Nineteen

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Buon anno a tutti☆ x

××

"Dove stai andando?" Louis si affacciò dal salone appena in tempo per vedere suo marito infilare il suo cappotto nero e mettere gli occhiali da sole.

"Sto andando in centro. Ho un incontro di lavoro con quel ragazzo..."

"Possiamo dare un nome a questo povero ragazzo?"

"Si chiama Xander" sorrise Harry e si avvicinò a Louis per schioccargli un bacio sulle labbra e sistemargli il ciuffo. "Badi tu ai bambini?"

"Certo" sorrise e lo salutò.

Harry decise di prendere la metro per arrivare prima. Non sopportava stare imbottigliato nel traffico per ore e ore per poi arrivare in ritardo. A piedi ci avrebbe messo ancora di più.

Una volta di fronte lo Starbucks si guardò intorno per vedere se ci fosse Xander, ma non vedendolo entrò e decise di prendere un posto più appartato e tranquillo, lontano da occhi indiscreti. Tolse il cappotto e lo poggiò sullo schienale della sedia.

Un cameriere gli si avvicinò e cordialmente gli chiese cosa volesse ordinare. Harry allora prese l'iniziativa e ordinò due cioccolate calde e due fette di cheescake alla fragola.

Xander arrivò poco dopo cinque minuti, col fiatone.

"Salve, Harry!" si tolse la sciarpa e allungò la mano verso il riccio che, sorridente, gliela strinse.

"Salve, Xander! Ho ordinato già per noi, spero non ti dispiaccia"

"Oh, hai fatto bene. Grazie! Anzi, scusami per il ritardo, aspetti da molto?" si sedette e poggiò ai suoi piedi una cartelletta in pelle.

"In realtà sono arrivato in anticipo, non preoccuparti" sorrise sincero.

Il cameriere arrivò con le ordinazioni che prontamente posizionò sotto ai loro nasi. Augurò loro buon appetito e tornò dietro al bancone.

"Allora, Harry..." iniziò Xander, dopo aver bevuto un sorso di cioccolata. Il riccio buttò in avanti i suoi capelli, per poi portare in suo ciuffo indietro con la mano: Xander, a quella vista, pensò che Harry fosse un bellissimo ragazzo e che Louis fosse davvero fortunato ad averlo al suo fianco. Tossicchiò e abbassò un attimo lo sguardo. "Ho qui con me il contratto che dovrai firmare per poter lavorare regolarmente" uscì quindi dei fogli da dentro la cartelletta e li poggiò sul tavolo, vicino alla tazza di Harry.

Xander gli spiegò poi che non avrebbe dovuto comprare alcuno strumento per poter lavorare, in quanto aveva tutto nel suo grande studio. Gli spiegò pure che avrebbe dovuto fare molti photoshoot -che, precisò, spesso erano per i cantanti.

Harry ne era assolutamente entusiasta e non esitò un solo secondo nel firmare il contratto. Non vedeva l'ora di cominciare e ritornare a fare ciò che più gli piaceva.

"Benvenuto nel mio team!" sorrise Xander e strinse la mano al riccio di fronte a sé. "Inizierai a lavorare lunedì prossimo, così ti do il tempo di organizzarti"

"Grazie mille, Xander!" lo ringraziò per l'ennesima volta e poi continuarono a mangiare la loro fetta di torta e a bere la loro cioccolata non più calda.

"Ti va di fare quattro passi?" chiese Xander, dopo essere usciti dal locale.

Harry guardò l'orologio al polso e poi annuì "Perché no? Volentieri".

Si incamminarono verso un piccolo parco lì vicino ed intrapresero discussioni anche personali, così dal nulla, come se si conoscessero da una vita.

You're never • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora