"Che ci fai qui?" corse verso di Louis per poterlo abbracciare e in quel momento non gli importò di bagnarsi con i capelli gocciolanti del liscio. Voleva solo stringerlo a sé, sentirlo attaccato al suo corpo e non staccarsi più. Gli era passata pure la stanchezza e l'adrenalina aveva preso il suo posto, insieme all'emozione.Suvvia, un po' di contegno, gli disse una vocina, non hai mica diciotto anni!
Ma Harry non badò ad essa e stampò un bel bacio sulle labbra fini di Louis. Quest'ultimo poggiò la salvietta su un mobile lì vicino e cinse i fianchi di Harry come non faceva da un po'. "Sono venuto a trovare la mia famiglia" rispose con un sorriso tutto denti.
"Ma... avevi la partita" ragionò e sgranò gli occhi "Com'è andata!?" quasi urlò,
"E' andata così bene che appena è finita ho deciso di partire per venire qui da voi" rispose, raccontando la vicenda.
Effettivamente era stato davvero così. I Los Angeles Galaxy avevano vinto per 3 a 1 e l'allenatore era così soddisfatto dei due goals segnati da Louis che gli aveva detto "Sono così fiero di te che potrei farti fare quello che vuoi" e allora Louis "Lasciami partire per Londra" aveva detto. Bruce aveva sgranato gli occhi e aveva boccheggiato. Poi aveva fatto velocemente due calcoli e mentalmente aveva pensato a tutti gli appuntamenti che aveva la squadra. "Va bene, ma a fine gennaio devi essere qui" aveva detto con un tono che non accettava repliche. Allora Louis l'aveva ringraziato, era corso dentro gli spogliatoi per cambiarsi e, mentre si vestiva, aveva mandato un messaggio a Jeff chiedendogli se potesse prenotare un volo last minute per Londra. Il resto è storia.
"Non ci credo, mi hai fatto una sorpresa bellissima!" esclamò entusiasta Harry.
"Sono andata io a prenderlo in aeroporto, qualche ora prima che arrivassi tu" li interruppe Anne con un sorriso, mentre serviva la cena in sei piatti bianchi. "Per questo ho mandato Gemma" spiegò. Infatti quando Louis era atterrato a Londra aveva subito cercato Anne –Jay e il resto della ciurma erano in vacanza, quindi non sarebbe stata d'aiuto– e le aveva spiegato la sua intenzione di voler fare una sorpresa ai bambini e ad Harry.
"E noi abbiamo mantenuto il segreto" sghignazzò Matt, coprendo le labbra con entrambe le mani.
"Quindi voi sapevate tutto" esclamò incredulo Harry, scuotendo successivamente la testa. "Siete tremendi, ma vi amo"
La cena trascorse tranquillamente, tutti avevano qualcosa da raccontare –persino Skylar, la quale era riuscita a disegnare e colorare un paesaggio senza lasciare spazi bianchi!
Andarono a letto un paio d'ore più tardi: Skylar e Matt non erano mai stati svegli fino a tardi, ma Harry fece un'eccezione perché niente avrebbe rovinato quella serata. Erano di nuovo tutti e quattro insieme: certo, per poco tempo, ma ogni ora, ogni minuto era prezioso.
Anne e Gemma erano andate via da poco, dopo aver aiutato Harry a pulire la cucina, mentre Sky, Matt e Louis stavano giocando sul divano.
Decise di sedersi sulla poltrona e non disturbarli, perché momenti come quelli ultimamente succedevano davvero di rado. Sky emise un stridulo grido seguito poi da alcune risate ed Harry sorrise di conseguenza.
Quanto li amava!
"Bambini," li chiamò il riccio "credo sia ora di andare a letto" decise.
"Ma domani non dobbiamo andare a scuola," rispose Matt, scendendo dal divano "c'è papà a casa!"
"Lo so," annuì, alzandosi anche lui "ma se andate a dormire tardi, domani vi sveglierete tardi e così passereste poco tempo con papà" cercò di convincerlo.
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You're never • Larry Stylinson
FanfictionLouis Tomlinson, trentenne, calciatore affermato e famoso. Harry Styles,ventiseienne con la passione per la fotografia. Un matrimonio e due bambini adottati: Matthew, otto anni, e Skylar, quattro anni. Sembrano una famiglia felice e perfetta. Ma cos...