mano davanti gli occhi, mettendosi poi comodo sul divano. "Cosa hai fatto oggi?" cambiò immediatamente discorso e quindi iniziarono a raccontarsi le loro rispettive giornate.
Ad un tratto Louis vide spuntare nello schermo il dolce visino -con tanto di sorriso sdentato- di Skylar.
"Ciao piccola mia"
"Ciao papi" Skylar salutò con la manina e indicò col dito la sua bocca "Guarda-" mostrò i suoi dentini "-mi è caduto il dente stamattina!"
"Oh, davvero?" si finse sorpreso e sorrise. "L'hai già messo sotto al cuscino?"
Skylar annuì energicamente e sorrise ancora di più "Certo papà! Così stanotte la fatina dei denti viene a prenderlo" batté le mani felice e fece ridacchiare sia Louis che Harry, il quale le accarezzò i capelli e le lasciò un bacio sulla fronte.
Skylar si accoccolò al petto di suo padre, arpionando le braccia attorno al suo busto e poggiando la guancia sopra la maglietta bianca del riccio, volendo stare lì insieme ai loro due papà.
Louis si intenerì e lo assalì una voglia di ritornare a casa, lasciar stare la partita e abbracciare la sua famiglia, coccolarla e stare insieme. Allungò il braccio e cliccò un tasto nel suo iphone per poter fare lo screen a quella meravigliosa scena.
"E' papà?" Louis sentì una voce in lontananza. Vide Harry voltarsi appena e guardare verso l'alto, per poi annuire e sorridere. Allontanò lo schermo per riprendere anche Matt che teneva un quaderno in mano. "Papii!" esclamò, correndo verso il divano, si sedette in modo scomposto e salutò anche lui con la mano.
"Ciao ometto!" Louis sorrise, adesso sì che erano al completo. "E' andato tutto bene, oggi?"
Matt annuì ed alzò il suo quaderno. "Sì, guarda!" e mostrò una pagina a quadretti, dove stavano scritte delle operazioni matematiche. "La maestra mi ha messo otto agli esercizi che ho fatto. Sono quelli che mi hai spiegato tu!" disse entusiasta.
"Bravo ometto! Continua così e vedrai che diventerai un genio matematico" scherzò, sapendo quanto lui odiasse la matematica già a soli otto anni.
"Bleh!" ecco, appunto. "Diventerò un bravo calciatore, proprio come te!" mostrò i suoi denti e le fossette lievemente accennate. Louis sghignazzò, seguito da Harry, che accarezzò anche a Matt i capelli.
"Dovrei fargli tagliare i capelli" mormorò il riccio. "Ce li ha troppo lunghi" continuò, passando le dita tra i capelli scuri del suo bambino.
"Amore, non mi pare che deve essere Matt a dover tagliare i capelli" gli lanciò una frecciatina, trattenendo una risata.
"Cosa vorresti insinuare?" inarcò un sopracciglio.
"Che dovresti dare una spuntatina ai tuoi capelli"
"Ma non mi pare che ti dispiacciano i miei capelli quando facciamo se-"
"Sì Harry, è meglio non dire queste cose in presenza dei bambini" ridacchiò, interropendo il riccio che ricambiò la risatina e guardò i suoi bambini.
Matt tornò a guardare nella telecamera del telefono di Harry e salutò suo padre dicendo che sarebbe andato a letto. Skylar invece guardava in silenzio il suo papà dall'altro lato dello schermo. Harry si accorse del silenzio della sua bambina, abbassò lo sguardo e accennò un sorriso accorgendosi che Sky stava faticando nel tenere gli occhi aperti: erano pur sempre le nove di sera.
"Hey piccola, saluta papà così ti porto a letto" disse premurosamente alla sua bambina.
Sky chiuse una mano in un pugno, si strofinò un occhio e guardò Louis: "Ciao papi" salutò con la manina e mandò un bacio volante.
"Ciao principessa!" la bambina sembrò illuminarsi appena e sorrise al suo papà.
"Lou, attendi in linea? Portò Sky a letto e torno" intervenne Harry. Louis annuì e quindi il riccio appoggiò il telefono sul tavolo vedendolo prendere in braccio sua figlia, stringerla tra le braccia e poi sparire dalla sua visuale.
Dopo cinque minuti Harry tornò, con una coperta sulle spalle: si accucciò in essa e prese il telefono.
Sei bellissimo, pensò Louis guardandolo.
"A che ora hai la partita, domani?" chiese.
Louis ci pensò un attimo e poi "Alle quattro del pomeriggio" rispose, facendo annuire il riccio.
"Mi sarebbe piaciuto esserci" mormorò.
"A quest'ora saresti stato qui. Sei stato tu a dirm-"
"Lo so cosa ti ho detto" lo interruppe "Ma non potevo lasciare tutto qui" si morse il labbro. "Ma tiferò per te!"
"Ed io ti dedicherò ogni mio goal, come ho sempre fatto"
Harry sorrise e nascose le sue labbra con la coperta "Sembriamo due ragazzini alle primi armi", scosse poi la testa.
Louis ridacchiò "E' vero, ma con te mi sento sempre così, come se fossimo alle prime armi, sdolcinati e-"
"Louis! Dobbiamo scendere a mangiare. Hai fatto la doc-"
Niall.
"State ancora parlando?" sgranò gli occhi. "Vi prego, non avete fatto sexting, vero?"
"Niall, ma che ti salta in mente?" quasi si strozzò Harry.
"Sei idiota!" Louis corrugò la fronte e gli lanciò addosso il suo cuscino.
"Dai, vai a fare la doccia. Io metto il pigiama e vado a letto. Ci sentiamo domani, mh?"
"Va bene, Harreh, ti amo"
"Anche io, Boo" rispose Harry, imbarazzato per la presenza di Niall.
"Ti amo anche io, Harry!" urlò quest'ultimo. Louis chiuse di botto la video-chiamata facendo sghignazzare Harry.
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You're never • Larry Stylinson
FanfictionLouis Tomlinson, trentenne, calciatore affermato e famoso. Harry Styles,ventiseienne con la passione per la fotografia. Un matrimonio e due bambini adottati: Matthew, otto anni, e Skylar, quattro anni. Sembrano una famiglia felice e perfetta. Ma cos...